MERCOLEDI 21 APRILE GLI OPERATORI REGIONALI DEI PIANI SOCIALI DI ZONA SI RITROVANO PER INTERROGARSI SUL PROPRIO FUTURO.

Quale futuro per gli operatori dei Piani Sociali di Zona? Quale forma di gestione? sono i temi che saranno trattati nel seminario regionale che si terrà mercoledì
21 Aprile, ore 15:30,presso l'Auditorium del Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano Faiano(SA). I Piani Sociali di Zona (art. 19 legge 328/00) negli ultimi dieci anni hanno rappresentato un modello di welfare inclusivo e di piena esigibilità dei diritti universali e si fonda su una ridefinizione dei processi organizzativi interni e su un indirizzo politico-programmatico coerente con la Legge Regionale n. 11/2007 “Legge per la dignità e la cittadinanza sociale. Attuazione della legge 8 novembre 2000, n. 328”, che intende promuovere la stabilizzazione della rete dei servizi e degli interventi sociali sul territorio. Questa strategia di programmazione territoriale rimanda, quindi, ad un’idea di “fare sociale” che è stata costruita attraverso il potenziamento della programmazione partecipata, l’individuazione di scelte adeguate/pertinenti di welfare di comunità sia come strategia di contrasto all’esclusione sia di promozione del “ben-essere” e della qualità della vita.
Sul territorio regionale sono presenti 52 Ambiti territoriali con in media 50 operatori impegnati nella realizzazione dei rispettivi Piani Sociali di Zona, in prevalenza collaboratori esterni, ed un indotto considerevole di operatori del Terzo Settore gestori dei servizi/interventi realizzati sui territori.
Il Piano Sociale Regionale, in riferimento al reclutamento di professionisti esterni, stabilisce che: “vanno tutelate le esperienze professionali maturate fino ad oggi assicurando adeguati punteggi di valutazione dei titoli e/o procedure di stabilizzazione con le modalità e i limiti consentiti dalla normativa vigente, al fine di non disperdere, ove esistente, il patrimonio di competenze e di esperienze professionali accumulato dai territori…”.
La Legge Regionale n. 11/2007 non ha considerato che la maggior parte del personale impiegato nei Piani Sociali di Zona (Uffici di Piano, Servizio Sociale Professionale, Segretariati Sociali, Centri Adozioni e Affido ecc…) è costituito da collaboratori esterni, contrattualizzati o con gli Enti pubblici o con Soggetti Terzi.
Queste le premesse del Documento Unitario sottoscritto dagli operatori dei Piani Sociali di Zona della Regione Campania e destinato ai candidati alla Presidenza della Regione Campania in cui si chiedeva:
- l’impegno concreto a porre tra gli obiettivi prioritari dell’agenda politica, l’immediata risoluzione della stabilizzazione di professionisti qualificati e formati nell’ultimo decennio che, a partire dalla data di avvio della Riforma del sistema integrato dei servizi sociali e socio-sanitari, ex lege 328/00, sono
impegnati nei Piani Sociali di Zona, profondendo competenza, serietà ed abnegazione ed avendo contribuito a realizzare un moderno sistema di infrastrutture materiali ed immateriali nei servizi alla persona. Il sistema sociale regionale della Campania, così delineato, oggi rappresenta una “punta di eccellenza”, quale modello virtuoso di governance locale, pur in una dimensione di perenne precarietà delle risorse umane.
- l’immediata istituzione di un Tavolo tecnico costituito dai rappresentanti sindacali, dai rappresentanti dei Coordinamenti Istituzionali e dai rappresentanti dei lavoratori dei Piani Sociali di Zona che, partendo dall’emendamento già approvato all’unanimità dalla VI Commissione regionale di competenza, possa
giungere alla risoluzione definitiva della questione sollevata e quindi all’assunzione a tempo indeterminato degli operatori.
Il percorso avviato nel 1° incontro svoltosi a Capaccio (SA), il 15 Marzo u.s., ha visto la stesura e l’unanime condivisione del suddetto documento i cui contenuti emersero in quella sede.
A distanza di un mese ed a elezioni concluse, riteniamo opportuno riprendere il cammino intrapreso con maggiore incisività e visibilità.
Con questo spirito, abbiamo inteso organizzare il 2° incontro. Il tema dell’incontro è scaturito dalla necessità di ragionare sulle varie forme di gestione funzionali al processo di stabilizzazione degli operatori.
Hanno dato la loro adesione a partecipare gli On.li: Eva Longo, Anna Petrone, Donato Pica, Giovanni Baldi, Giovanni Fortunato, il Senatore Alfonso Andria, i Sindaci dell’Ambito S2.
L’incontro si terrà mercoledì 21 Aprile, alle ore 15:30, c/o l’Auditorium del Museo Archeologico Nazionale, a Pontecagnano Faiano (SA).
Coordinamento Regionale degli operatori dei Piani Sociali di Zona della Regione Campania.

