Il rilancio è servito per la pasta di Salerno "Antonio Amato" con nuova immagine, ampia gamma di prodotti e un progetto ambizioso.




Il noto brand salernitano punta a tornare protagonista nel mercato della pasta di semola. Col marchio del Gruppo Di Martino sarà presente a Tuttofood con il nuovo packaging e la nuova linea di prodotti.  
Il nuovo look e l’attraente packaging, caratterizzato dai motivi grafici e dai colori della ceramica locale famosa in tutto il mondo, sottolineano il forte legame della pasta Antonio Amato con il territorio d’origine, Salerno e le costiere amalfitana e cilentana; un nuovo posizionamento che investe la marca a 360°. Sono questi gli elementi su cui l’azienda campana punta per riconquistare le posizioni di vertice nel panorama dei principali marchi italiani di pasta di semola di qualità.
Forte di un assortimento di 80 referenze, arricchito con l’inserimento di altri prodotti della Dieta Mediterranea, Antonio Amato rappresenta, per la famiglia Di Martino, un asset strategico degli ambiziosi progetti aziendali, che prevedono uno sviluppo significativo nel retail nazionale e la valorizzazione del patrimonio gastronomico del territorio “salernitano” in Italia e nel mondo.
Un mestiere di famiglia
Pastai da tre generazioni, i Di Martino di Gragnano, Città della Pasta, hanno da poco celebrato i 100 anni di attività. Un’avventura cominciata nel 1912 e che ha visto la pasta Di Martino nel 1915 attraversare per prima il canale di Panama.
Oggi come allora, il viaggio prosegue con abbondanti scorte di passione, esperienza, duro lavoro, know how e rispetto della materia prima.
Il 93% della produzione è esportata in 32 Paesi nel mondo: dagli Stati Uniti al Sud America, dall’Est Europa all’Asia all’Australia, per un totale di 8 milioni di piatti di pasta prodotti al giorno e un fatturato di 80 milioni di euro nel 2014.  
Il rilancio del brand Antonio Amato  
Il progetto di rilancio del brand prevede: l’attivazione del mulino, investimenti in tecnologia e la realizzazione del Centro di Ricerca e Sviluppo di tutto il gruppo proprio a Salerno, nella direzione della valorizzazione del sito salernitano.
Stiamo studiando, insieme alle giovani menti del NIB – Master di Architettura e Ambiente Ia Edizione Salerno - un think tank del food, per ospitare giovani provenienti da tutto il mondo, che, partendo dalla pasta possano pensare a tutte le dimensioni del food.
L’offerta di Antonio Amato d’ora in poi - oltre alla categoria della pasta di semola – “accoglierà” nel suo paniere altre specialità tipiche della Dieta Mediterranea (olio, pomodori, farine e una linea interamente dedicata al mare). La manifestazione individuata per presentare la nuova gamma di prodotti è la Fiera Internazionale dell’Alimentare - Tuttofood che si terrà a Milano dal 3 al 6 maggio 2015.
“Antonio Amato – spiega Alessia Passatordi, brand manager Antonio Amato di Salerno – vuole diventare a tutti gli effetti il marchio che evoca la tradizione di un territorio, con una ampia gamma di prodotti che ne rispecchi i valori. Il richiamo all’origine e alla qualità enogastronomica dei prodotti del Cilento e della Costiera Amalfitana è fortemente riconoscibile nel nuovo pack, dove i motivi grafici e i colori sono gli stessi della ceramica locale, famosa in tutto il mondo”.
“Stiamo lavorando – afferma Giuseppe Di Martino, amministratore del Pastificio Di Martino Gaetano & F.lli Spa – allo sviluppo del brand Antonio Amato nel retail nazionale e internazionale. In Italia sono stati già raggiunti importanti accordi di inserimento e sono state riprese le attività all’estero, dove sono in via di consolidamento i mercati storici del Pastificio, con l’effettivo ritorno del brand a scaffale in quelli mediorientali”.
Per quanto riguarda il posizionamento della gamma, lo sguardo è rivolto alle giovani famiglie, alla ricerca di piatti al tempo stesso gustosi e genuini, come insegna la gastronomia salernitana. Perchè il piacere è una cosa semplice.
L’obiettivo di Antonio Amato è recuperare la quota di mercato che il brand deteneva in passato, quando si posizionava tra i primi dieci player in Italia.
Una pasta ancora più buona con il 13% di proteine
Uno dei parametri che contribuisce a definire una pasta di semola di qualità è da sempre il suo contenuto proteico. Antonio Amato offre il 13% di proteine, come una pasta premium, garantendo una perfetta tenuta in cottura, l’esaltazione di ogni condimento, per un piatto più gustoso.
La comunicazione
“La pasta – secondo il brand manager Alessia Passatordi – è l’alimento ideale per raccontare la storia di un territorio e per questo Antonio Amato si candida come Ambasciatore di Salerno e delle due Costiere che la abbracciano”.  Un marchio di pasta, dunque, che ha radici nel territorio ma che punta ad arrivare sulle tavole del più ampio numero di consumatori nel mondo.
Una strategia di comunicazione centrata sullo storytelling che verrà declinata sul web, valorizzando l’esperienza di acquisto dei consumatori attraverso il racconto di luoghi, sapori e profumi del territorio.
Il dialogo diretto consentirà di comprendere meglio i gusti, concepire promozioni mirate e di valore, e trasferire al nostro consumatore il concetto di value for money.
Antonio Amato di Salerno sarà presente a Tuttofood – Milano, 3/6 maggio 2015 – PAD 1 B21 – A28

La comunità albanese in Italia chiede le dimissioni da deputata della Santanchè che ha detto di affondare i barconi degli immigrati in partenza.


