Al via l'ottava edizione dell'evento "Popolo ‘e Tammurriata" dal 26 al 28 febbraio 2015 al Mumble Rumble, via Loria, Salerno.



Giunge all’ottava edizione “Popolo ‘e Tammorriata”, appuntamento oramai consolidato nel panorama della musica popolare della provincia di Salerno.
Il festival, ideato e prodotto dall’Associazione Daltrocanto, si avvale del sostegno e della collaborazione dell’Associazione Arci Mumble Rumble, del Gasp – Gruppo Acquisto Solidale Pastena, del Gal Cisli, del Panificio Tranchino, e del patrocinio morale dell’Acep – Associazione Autori, Compositori, Editori, Produttori.
“Popolo ‘e Tammurriata” è un progetto permanente che guarda alla musica popolare non solo come inestimabile patrimonio culturale da tutelare e diffondere, ma anche come concreta opportunità di lavoro per quanti, soprattutto giovani, vogliano impegnarsi nei suoi diversi settori: dall’artigianato di qualità degli strumenti tradizionali alla ricerca, dall’esecuzione musicale all’organizzazione di eventi. Inoltre, la musica popolare, sempre più segno d’identità collettiva, costituisce uno straordinario veicolo di valorizzazione e promozione delle eccellenze artigianali e agro alimentari del nostro territorio.
“Popolo ‘e Tammurriata” vuole essere un’occasione di dialogo sulla musica popolare aperta a tutti gli appassionati - dai musicisti ai costruttori di strumenti; dai ricercatori agli esperti, dai “tradizionalisti” più intransigenti ai “contaminatori” più spinti, in un ideale virtuoso circolo di trasmissione di saperi fra diverse generazioni e culture.
Secondo la sua consueta formula la manifestazione si articola in tre serate: le prime due, destinate agli approfondimenti, ai dibattiti e alle esibizioni di piccoli set musicali e concerti; la terza, dedicata alla vera e propria festa popolare che avrà come protagonisti principali cantori, suonatori e ballatori tradizionali di tammorriata della provincia di Salerno insieme a quel popolo ‘e tammorriata essenza e destinatario reale dell’evento.
Come sempre tanti gli amici ed i musicisti che hanno aderito al progetto, pronti a sostenerlo con la loro musica e la loro energia.
Venerdì 26 la serata sarà aperta da un dibattito sull’utilizzo e sul valore, ieri come oggi, del dialetto nella musica. A discuterne saranno la voce dei Foja, Dario Sansone; il cantastorie raggamuffin e già anima dei Paranza Vibes, Piervito Grisù De Rosa; un pezzo della tradizione popolare come Vincenzo Romano e la voce dei Sancto Ianne, Gianni Principe.
Saranno proprio i Sancto Ianne, dopo brevi set acustici degli altri partecipanti, a chiudere la serata con il loro sound raffinato e fortemente radicato nella cultura e nella tradizione della propria terra, il Sannio beneventano.
Non mancherà però, durante la serata, il suono emozionante e inconfondibile delle zampogne e delle ciaramelle, quest’anno provenienti da Colliano, Ricigliano e San Mango.
Sabato 27 sarà la Compagnia Daltrocanto, un po’ padrona di casa, ad aprire le danze per poi lasciare il palco a tanti amici giunti dal Lazio. Si partirà dalle tradizionali ballarelle dei Dissonanti e, passando per la grande energia di Giuliano Gabriele e del suo trio, si arriverà al concerto deigli M.B.L. Musicisti Basso Lazio che presenteranno il loro ultimo album “Tarantella ribelle”, il cui tema è tutto nel titolo!
Domenica 28, per il gran finale, inizierà Paolo Apolito a raccontare la sua originale esperienza di antropologo a domicilio per la presentazione della sua ultima pubblicazione, "Ritmi di festa" (Il Mulino, Bologna, 2014); proseguiranno, poi, gli Amarimai, figli della migliore tradizione lucana che guarda al futuro, per lasciare, infine, spazio alla grande tammurriata finale con Biagino de Prisco, Salvatore De Vivo, ‘A Paranza d’’O Lione, Raffaele Inserra, Antonio Santoro, la Paranza dei Centro, Carmine Falanga, Vincenzo Romano e tutti gli altri che vorranno liberamente aggiungersi per fare festa fino allo spegnersi delle luci di questa ottava edizione.
Ingresso libero

Accoltellato studente del Genovesi, operato d'urgenza. La notizia lascia tutti sgomenti. Perché tanta violenza? Ci si chiede: quali le cause e quali gli effetti.