CASTIGLIONE DEL GENOVESI: IL SINDACO SORGENTE RIBATTE ALLE CONTESTAZIONE SULL 'AFFIDAMENTO DEL SISTEMA IDRICO


Un comitato autonomo indipendente contesta alla Giunta Municipale di Castiglione del Genovesi la privatizzazione del sistema idrico e delle preziose sorgenti castiglionesi. L’organizzazione, capeggiato dai consiglieri comunali di minoranza Alberto Vitolo e Sara Apicella, e dal presidente ADOC Salerno Raffaele Sepe, ha organizzato sabato 17 aprile una lunga e variegata manifestazione di piazza per esporre il proprio dissenso sulla scelta adoperata dalla Giunta Sorgente e lanciare una petizione popolare contro la dissennata privatizzazione dell’acqua. “Il sistema idrico e le sorgenti castiglionesi non sono state privatizzate ma solo affidate in gestione alla Società Servizi Idrici Integrati Salernitani (S.I.I.S) – ribatte alle accuse dei suoi oppositori Mario Camillo Sorgente, Sindaco di Castiglione del Genovesi – Ed il S.I.I.S., peraltro, è un organismo i cui soci sono esclusivamente e direttamente gli enti locali che fanno parte dell’Ambito Territoriale Ottimale Sele”.
Con l’entrata in vigore della legge Galli, cioè dal 1994, il servizio idrico non è più nella titolarità del comune perché è divenuto d’obbligo l’affidamento del servizio idrico integrato ad un diverso gestore. La SIIS, che è una società per azioni a cui hanno già aderito molti comuni, è nata per la gestione del servizio idrico integrato, come definito dalla D.Lgs 152/2006, in attuazione del Piano di ambito territoriale delimitato dalla L.R.C. 14/97.
"Il passaggio delle competenze di gestione è un atto ormai dovuto oltre che necessario – continua il primo cittadino di Castiglione - Oltre a dare seguito agli interventi legislativi, alleggerirà il Comune degli oneri relativi alla gestione.”
Nell’organico comunale, secondo Sorgente, non vi sono figure professionali specifiche alla gestione del servizio idrico integrato che è costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua.
“La legge impone che la rete idrica deve essere gestita secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie – informa ancora Mario Camillo Sorgente – Nel passato i costi di gestione del sistema hanno superato pure del 50% i proventi di gestione. La convenzione stipulata con la SIIS, non solo dispensa il Comune dal ricorrere ad ulteriori costi di personale, ma accorda a Castiglione migliorie alle infrastrutture idriche del territorio.”

LUNEDI 19 APRILE 2010 AL DUOMO DI SALERNO TESTIMONIANZE DI AFFETTO A BENEDETTO XVI.

La Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, organismo che raduna oltre cinquanta associazioni e movimenti ecclesiali, invita quanti si riconoscono nel mondo dell’associazionismo cattolico ad unirsi, anche spiritualmente, alla recita del Regina Coeli, domenica 16 maggio 2010, a Roma in Piazza San Pietro.

Vogliamo in questo modo stringerci visibilmente intorno a Benedetto XVI come figli col padre, desiderosi di sostenerlo nel suo impegnativo ministero, esprimendogli affetto e gratitudine per la sua passione per Cristo e per l’umanità intera.