Daniela Santanché, parlamentare di Forza Italia, sulla questione immigrazione e dà una lettura tutta sua della situazione. "La guerra in Libia è stata sbagliata - afferma intervenendo a Sky Tg24 -: buttare giù Gheddafi in quel modo è stato un errore. Era un dittatore che riusciva a organizzare il proprio popolo. Quella guerra non ha portato vantaggi alla popolazione, che oggi non sta meglio. Tutta questa gente dove trova i soldi per pagare gli scafisti? Io ho un sospetto: molte di queste persone sono pagate perché vogliono farle venire in Italia per invaderci, per conquistarci".
Dopo le prime notizie del naufragio sul Canale di Sicilia, avvenuta domenica scorsa, la Santanchè aveva rilasciato un'altra dichiarazione piuttosto forte: "Bisogna affondare i barconi - aveva detto -. Non ci sono altre soluzioni. Meglio un atto di guerra che perdere la guerra".
Alle parole della Santachè è giunta la risposta di Edmond Godo, presidente di Besa, associazione della comunità albanese in Italia,  secondo cui le parole della deputata sono inaccettabili, troppo incivili e arroganti per non sembrare cinicamente calcolate. 
"Tragedie come questa offrono a lei ed altri facili opportunità di essere visibili. L'abitudine di speculare sulla vita dei più deboli è diventata insopportabile."
Nel marzo del 1997 persero la vita 86 albanesi nel mare d'Otranto.

"La Santanchè, riportando a sproposito la memoria a quell'episodio - afferma Edmond Godo - rinnova il dolore delle famiglie delle vittime senza una tomba per i propri cari e offende così le migliaia di albanesi che vivono e lavorano in Italia. La tragedia del mare d'Otranto ha unito di più Italia e Albania, da sempre paesi amici." 
"La signora Santanchè deve chiedere scusa. Gli italiani che noi albanesi conosciamo sono migliori, pertanto chiediamo con forza le sue dimissioni da deputata.
"

Dal 24 aprile alla scoperta delle nevere e deglia antichi mestieri del Terminio Cervialto



Un viaggio alla scoperta del Terminio-Cervialto, attraverso un percorso naturalistico guidato dall'acqua, eterna fonte di vita e ricchezza, in un'atmosfera primaverile dove la neve ancora imbianca monti e colline. Un modo per rivivere antichi mestieri che animavano i borghi dell'Irpinia nei secoli passati, con racconti, rievocazioni, degustazioni e canti popolari, per aprire la mente a nuove realtà, trasformando le tradizioni artigianali del passato nel lavoro del futuro.
GLI EVENTI
24 aprile 2015 - Montemarano - Monte Elleanico
01 maggio 2015 - Nusco - Pecorino di Montagnone
03 maggio 2015 - Santa Lucia di Serino - Nocelle di Lucia
09 maggio 2015 - Castelvetere sul Calore - Castel di Maccaronara
16 maggio 2015 - Chiusano di San Domenico - Domenico di Tubero
21 maggio 2015 - Senerchia - Porco in Siler
23 maggio 2015 - Caposele - L'Amaretto del Sele
01 giugno 2015 - Salza Irpina - Evento conclusivo

Sabato 25 aprile a Carbonara di Giffoni Valle Piana il tradizionale tiro al caciocavallo



Il tradizionale tiro al caciocavallo che abitualmente ricade durante le festività pasquali, per le cattive condizioni del tempo, ha costretto gli organizzatori a rinviarla a sabato 25 aprile dalle ore 08:00 alle ore 12:00.
Presso il Santuario della Madonna con il Patrocinio del Comune di Giffoni Valle Piana, e la collaborazione dell’Associazione Pro Curti come da tradizione, su di una sponda del torrente Rio Secco, appesi ad una struttura in fili di ferro, distanti circa un metro l’uno dall’altro, i caciocavalli di produzione artigianale locale vengono posti come bersagli.
 Ai cacciatori viene offerta, dietro pagamento che va in beneficenza al Santuario, la possibilità di sparare con un fucile contro il bersaglio costituito dai caciocavalli che, se centrati, diverranno appannaggio del cacciatore. La leggenda racconta che nella valle del Monte Leggio, dove i devoti giffonesi trovarono il quadro della Madonna di Carbonara, nel Medioevo, venissero selezionati gli arcieri per le crociate, dopo una prova di destrezza con l’arco.