Il Polo museale di Buccino aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio 2016. Per sabato 24 e domenica 25 settembre sono in programma diverse iniziative.



In occasione dell’iniziativa promossa dal Consiglio d’Europa ed indetta dal MIBACT, il Museo Archeologico Nazionale “Marcello Gigante” di Volcei, nella serata di sabato 24 settembre,  oltre all’ingresso prolungato con biglietto ridotto a 1 euro, propone sia all’interno del chiostro che negli spazi delle sale museali, una serie di iniziative, con gruppi musicali e degustazioni di piatti locali, tese a far conoscere il patrimonio conservato in questo dinamico museo che raccoglie straordinarie testimonianze della storia territoriale.  
La Pro Loco di Buccino, che gestisce la struttura e le sue attività, sta riuscendo a tenere il passo con le altre realtà museali italiane, aderendo a tutti gli appuntamenti indetti dal Mibact, andando anche oltre con proposte esclusive e programmando una estate volceiana ricca di eventi ed iniziative di carattere culturale a livello nazionale.
“Le iniziative proposte sono il risultato di un rapporto continuativo e costruttivo di mutuo vantaggio con l’imprenditoria locale inserendosi in un ampio progetto denominato “Antica Volcei: i giovani alla ricoperta del futuro” – informa Marcello Nardiello, presidente della Pro Loco – Tale progetto è volto al rilancio e alla promozione a tutti livelli dell’istituzione culturale di Buccino. Vogliamo essere al passo delle esigenze di un flusso turistico artistico-culturale e quindi abbiamo necessità di investire nell’opportuno ambito comunicativo al fine di facilitare un possibile dialogo tra il Museo e le diverse categorie di pubblico, ognuna portatrice di esigenze ed aspettative diverse.”
Domenica 25 è in programma una giornata d’interesse per tutto il territorio con lo svolgimento del “Raduno di Auto Storiche” organizzato in sinergia tra la Pro Loco Volcei, l’Autoscuola Nardi e il club ASI con il patrocinio morale del comune di Buccino. La manifestazione sarà un trampolino di lancio del Polo Museale e delle sue attività nel territorio dove  tutte le personalità che aderiranno all’iniziativa avranno accesso agli spazi museali con materiale divulgativo e visite ai percorsi  archeologici.

NICOLA VITOLO

In centinaia per l’ultimo saluto a don Luigi, storico parroco di San Felice in Felline.



Il rito funebre è stato celebrato dall’arcivescovo Luigi Moretti, alla presenza di una trentina di prelati in rappresentanza della diocesi di Salerno.  La funzione è stata allestita sull’ampio sagrato antistante la chiesa di San Giovanni alla frazione Pezzano di San Cipriano Picentino per consentire alle centinaia di fedeli  di partecipare all’ultimo saluto.   

Sono giunti in tanti da Salerno ed anche dalle zone limitrofe per rendere omaggio allo storico parroco di Torrione Alto ed accompagnarlo insieme a parenti, amici e conoscenti della sua terra natia nell’ultimo viaggio terreno. 
 Don Luigi è stato un sacerdote per tutti,  per giovani, anziani, ammalati. E’ stato un punto di riferimento per tanti fedeli. Un esempio di profonda fede, di aiuto silenzioso verso i bisognosi e di impegno nel sociale.

“Don Luigi è stato per me un secondo padre – ha affermato nel suo saluto l'avvocato Guglielmo Scarlato -  Ha segnato tutte le mia tappe religiose più significative. Quando avevo bisogno di misericordia, mi dava misericordia. Avevo bisogno di perdono, mi dava perdono. Avevo bisogno di conforto, mi dava conforto. Aveva un idea plastica del sacerdozio . Non l’ho mai visto soffrire, mai alterato, mai contrariato. Sempre disponibile e moderato con tutti. “ 
 
“Pur  esercitando il suo ministero nelle parrocchie di Salerno città, don Luigi ha sempre conservato il suo amore per il territorio di origine – ha ricordato commosso Gennaro Aievoli, Sindaco di San Cipriano Picentino –  E’ sempre stato presente e propositivo per la nostra comunità, soprattutto verso i giovani. Impegnandosi in prima persona anche con iniziative sportive costituendo e guidando la Dz Picenia, la squadra di Filetta di San Cipriano Picentino di cui il fratello era allenatore.”
  

NICOLA VITOLO



"Keramytos" l'arte del maestro Falcone in mostra al museo "Città Creativa" di Ogliara. Inaugurazione ore 18.30 di sabato 24 settembre.