Intendiamo consegnare nelle mani di Maria la nostra fedeltà al Santo Padre per il bene della Chiesa, nella quale facciamo esperienza della misericordia, unica risposta adeguata al bisogno di giustizia che, in questi momenti, emerge dal cuore di ciascuno.

Ci guida l’umile certezza testimoniata dalle parole del Papa: «È nella comunione della Chiesa che incontriamo la persona di Gesù Cristo, egli stesso vittima di ingiustizia e di peccato. Egli porta ancora le ferite del suo ingiusto patire».

Con questa consapevolezza invitiamo tutti a pregare per Sua Santità, nella felice occasione del V anniversario della nomina a Pontefice, grati al Signore perché che ce lo ha donato come guida nel nostro cammino di fede.

Come Associazioni, Movimenti e Gruppi ecclesiali ci sentiamo sollecitati a partecipare alla preghiera che la Conferenza Episcopale Italiana ha promosso in tale circostanza per stringersi intorno al Sommo Pontefice, ritrovandoci a livello locale lunedì 19 aprile alle ore 19,00 presso il Duomo di Salerno per una Concelebrazione Eucaristica, cui farà seguito un momento di adorazione.

L'ASSOCIAZIONE SALERNO 1943 RITROVA SUI MONTI PICENTINI PEZZI DI UNA FORTEZZA VOLANTE.

I frequenti ritrovamenti a Salerno e provincia di ordigni aerei risalenti alla seconda guerra mondiale sono una muta testimonianza del fatto che i cieli della zona furono teatro di cruente battaglie combattute nell’estate del 1943.
Matteo Pierro annota che di recente Luigi Fortunato, Daniele Gioiello e altri membri dell’Associazione Salerno 1943 ( www.associazionesalerno1943.it ) hanno ritrovato il punto dove si abbattè un bombardiere americano colpito durante una di queste battaglie. L’Associazione Salerno 1943 si occupa di conservare la memoria storica di quei tragici giorni per la provincia salernitana recuperando testimonianze e oggetti del periodo bellico. Da diverso tempo giungevano segnalazioni di un aereo abbattuto su una montagna prospicente la città di Salerno ma senza precise indicazioni relative al luogo dello schianto.

Grazie al prezioso aiuto del sig. Gigino Vitolo è stato possibile rintracciare un testimone ultranovantenne che fu spettatore dell’evento. Egli vide, in una torrida giornata di agosto del 1943, un grosso aereo in fiamme che perdeva vistosamente quota. Assistè poi alla discesa di 3 paracadutisti appena qualche secondo prima che l’aereo si schiantasse contro il lato occidentale della montagna. Potendo beneficiare delle sue precise indicazioni è stato abbastanza semplice ai ricercatori salernitani recatisi sul posto ritrovare le tracce del disastro. Infatti, grazie all’impiego dei metal detector di cui dispone l’Associazione sono venuti fuori dal terreno numerosi frammenti di alluminio che componevano sia il motore che la fusoliera dell’aereo.

Naturalmente i ricercatori non si aspettavano di ritrovare ancora grosse parti della struttura del velivolo in quanto essendo questo composto di alluminio e ferro fu smembrato e trasportato a valle nell’immediato dopoguerra per essere venduto ai fonditori. Per tale ragione i pezzi più grossi ritrovati non superano le poche decine di cm.

Di che aereo si tratta? Luigi Fortunato spiega: “Di sicuro si tratta di un bombardiere B-17 “Fortezza volante”. Abbiamo recuperato dei frammenti di targhetta in alluminio con la stampigliatura BOEING, una fabbrica americana che produceva questo tipo di bombardieri. Un’altra indicazione proviene dal ritrovamento di un paio di coprivalvola del motore Wright R-1820-97 che equipaggiava tali aerei. Altre informazioni tecniche sono state fornite dai Romagna Air Finders, un’associazione operante in Emilia Romagna che si occupa di recuperare gli aerei abbattuti in tale regione durante la seconda guerra mondiale”. Il ritrovamento di alcuni bossoli da 12,7 mm esplosi permette di capire che l’aereo subì attacchi da parte dell’aviazione italo-tedesca. Questo munizionamento era in dotazione alle 13 mitragliere antiaeree che equipaggiavano i B-17. Alcuni risultano essere esplosi a causa dell’incendo sviluppatosi a seguito dell’impatto ma altri sono stati sparati prima che l’aereo precipitasse. Evidentemente l’equipaggio si difese strenuamente dagli attacchi della Regia Aeronautica e della Luftwaffe prima che l’aereo fosse colpito e abbattuto.