Quali le ragioni che portano un ragazzo ad esercitare comportamenti e stili di relazioni basati sulla sopraffazione, piuttosto che sulla cooperazione?
Secondo Olweus  i ragazzi che opprimono e quelli che subiscono sono il frutto di una società che tollera la sopraffazione. Il bullismo è figlio di un contesto culturale in cui viene perseguito un modello di forza e potere, in cui vige la distinzione tra vincenti e perdenti, in cui la sconfitta non è accettabile, e dove vengono esaltati leader autoritari e immagini maschili e femminili di successo. I mass media, televisione, cinema, videogiochi ci presentano modelli di violenza giovanile come espressione di forza e vitalità. In una cultura fondata sui disvalori della sopraffazione, dell’arroganza, della furbizia e della competizione diventa naturale prevaricare il più debole.
Varie ricerche hanno dimostrato che gli effetti sul bullismo possono protrarsi nell’età adulta, sia nella vittima, ma anche nel bullo, per il resto della loro vita. Sulle vittime, gli effetti a breve termine presentano già una problematicità rilevante; infatti, secondo i risultati di varie ricerche sull’argomento, i ragazzi che vengono molestati a scuola, mostrano sin da subito, a riprova del proprio disagio, somatizzazioni  con sintomi fisici quali mal di pancia, mal di testa; alterazioni dei ritmi sonno-veglia (sonno tormentato da incubi), problematiche ansiose (attacchi di panico, fobia scolare). Inoltre, hanno paura di socializzare, trovando difficile fidarsi degli altri e , pertanto, si isolano.
In età adulta, tutte le prepotenze subite in giovane età, possono sfociare in una bassa autostima di sé, a sindromi depressive, all’isolamento sociale. Inoltre, è provato che, in molti casi, le donne e gli uomini che abbiano subito qualsiasi tipo di molestia in giovane età, hanno difficoltà a vivere un sereno rapporto con il sesso opposto. L’adulto perseguitato a scuola, trascina con sé il senso di impotenza anche nella vita lavorativa: un prepotente in ambito lavorativo potrà nuovamente sopraffarlo.
Come correre ai ripari o arginare questo fenomeno di violenza gratuita o più semplicemente bullismo?
Ricorrere al vecchio detto “mazz e panell fann ‘e figli bell, senza panelle e senz mazz se fann ‘e figli pazz”?
Certamente no! Ma sicuramente vanno rivisti stili di vita che svalorizzano la persona umana e vanno recuperati i valori della convivenza civile.

Nicola Vitolo

ProfAgri-Proloco: quando sinergia tra scuola e volontoriato attivo da i suoi frutti per la salvaguardia della risorse agroalimentari territoriali.



Nella mattinata di sabato 13 febbraio si è tenuta nell'aula magna del ProfAgri di Salerno la presentazione della convenzione stipulata tra l'Istituto Professionale Agrario di Salerno ed il Collegio Nazionale Agrotecnici che da la possibilità agli alunni diplomati di iscriversi all'albo per immettersi subito nel mondo del lavoro da veri e propri professionisti.

Molte le personalità presenti e gli enti rappresentati al convegno aperto dal preside del ProfAgri Alessandro Turchi. Tra gli altri invitata anche la Pro Loco di San Mango Piemonte che, con l'Istituto di via Lamia, ha un protocollo d'intesa avente l'obiettivo di rivalutare le risorse agroalimentari locali, come la mela annurca, per offrire più valori ad un turismo sostenibile. Una collaborazione sottoscritta per l'attuazione del progetto GustAnnurca che sta dando i suoi frutti, anzi, i suoi succhi!

Alla fine del convegno, difatti, sono stati presentati i succhi di frutta realizzati nel succhificio di Battipaglia con le mele annurche fornite dalla Pro Loco di San Mango Piemonte: barattoli in vetro di 750cl contenenti di succo di mela annurca picentina al 70%, una piccola percentuale di succo di limone e completata, per il restante, con acqua minerale per rendere il prodotto più diluibile.
Il dirigente del ProfAgri, Alessandro Turchi, e la direttrice della sede di Battipaglia, Maristella Forrisi, hanno consegnato al presidente della Pro Loco, Nicola Vitolo, i primi barattoli di succo GustAnnurca che saranno utilizzati nelle iniziative programmate per  sensibilizzare alla tutela e rivalutazione della eccellenze agroalimentari territoriali, dalla mela annurca picentina alle altre risorse tipiche locali, favorire la riscoperta delle sane abitudini alimentari, privilegiando prodotti stagionali e locali, e per fornire spunti di promozione per interventi imprenditoriali a salvaguardia della produzione di questo frutto antico.