Come l’uomo neandertaliano Giosuè Falcone va in cerca delle pietre ma non certamente per creare attrito ed ottenere il fuoco, piuttosto per mettere in movimento la sua instancabile, irriducibile ricerca
artistica. Ed approda da Città di Castello, suo luogo di adozione da decenni, al Museo di Rufoli che per sua speciale vocazione predilige personalità artistiche che vanno verso l’innovazione, lo sperimentalismo e verso orizzonti alternativi, diversi da quelli già percorsi in precedenza.
I suoi vasi, hanno un sapore arcaico; le loro fisionomie allungate ed a punta rubano la forma al mondo degli Etruschi in un equilibrio di volumi e di cromie tenui, poco contrastate ma dagli inconfondibili riflessi metallici.
Dall’antichità attinge anche la tecnica raku che - come è noto- arriva fino all’Occidente dai lontani rituali della cerimonia del the praticata dai monaci del Giappone Medievale e dalla affascinante e complessa cultura Zen che avvolge buona parte dell’Oriente estremo.
Con la tenacia e la forza di un vero e proprio “scienziato della materia”, di cui studia meticolosamente la composizione, l’artista ha sviluppato nel tempo un metodo assolutamente singolare e personale. Grazie ad esso riesce a frantumare, frammentare, e successivamente ad impastare la pietra e ad amalgamarla ad altre materie prime in una mescolanza di elementi che porta ad un risultato suggestivo ed irripetibile. La sua arte si colloca in una posizione di avanguardia e di ricerca inedita, crea una interazione fra Natura, Scienza ed immaginazione, fra ragione ed inconscio, fra oggettività che viene dall’esterno ed una rielaborazione soggettiva. Quelle reminiscenze, quelle tracce di antichità vengono abilmente contemporaneizzate.
L’amore per la terra si coniuga costantemente con l’amore per il fuoco facendo emergere una passione estrema per la primarietà degli elementi che lo conducono verso sentieri inesplorati che con entusiasmo sta attraversando ed attraverserà ancora.
Le sue opere parlano il linguaggio dei millenni, rubano l’anima alla materia restituendola al mondo del visibile.
Raccontano la natura, l’uomo, l’universo facendo emergere un fortissimo legame con la Terra- madre che è prepotentemente al centro del suo lavoro di artista e di innovatore.

Gabriella Taddeo

Stagione Teatro Arbostella: il primo ottobre parte i cartellone 2016/17.



Prosegue senza sosta la vendita degli abbonamenti per la nuova stagione comica al Teatro Arbostella di Salerno che partirà il prossimo sabato 1 ottobre 2016. Ci sarà tempo ancora per sottoscrivere l’abbonamento fino al prossimo 23 settembre, recandosi al botteghino del Teatro stesso dal lunedí al venerdí, dalle 19,30 alle 21,30, mentre per i vecchi abbonati che hanno prelazionato fino a fine mese la possibilità di saldare il proprio acconto. Poche le tessere invendute con i turni delle domeniche praticamente esauriti. Spazio ancora per qualche poltrona per i turni di sabato. Il carnet, che permetterà di assistere a 10 spettacoli è stato riproposto al costo di 90 euro, prezzo invariato rispetto allo scorso anno. La direzione ricorda che ogni spettacolo verrà replicato per tre week-end (quindi tre sabato e tre domeniche) e che è consentito il cambio del proprio turno qualora impossibilitati. Per chi sottoscrive la tessera inoltre, vantaggiosi sconti presso il ristorante “Conte Max” situato sempre nel quartiere Arbostella.
Si riparte dunque il 1 ottobre, come tradizione, con la compagnia Comica Salernitana, la stabile del teatro, che presenterà “Come si rapina una banca” testo brillante di Samy Fayad. Bonelli, Avallone, Montinaro e Galdi. Seguirà l’ effervescente e dinamico partenopeo Sasà Palumbo che con la sua Compagnia Acis Il Sipario proporrà un esilarante “Se mai mi sposerò”. A metà novembre invece una new-entry del decennale cartellone: sulle tavole di Viale Verdi toccherà alla Compagnia Amici del Teatro di Napoli cimentarsi in un classico scarpettiano dal titolo “’O scarfalietto”. E ancora Scarpetta protagonista a dicembre dove la compagnia di casa la Comica Salernitana rappresenterà “Lu curaggio de nu pumpiero napulitano”.
Dopo la pausa natalizia dove la direzione artistica sta pensando a ricche sorprese, il cartellone ripartirà dal 7 gennaio con un’altra compagnia napoletana esordiente a Salerno: La NeapoliArte proporrà un classico di Gaetano di Maio dal titolo “Scadenza 4, pagabile 5”. A fine mese invece è il turno di una delle compagnie storiche della rassegna: Gli Ignoti di Napoli misureranno la loro bravura in un emozionante lavoro di Eduardo De Filippo dal titolo “Bene mio e core mio”.  A febbraio un’altra conoscenza del pubblico: la compagnia TeatroMania di G.Tricarico porterà in scena un frizzante lavoro ridisegnato da Rino Grillo dal titolo “Festa con sorpresa”. A marzo la terza e ultima new entry della stagione: la compagnia “Menabò” di Ciro Sarracino porterà un brioso testo di Tartaglia dal titolo “La valigia sul letto”. Finale tutto salernitano: ad aprile Gaetano Troiano con la sua compagnia All’Antica Italiana metterà in scena un raggiante ed umoristico “Finchè c’è il morto c’è speranza”, mentre la chiusuracon il botto è affidata nelle mani della Compagnia Comica Salernitana che regalerà gli ultimi sorrisi di stagione al pubblico con un divertente testo di Corrado Taranto dal titolo “Pallottole sul Vomero’’.
Info e prenotazioni: www.teatroarbostella.it – 089-3867440 – 347-1869810