L’Associazione Salerno 1943 si sta adoperando, anche grazie al prezioso contributo dello storico norvegese Alf Egil Johannessen, per identificare con precisione il B-17 i cui frammenti sono stati ritrovati onde cercare di rintracciare qualche componente dell’equipaggio ancora in vita. “Ci farebbe piacere donare a questi reduci qualche pezzo dell’aereo sul quale volarono 66 anni fa e raccogliere la loro testimonianza” afferma Daniele Gioiello. “Inoltre”, continua, “saremmo lieti di esporre questi e i tanti altri oggetti relativi a quegli anni di cui disponiamo in uno spazio aperto al pubblico”.

In effetti fra le decine di aerei precipitati durante la seconda guerra mondiale a Salerno e nelle immediate vicinanze figurano solo 2 B-17 entrambi abbattuti il 19 agosto 1943. Grazie ai MACR (Missing Air Crew Report = Rapporto sugli equipaggi aerei dispersi) forniti da Johannessen è stato possibile ricostruire la loro storia. Essi facevano parte del 2° Gruppo Bombardieri che aveva sede a Massicault in Tunisia. L’obiettivo del Gruppo in programma per la missione del 19 agosto era Foggia e le sue installazioni aeronautiche. Dopo aver effettuato il bombardamento la formazione statunitense composta da 42 aerei intraprese la rotta di ritorno che prevedeva il sorvolo del salernitano. Inseguiti dai caccia italiani e tedeschi i bombardieri dovettero difendersi strenuamente. I cacciatori dell’Asse ebbero la meglio contro 5 di loro, 2 dei quali furono abbattuti proprio mentre sorvolavano la nostra provincia.

Il B-17F 42-5837 venne colpito dalla contraerea appena dopo aver sganciato le bombe sull’obiettivo. Ciò nonostante proseguì nel tentativo di ritornare alla base. Dovette però vedersela contro l’assalto di due ondate di caccia che misero fuori uso 2 dei suoi 4 motori. A questo punto il comandante Bernard B. Pasero diede l’ordine di abbandonare l’aereo. Una parte dei 10 uomini dell’equipaggio si lanciò con il paracadute nell’avellinese mentre gli altri, fra cui il pilota, a causa del malfunzionamento degli interfono, si lanciarono alcuni minuti dopo quando l’aereo era oramai giunto sul salernitano e stava per precipitare. Il paracadute del puntatore, il tenente Erwin N. Kelly, non funzionò bene ed egli perse la vita precipitando al suolo. Il mitragliere di destra, il sergente Charles M. Stewart, era stato ferito alle gambe e una volta atterrato in suolo italiano fu curato da un medico che cercò di salvargli la vita facendo tutto quello che era nelle sue possibilità. Purtroppo i tentativi risultarono vani ed egli morì il giorno dopo. Il mitragliere di sinistra, il sergente Edgar M. MacDonald, venne anch’egli ferito e dopo essere stato fatto prigioniero venne ricoverato in un ospedale di Salerno dal quale fu liberato dopo alcune settimane, quando gli angloamericani arrivarono in città a seguito dello sbarco del 9 settembre. Tutti gli altri uomini dell’equipaggio vennero fatti prigionieri e rinchiusi in un campo di concentramento a sud di Roma. Dopo l’8 settembre, approfittando della confusione provocata dall’armistizio il comandante Pasero e il navigatore Kemp F. Martin evasero facendo ritorno nelle linee alleate dopo un avventuroso viaggio. La storia della fuga di Pasero e Martin è narrata nel libro scritto nel dopoguerra da quest’ultimo “15 days to freedom”.