A tal proposito, nella continuità del protocollo di intesa tra ProfAgri e Pro Loco San Mango si è programmata la messa a dimora e coltivazione di alberi di mela annurca in un terreno della scuola. Il meleto impiantato fungerà da vivaio sperimentale per alunni dell'Istituto Agrario che avranno modo di fare esperienze formative specifiche utili alla conservazione ed al rilancio della produzione della regina delle mele.

Torna a Salerno “Coltiva il tuo Sogno” di ING Bank: per le scuole del territorio materiali didattici gratuiti e un grande concorso che mette in palio una stampante 3D



Ritorna in campo nelle scuole di Salerno “Coltiva il Tuo Sogno”, l’iniziativa promossa da ING Bank che da 8 anni si rivolge ai bambini delle scuole elementari per educarli - attraverso un approccio creativo e proattivo - a gestire al meglio le risorse a disposizione (denaro, tempo, ambiente/natura) per realizzare i propri sogni e raggiungere un obiettivo pianificando i passi da svolgere.  
Anche quest’anno la provincia di Salerno ha accolto l’iniziativa con entusiasmo: sono 132 gli istituiti che hanno fatto richiesta e ricevuto il kit didattico 2015/2016, riconoscendo nel progetto un valido supporto. Nel corso degli anni Coltiva il tuo sogno ha coinvolto oltre 12.000 scuole in tutta Italia.
Anche quest’anno al focus sul risparmio si accompagnano materiali e attività volti a sviluppare la capacità di un uso integrato di strumenti analogici e digitali e di un utilizzo consapevole della Rete internet. Il progetto aiuta anche a potenziare il pensiero computazionale e a sviluppare le competenze digitali oggi indispensabili per il successo formativo futuro. Servendosi con competenza e creatività di tutti gli strumenti disponibili (digitali e analogici), i bambini apprenderanno più facilmente quanto è importante l’uso consapevole delle risorse ambientali, del denaro e del tempo.
Il metodo educativo proposto stimola il pensiero creativo dei bambini perché possano sviluppare un’identità consapevole, aperta ai cambiamenti, alle discontinuità e alle opportunità digitali.
Il progetto offre alle classi di Scuola Primaria un kit di materiali e il concorso educativo “Amici di risparmio” che mette in palio per la scuola vincitrice una stampante 3D.
Le scuole coinvolte hanno richiesto e ricevuto un kit didattico gratuito contenente una guida per l’insegnante con suggerimenti di laboratori e percorsi progettuali dedicati al risparmio di tempo, denaro e risorse ambientali e all’uso creativo del digitale. In ogni kit didattico inoltre le classi hanno a disposizione un poster gioco interattivo per confrontarsi con comportamenti corretti di risparmio, una copia per ogni studente dell’album gioco “Il mondo che vorrei” per parlare di risparmio giocando anche in famiglia e 25 fogli adesivi con i personaggi di Coltiva il tuo Sogno.
Sul sito www.coltivailtuosogno.it docenti e genitori possono scaricare i materiali didattici e i più piccoli potranno cimentarsi in giochi interattivi che stimolano la creatività in compagnia dei simpatici personaggi animati che accompagnano le classi nel percorso didattico.
Anche per il 2016 Coltiva il tuo Sogno sarà legato a Unicef, grazie ad una partnership che dal 2005 ha già garantito l’istruzione primaria ad oltre un milione di bambini e ragazzi in Paesi in via di sviluppo come India, Etiopia e Zambia. Le scuole avranno modo di contribuire all’iniziativa: per ogni classe che parteciperà al contest “Amici di risparmio” ING si impegna a versare un contributo a UNICEF per assicurare la formazione scolastica ai giovani meno fortunati. Alle classi è richiesto di realizzare un progetto di risparmio propositivo. In palio una stampante 3D per la scuola con il relativo corso di formazione all’uso.
ING è un’istituzione finanziaria globale di origine olandese che offre prodotti bancari in più di 40 Paesi, con oltre 33 milioni di clienti e oltre 52.000 dipendenti.
In Italia ING Bank è presente dal 1979 con la Divisione Commercial Banking che offre servizi e finanziamenti a grandi imprese ed enti, e dal 2001 con la Divisione Retail ING DIRECT, la banca diretta leader in Italia per numero di clienti (circa 1.000.000), la cui mission è quella di offrire a famiglie e risparmiatori prodotti semplici e trasparenti a condizioni economiche competitive. ING DIRECT propone oggi in Italia una gamma di prodotti mirata e completa: di pagamento, di risparmio, mutui, investimenti, assicurazione e prestiti personali.
Nel 2005 ING ha lanciato il programma ING Chances for Children in partnership con Unicef per favorire la scolarizzazione di bambini di paesi meno fortunati come Brasile, Nepal, Etiopia e Zambia.  Nel 2015 la partnership decennale è stata rinnovata con focus sugli adolescenti. Dal 2008 ING promuove l’innovativo progetto  ludico – didattico “Coltiva il Tuo  Sogno” rivolto a bambini, genitori ed insegnanti. L’iniziativa ha l’obiettivo di educare i bambini ad assumere un ruolo propositivo nei confronti del risparmio.

