Auto in fiamme in via Santa Caterina.

Pauroso incendio la notte scorsa in via Santa Caterina di San Mango Piemonte. Due auto parcheggiate al civico 2, nell’area di sosta del parco Voto, sono state distrutte dalle fiamme. Il fuoco, sviluppatosi intorno alle ore una di mercoledì notte, è stato notato dalla volante dei carabinieri in giro di perlustrazione sul territorio che ha prontamente avvertito i vigili del fuoco di Salerno. Per gli inquilini dello stabile adiacente al parcheggio sono stati attimi di tensione per il timore dello scoppio dei serbatoi delle due auto. Ben presto, però, le fiamme sono state domate dalla squadra dei vigili del fuoco intervenuta. I danni riportati dalle due auto, una Smart di proprietà di V.A. ed una Fiat Brava di proprietà di A.V., ammontano a diverse centinaia di euro. Sul posto sono intervenuti anche i militari in servizio alla Stazione Carabinieri di San Cipriano Picentino, al comando del luogotenente Vito De Leo. Secondo le prime indiscrezioni non sembra esserci dolo nell’incendio. Comunque gli inquirenti, dopo i rilievi del caso, hanno avviato le indagini per cercare di stabilire le cause dell’incendio.

LE VITTIME DEL TRENO 8017 COMMEMORATE DALLA PRO LOCO

Sono partiti in 50 da San Mango Piemonte domenica scorsa per portare un fiore alla memoria delle 500 vittime del treno 8017. Sono andati a Balvano per testimoniare il legame nato tra la gente potentina e campana dopo la tragedia consumatosi nella notte tra il 2 ed il 3 marzo 1944. Sono stati accolti dalla Pro Loco di Balvano ed insieme hanno partecipato ad una cerimonia di commemorazione nel corso della quale è stato lanciato un concorso internazionale per la erezione di un cippo al civile dimenticato, vittima di una guerra che non ha voluto, che non ha mai combattuto e per la quale è morto inutilmente. L’iniziativa è stata della Pro Loco di San Mango Piemonte che ha preso spunto dalla relazione presentata dal professore Enzo Esposito al convegno su tematiche antropologiche che l’associazione picentina organizza il 7 dicembre di ogni anno. Il docente dell’Università di Salerno, nell’illustrare le modalità della datazione della quotidianità tra le popolazioni rurali meridionali, portò ad esempio la gente di Balvano che datavano gli avvenimenti locali col pre e post disastro del treno. Una tragedia ferroviaria che destò molta commozione all’epoca e che rimane, ancora oggi, la più grande catastrofe consumatosi sulle rotaie italiane. Il 2 marzo 1944 partì dalla stazione di Battipaglia, destinazione Potenza, il treno straordinario 8017. Aveva doppia trazione, assicurata da due locomotive del deposito di Salerno, e 47 carri, dei quali 6 carichi con merci varie civili e 41 vuoti. Sul convoglio merci avevano preso posto anche 600 viaggiatori, provenienti da vari comuni del napoletano e del salernitano (tra i quali: Salerno, Angri, Baronissi, Cava de’ Tirreni, Maiori, Nocera, Paga ni, Olevano sul Tusciano, Pellezzano, Siano, Vietri sul Mare), che andavano ad acquistare cibo per i propri cari o da rivendere al mercato nero di Salerno e Napoli. Il treno procedeva lentamente, alle una circa del 3 marzo entrò nella galleria delle “Armi” nella tratta Balvano-Ricigliano. Quando tutti i vagoni, eccetto gli ultimi due, si trovarono all’interno della galleria, le ruote motrici delle locomotive iniziarono a slittare per poi bloccarsi del tutto. I macchinisti cercarono di far ripartire il treno alimentando al massimo le motrici, il fumo della combustione riempì la galleria col micidiale monossido di carbonio. Morirono in 526 senza accorgersi del pericolo, senza panico o tentativo di fuga. L’immane tragedia maturò in un meridione devastato dalla guerra e dalla fame, dedito principalmente alla ricerca di cibo necessario alla sopravvivenza. Il 9 marzo 1944 il Governo Badoglio, con sede a Salerno, dedicò l’intera seduta alla sciagura. Fu aperta un’inchiesta anche dagli alleati. A distanza di 64 anni c’è ancora chi cerca una spiegazione, vuole chiarezza, dissolvere dubbi, conoscere la verità, avere un riconoscimento. Come i sette parenti venuti a Balvano insieme alla comitiva della Pro Loco di San Mango Piemonte per recarsi nella cappella del cimitero di Balvano a deporre fiori alla memoria dei loro cari che con gli altri morti del treno 8017 sono incolpevoli vittime di una guerra non voluta e non combattuta, sacrificate sull’altare della libertà e del dovere naturale.