Il B-17F 42-30502 ebbe un ben più tragico destino. Anche questo bombardiere riportò danni provocati dalla contraerea durante l’incursione su Foggia e sulla strada del ritorno fu pure lui vittima degli attacchi della caccia italo-tedesca. Colpito numerose volte l’aereo andò in fiamme e perse velocemente quota andandosi a schiantare nei pressi di Salerno. Unico supersite fu il mitragliere di destra, il sergente James J. Bradley. Come si apprende dal suo racconto riportato nel MACR l’aereo già uscito malconcio dal bombardamento su Foggia venne attaccato da parecchi aerei nemici. Bradley fu colpito alle ginocchia da proiettili da 20 mm. Recatosi nella sala radio vide l’operatore a terra, come pure il mitragliere di sinistra. Si rese conto che la mitragliera allocata nella torretta inferiore aveva smesso di sparare quasi subito e che l’aereo era fuori controllo in quanto sia il pilota che il copilota erano stati colpiti. Decise quindi di lanciarsi con il paracadute pochi secondi prima che il bombardiere compiendo un’ampia virata andasse a schiantarsi al suolo. Atterrando Bradley si ruppe una gamba e venne imprigionato insieme agli aviatori dell’altro B-17 abbattuto. I corpi dei suoi sventurati commilitoni vennero recuperati dalle autorità italiane e ora giacciono nei cimiteri di guerra statunitensi presenti in Italia.

Al momento, non essendo stata ancora ritrovata la piastra matricolare dell’aereo o di uno dei motori, non è stato ancora possibile stabilire di quale dei due aerei abbattuti quel giorno si tratti. Le testimonianze oculari relative al lancio tramite paracadute di almeno 3 membri dell’equipaggio lascerebbero propendere per il B-17F 42-5837 visto che tutti gli aviatori si lanciarono prima che l’aereo si schiantasse. Comunque, il ritrovamento sul luogo dell’impatto di un sistema di chiusura del paracadute potrebbe essere una conferma che si tratti del B-17F 42-30502. Solo ulteriori ricerche sul campo potranno svelare il mistero.

E’ auspicio dei componenti dell’Associazione Salerno 1943 di poter recuperare quel che rimane degli altri numerosi aerei che caddero nel salernitano in quei drammatici giorni di guerra onde poter tenere viva la memoria di quel triste periodo e affinchè tali luttuosi eventi non abbiano a ripetersi.

EMESSO DAL COMUNE DI SAN MANGO PIEMONTE BANDO PUBBLICO PER L'AGGIORNAMENTO DEGLI ALBI COMUNALI DEI FORNITORI

Il Comune di San Mango Piemonte ha diramato avviso che intende aggiornare gli elenchi di operatori economici per l’affidamento di lavori, forniture e servizi ed incarichi tecnici mediante l’istituto delle procedure negoziate o in economia.
Con delibera di Consiglio n.34 del 27/11/2008 l’Amministrazione guidata dal Sindaco Alessandro Rizzo si è dotata di un regolamento che prevede la costituzione di appositi elenchi di fornitori di servizi ed opere a cui fare eventualmente riferimento per affidamenti e conferimenti di incarichi. Gli elenchi, costituiti il 15/07/2009, hanno validità triennale con possibilità di aggiornamento annuale. Essi sono suddivisi in: a) servizi e forniture, distinti per tabella merceologica; b) lavori, diversificato per categoria; c) incarichi tecnici.
Le domande di ammissione agli albi comunali devono pervenire al Comune di San Mango Piemonte entro le ore 12.00 del 16 aprile prossimo. Devono essere consegnate in apposito plico chiuso e redatte sulla predisposta modulistica da ritirare presso gli uffici tecnici comunali, nei giorni ed orari di apertura la pubblico, oppure prelevati dal sito ufficiale del comune www.comune.sanmangopiemonte.sa.it, su cui è possibile prendere visione anche dell’avviso e del bando pubblico.