Il Carnevale è nato come festa contadina volta a celebrare la fine dell’inverno e l’avvicinarsi della primavera ma con il Cristianesimo questo ha preso un significato diverso



Per “carnevale” si intende “carne levare” e perciò indica essenzialmente l’inizio della Quaresima durante la quale non si consuma carne.
Le origini del Carnevale sembra risalgono al periodo greco-romano durante il quale si tenevano cerimonie pagane in onore del Dio Saturno, per propiziare l’inizio dell’anno agricolo. Durante questi festeggiamenti si capovolgevano i rapporti gerarchici consentendo uno scambio di ruoli tra plebei e nobili tramite l’uso di maschere, e ci si dava al godimento sfrenato tramite cibo, bevande e piaceri sensoriali.
Nel Medioevo i festeggiamenti del Carnevale erano molto simili ai suddetti con la differenza che il culmine di questi era il processo di un fantoccio la cui morte, rappresentava il capro espiatorio dei mali dell’anno passato e un buon augurio per il nuovo.
La storia del Carnevale dunque dà tutt’altro significato a questa festività rispetto a quello religioso infatti in sostanza era un modo per salutare l’inverno dando il benvenuto alla stagione primaverile portatrice di fertilità e fecondità.
I festeggiamenti sregolati e lussuriosi del Medioevo furono presto ridimensionati in quanto non visti di buon occhio dalla Chiesa.
E così il carnevale iniziò ad esser rappresentato da compagnie di attori in maschera che nel ‘500 si esibivano nelle corti dei nobili.
Secondo la storia del Carnevale, le maschere rappresentano i vizi e le virtù degli uomini e questo è intuibile anche analizzando le caratteristiche delle maschere italiane più famose: Pulcinella è la rappresentanza dell’indole impertinente, pazzerella e “pigra” Napoletana, Pantalone rappresenta un mercante avaro e lussurioso Veneziano, mentre Arlecchino è un servo Bergamasco lazzarone e furbo.
Si dice che alcune di queste maschere abbiano origine e valenza demoniaca rappresentata ad esempio dalla maschera nera sul volto di Arlecchino e ancora quella bianca e nera di Pulcinella.
Al giorno d’oggi il Carnevale viene festeggiato in varie parti del mondo ma non sempre le date d’inizio e  fine dei festeggiamenti sono uguali in tutte le culture. I festeggiamenti di solito si svolgono attraverso sfilate di carri allegorici, feste in maschera, antichi riti propiziatori e Pantomime storiche.
L’Italia in un certo senso continua a fare la storia del Carnevale in quanto vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi al mondo: il carnevale di Venezia, il carnevale di Viareggio, di Putignano, di Cento, e il Carnevale di Foiano.

Carnevale è la festa più colorata dell’anno e come per ogni festa tipica, ogni regione italiana ha le sue tradizioni, infatti possiamo assaggiare diverse ricette di Carnevale a seconda del posto in cui ci troviamo.
Tra i primi piatti per Carnevale l’immancabile è senza dubbio la lasagna, tipica della Campania, fatta di sfoglie di pasta all’uovo e farcita con ricotta, carne, mozzarella e ragù.
In Irpinia troviamo la frittata di bucatini, e in Liguria i gustosi ravioli di carne alla genovese. A Verona invece un piatto tipico della tradizione di Carnevale sono gli gnocchi legati alla tradizionale Maschera del posto “Papà del Gnoco” caratterizzata appunto da uno scettro a forma di forchetta, nel quale è infilzato uno gnocco. 
I dolci di Carnevale sono i veri protagonisti di questa festa, tuttavia ci sono anche gustosi primi piatti da non perdere assolutamente.





Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.
                                             Gabriele D'Annunzio 

Maschere di Carnevale
Quante maschere per via:
che fracasso, che allegria!
Arlecchino multicolore
è sempre di buon umore;
il suo amico Brighella
non ha soldi nella scarsella;
Pulcinella si consola:
suona la mandola.
Di Milano è Meneghino
e Gianduia di Torino;
Stenterello è toscano,
Rugantino romano.
Avaro è Pantalone,
superbo Balanzone.
Graziosa e birichina,
con Rosaurara Colombina.
Tante altre mascherine,
eleganti e chiacchierine,
vanno a spasso in compagnia:
che fracasso, che allegria!