Assemblea antiriforma della scuola

La protesta antiriforma Gelmini risuona anche dall'aula consiliare del Comune di San Mango Piemonte dove si è tenuta ieri sera una pubblica assemblea promossa da docenti e personale ATA dell'Istituto Comprensivo di Ogliara. Nel corso dell'incontro i relatori, Marina Amendolara e Francesco Stefani, hanno illustrato le ragioni dei contrari e le conseguenze della riforma sull'istituto scolastico che comprende anche il plesso di scuola primaria e dell'infanzia di San Mango Piemonte. Tutto parte dalle nuove leggi in materia scolastica introdotte dal Governo Berlusconi che tagliano, accorpano e riducono la formazione pubblica, mentre lo stesso promette aiuti di stato e sostentamenti pubblici ad industrie e banche. In un territorio già penalizzato da un sistema occupazionale di scarsa efficienza reso ancor più inconcludente dalla crescente crisi economica, lo smantellamento della scuola pubblica potrebbe significare, in un futuro prossimo, un aumento della dispersione scolastica con gravi effetti socio culturali. L'Italia investe sull'istruzione il 3,29% del PIL contro una media europea del 3,8% (dati OCSE). In Europa la spesa media pubblica per l'istruzione è pari al 13,2%, in Italia è al 9,3%. I tagli previsti dalla riforma Gelmini porteranno l'impegno del PIL al 2,63% e la spesa pubblica al 7,44%, molto al di sotto delle medie europee. Intervenire in modo così drastico sulla scuola, soprattutto sulla primaria, certificata dall'OCSE tra le migliori al mondo, certamente non potrà che peggiorarla. L'accorpamento delle classi ed il ritorno al maestro unico "tuttologo", dopo vent'anni di "moduli" e di specializzazioni degli insegnanti, può significare un abbassamento della qualità della didattica. Per l'Istituto Comprensivo di Ogliara, frequentato da oltre 900 alunni, gli effetti delle nuova manovra porterebbe, oltre che alla soppressione del plesso di Giovi, ad un taglio complessivo di personale, docente e non, da 26 a 33 addetti su 117 attuali. Vieppiù è da evidenziare il consistente taglio di fondi che causerebbe una netta diminuzione dell'offerta formativa e progettuale della scuola in un territorio collinare afflitto da diverse problematiche sociali. Pertanto, i promotori della manifestazione ritengono che non si può assistere inerti allo smantellamento della scuola pubblica. La protesta continua con distribuzione di materiale informativo e raccolta di firme in diverse piazze di Salerno fino alla pubblica assemblea convocata per le ore 18 di giovedì 23 ottobre presso il Centro Sociale di Pastena.

TERMOVALORIZZATORE: SAN MANGO CHIEDE GARANZIE

Termovalorizzatore, San Mango Piemonte chiede garanzie. E' quanto emerge in buona sostanza dall'atto di indirizzo politico approvato in consiglio comunale dalla maggioranza di governo del piccolo comune picentino limitrofo alla città di Salerno.
"Non siamo contrari a prescindere alla realizzazione del termovalorizzatore in località Cupa Siglia – ribadisce il Sindaco Alessandro Rizzo – Siamo favorevoli alla risoluzione del problema rifiuti in maniera certa e sicura. La realizzazione di tale impianto in una zona abbastanza fertile e produttiva già penalizzata dalla presenza del cementificio ed in cui si prevedono altri impianti ad impatto ambientale, ci lascia perplessi sugli effettivi rischi a cui il territorio va incontro. Vogliamo maggiori garanzie. Garanzie che devono essere date da un comitato tecnico scientifico di alto profilo condiviso da tutte le parti in causa nella realizzazione dell'impianto. Il dimensionamento impianto deve essere dato dalle effettive esigenze di smaltimento rifiuti prodotti in provincia di Salerno. Vi deve essere un continuo monitoraggio dell'inquinamento ambientale del territorio circostante. Bisogna effettuare un costante controllo della salute degli abitanti nell'area di incidenza dell'inceneritore. Vanno attribuiti indennizzi alle politiche locali dei comuni pregiudicati dall'impianto di trattamento dei rifiuti."
"Noi crediamo che l'abbassamento dei rischi derivanti dal termovalorizzatore – fa eco al primo cittadino il consigliere comunale Gianbenedetto Chiurmino, responsabile del WWF provinciale del settore conservazione della natura – passa inevitabilmente attraverso il potenziamento della raccolta differenziata. A San Mango ci prefiggiamo di arrivare in breve tempo effettivamente all'80% della raccolta differenziata. Con queste percentuali di differenziata spinta in tutti i
comuni il problema smaltimento rifiuti sarà risolto agevolmente. "
"E' nostra intenzione – chiude il Sindaco Rizzo – raggiungere entro il 2013 una ottimizzata filiera del riciclo che sia anche fonte di risparmio e guadagno per i nostri concittadini. Pertanto, a chi ha fretta di spendere i milioni di euro in palio, a chi ci chiede di schierarci pro o contro, noi
diciamo che vanno vagliate prime tutte le possibili cause e concause, poi mettere a regime una reale raccolta differenziata spinta, e quindi adibire l'eventuale termovalorizzatore allo smaltimento dei soli rifiuti inerti."