Encomio solenne al Cap. Aldo Naddeo ed al M.llo Pasquale Cerra che il 7 marzo scorso con un impegnativo e sfibrante intervento portarono in salvo mamma e figlioletta sul monte Tubenna.

Il riconoscimento sarà attribuito ai due agenti della polizia municipale a chiusura della seduta del Consiglio Comunale di San Cipriano Picentino che si terrà alle ore 17.00 del 30 aprile 2013 nel palazzo comunale del centro picentino. Il sindaco Gennaro Aievoli ha ritenuto doveroso proporre all’assise comunale di conferire dei solenni encomi al comandante, Cap. Aldo Naddeo, ed al M.llo Pasquale Cerra, del corpo dei vigili urbani associati tra i comuni di San Cipriano Picentino e Castiglione dei Genovesi, per essersi distinti nel portare in salvo le due donne con un eccezionale atto di coraggio, generoso slancio, ammirevole spirito di solidarietà ed esemplare senso del dovere. Mamma e figlia, residenti a San Mango Piemonte, furono ritrovate, verso le ore 10.30 del 7 marzo scorso, allo stremo delle forze in un anfratto cespuglioso dell’impervio crinale del monte Tubenna. Erano infreddolite ed atterrite per aver vagato nella umida e scura nebbia dal giorno precedente, Erano accovacciate, strette l’una all’altra in un abbraccio vitale, inzuppate d’acqua ed intorpidite dal freddo. Temerono il peggio, soprattutto per la per la bambina che mostrava i primi segnali di assideramento. Non c’era tempo da perdere, occorreva portare subito in salvo mamma e figlia. Visto che sul luogo del ritrovamento era difficoltoso far manovrare un elicottero di soccorso per la presenza dei tralicci dell’alta tensione, Naddeo e Cerra non si persero d’animo, si caricarono sulle spalle mamma e figlia, e, servendosi di ripidi e proibitivi sentieri di caccia noti al Cerra, si calarono faticosamente verso la frazione Piedimonte di San Mango Piemonte dove attendevano ambulanze, vigili del fuoco ed altre forze dell’ordine. “E’ stata una enorme prova che mise a dura prova il nostro fisico – confessò a caldo il comandate dei vigili urbano Aldo Naddeo – Ma abbiamo retto con sacrificio ed orgoglio allo sforzo perché la forza di camminare l’abbiamo trovata negli occhi persi alla speranza della bambina e nello sguardo smarrito della mamma provata e segnata da dolore e tormento.” Madre e figlia furono, così, immediatamente portate al pronto soccorso del San Leonardo. Rimasero nelle cure dei medici per una quindicina di giorni dopodichè, ristabilite nel fisico, ritornarono nella loro casa di San Mango Piemonte dove, circondate dall’affetto dei familiari e degli amici, hanno provato a cicatrizzare i dolori ed i tormenti patiti nel corso di quelle interminabili ore trascorse nella boscaglia dell’impervio crinale del monte Tubenna. Ad elogiare il coraggio e l’azione dei vigili urbani, nell’immediatezza del fatto, si espresse verbalmente già Mario Camillo Sorgente, sindaco di Castiglione del Genovesi, che rimarcò come “la vicenda con il suo positivo epilogo faceva capire l’importanza e l’opportunità per i piccoli comuni, come Castiglione, di avere servizi associati al fine di poter offrire ai cittadini un servizio migliore ed affidabile.” In questa società che spesso fatica a ricondurre il proprio agire al bene comune, all’impegno civile e alla solidale convivenza, l’esempio proveniente da Aldo Naddeo e Pasquale Cerra ci offre profonde ragioni di vita virtuosa e di speranze per il futuro.

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