I vini della Campania tra i migliori d’Italia nella Douja D’Or di Asti. Ben quindici le etichette campane selezionate nella manifestazione piemontese


I vini della Campania sono stati tra i protagonisti al Salone Nazionale di Vini Selezionati “Douja d'Or” in programma ad Asti fino al 18 settembre. 

In questa capitale mondiale dell’enologia si è svolto infatti un concorso nazionale di altissimo livello, destinato ai vini DOC e DOCG scelti dall’ONAV. La selezione è dura: oltre 1000 vini di tutti Italia vengono degustati, di questi solo quelli con una valutazione superiore a 87/100 arrivano alla fase finale e solo chi va oltre i 90/100 ottiene l’esclusivo Oscar ovvero la possibilità di fregiarsi della Douja d’Or sull’etichetta.
La manifestazione nel 2016 è diventata ancora più esclusiva, alzando l’asticella per la selezione (fino al 2015 era di 85/100), scelta che ha ristretto la rosa dei finalisti e dei premiati, innalzando decisamente la qualità. Una scelta che è piaciuta ai produttori vitivinicoli: le adesioni a questa edizione, infatti, non sono diminuite.

L’elenco dei vini premiati è consultabile su http://www.doujador.it/tutti-i-vini-premiati-2016-2/
 
Sono quindici i vini campani che hanno superato la selezione:
Ditta
Prov.
Denominazione
BELLARIA S.S.
AV
IRPINIA FALANGHINA 2015
CANTINE CATENA DI D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO
AV
FIANO DI AVELLINO DOCG 2014 legàmi
CANTINE MARISA CUOMO
SA
COSTA D'AMALFI RAVELLO ROSSO RISERVA 2012
CANTINE MARISA CUOMO
SA
COSTA D'AMALFI FURORE ROSSO RISERVA 2012
CANTINE MARISA CUOMO
SA
COSTA D'AMALFI FURORE BIANCO 2014 Fiorduva
CIURICA - FATTORIA LA RIVOLTA
BN
AGLIANICO DEL TABURNO ROSSO DOCG RISERVA 2011 Terra di Rivolta
CONSORZIO HISTORIA ANTIQUA
AV
IRPINIA AGLIANICO 2013
CONSORZIO HISTORIA ANTIQUA
AV
IRPINIA FALANGHINA 2015
DOMENICO PULCINO - TORRE DEI CHIUSI
BN
FALANGHINA DEL SANNIO TABURNO 2015 Adria
IL POGGIO DI CARMINE FUSCO
BN
SANNIO AGLIANICO 2014
IL POGGIO DI CARMINE FUSCO
BN
SANNIO FIANO 2015
TORRE A ORIENTE DI PATRIZIA IANNELLA
BN
AGLIANICO DEL TABURNO ROSSO DOCG 2011 U Barone
TORRE A ORIENTE DI PATRIZIA IANNELLA
BN
FALANGHINA DEL SANNIO 2012 Biancuzita
TORRE A ORIENTE DI PATRIZIA IANNELLA
BN
AGLIANICO DEL TABURNO ROSSO 2007 Don Curzetto
VITIVINICOLA GUERRIERO
AV
TAURASI DOCG 2009



Fra questi, sabato 10 settembre al Teatro Alfieri di Asti, due hanno addirittura vinto l’Oscar della Douja d’Or, una riproduzione della celebre brocca in metallo nobile: Costa d'Amalfi Furore Rosso Riserva 2012 delle Cantine Marisa Cuomo e il Sannio Fiano 2015 dell’azienda vinicola Il Poggio.
Fino al 18 settembre tutti questi vini sono stati tra i 354 vini esposti a Palazzo Ottolenghi. Un salone arrivato sua 50ma edizione proprio nel 2016 che comprende davvero il gotha della produzione enologica nazionale racchiuso in una meravigliosa enoteca sotto volte affrescate. Tutti i vini sono stati in degustazione e acquistabili. Il palazzo è stato sede anche di numerosi incontri sul territorio e serate d’assaggio guidato a cui si aggiungono pomeriggi di degustazioni a cura delle camere di commercio Piemontesi.