GIORNATE DELL'AMICIZIA EPILOGO IL PRIMO MAGGIO CON IL CONCORSO "DIVERSI MA UGUALI"

Cala il sipario questo pomeriggio, 1 maggio 2009, sulla sesta edizione delle Giornate dell’Amicizia. L’evento, organizzato dall’Associazione Cattolica S.Vito sotto l’egida della Parrocchia Santi Nicola e Matteo di San Mango Piemonte e Sordina, si chiude con l’esposizione degli elaborati presentati dai ragazzi dell’istituto comprensivo 5° circolo didattico al concorso “Diversi, ma Uguali”. “Dal 23 al 26 aprile abbiamo avuto quattro giornate ricche di variegati momenti di aggregazione socio culturale incentrate, ancora una volta, sul problema della diversità – commenta Angelo Ferrara, presidente dell’Associazione S.Vito – La manifestazione del primo maggio rappresenta il giusto epilogo per un evento che non intende solo richiamare attenzione ma vuole, alla fine, offrire anche segni di speranza e coesione a chi, purtroppo, è portatore di diversità.”
Dalle 15.00 alle 21.00 del primo maggio, presso gli spazi della scuola di Sordina saranno in esposizione gli elaborati audiovisi, grafici e testuali preparati dagli alunni. In programma anche spettacoli di magia e giochi. Finale con balli di gruppo e degustazione di vari prodotti nostrani.
“Lo scopo di tutta la manifestazione – afferma Don Luigi Pierri, giovane parroco di San Mango Piemonte e Sordina – è di mettere ragazzi ed adulti a confronto con “l’altro” per imparare ad accettarsi nella diversità, perché in fondo tutti uguali in quanto essere umani. La diversità di arricchisce, l’emarginazione ci impoverisce e rende soli.”
L’evento è servito anche a stabilire un punto di contatto, confronto, aggregazione e eguaglianza tra normodotati e diversamente abili.
La signora Carmela Ventura dell’Associazione S.Vito fa risaltare che negli elaborati facilmente si coglie la sensibilità dei ragazzi verso chi è portatore di diversità . Sensibilità rivelata che, secondo la signora Maria Alfinito, è stata una scoperta ed un arricchimento anche per chi ha lavorato alla selezione dei lavori.

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INSEDIATO ALLA PRESENZA DELL'ON. CIRIELLI IL COMITATO ELETTORALE DEL PDL AL CIRCOLO DELLA LIBERTA' DI SAN MANGO PIEMONTE

Aperto presso la sede del circolo della libertà di San Mango Piemonte il Comitato elettorale del PDL. L’insediamento è avvenuta sabato scorso alla presenza dell’On. Edmondo Cirielli, candidato Presidente alla Provincia di Salerno, del veterinario Gennaro Barra, candidato al consiglio provinciale di Salerno, della dottoressa Tonia Lanzatta, coordinatrice provinciale dei Circoli della Libertà, del dottor Antonio Iannone, vice coordinatore provinciale del PdL. Dopo i saluti iniziali del presidente del circolo, rag. Bruno Gennatiempo, il cav. Ugo Ronga, vice presidente del circolo, ha introdotto gli interventi degli illustri ospiti puntualizzando aspetti ed aspettative politiche di San Mango Piemonte che caricano di notevole importanza l’incombente campagna elettorale per la conquista del governo provinciale. “In quindici anni di amministrazione di sinistra, mai nessuno è stato vicino alle nostre esigenze – ha affermato l’ex assessore Ronga – Il nostro paese è stato sempre poco considerato, un chiaro esempio solo gli esigui contributi erogati per feste, attività estive e manifestazioni socio culturali, a differenza di altri comuni che hanno avuto ben più consistenti contributi. Da tempo esiste il corpo della Polizia Provinciale, sul nostro territorio non abbiamo mai visto una di queste pattuglie. Il momento è delicato, molti giovani e meno giovani, hanno perso o stanno perdendo la speranza che la propria provincia possa offrire loro nuove opportunità. Abbiamo bisogno di veri rappresentanti che 365 giorni all’anno sono vicini alla gente, disponibili ad ascoltare esigenze e pronti a fornire soluzioni.”
Vivo apprezzamento al Circolo della libertà di San Mango Piemonte è stato indirizzato dalla coordinatrice dei circoli Lanzetta per la quale l’attività del circolo è l’esempio concreto del modo di far politica tra la gente.
Per il candidato consigliere Gennaro Barra i Picentini devono aver un rappresentate forte e condiviso per favorire un economia locale in controtendenza allo spopolamento giovanile del territorio.
L’iniziativa politica è stata conclusa dall’On. Ciriello che, nel suo intervento, ha assicurato l’impegno del centrodestra a restituire importanza e centralità all’area picentina che deve essere protagonista di una svolta, sia economica che sociale.

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Castiglione del Genovesi ricorda Cesare Anzalone, patron sportivo, con un memorial



A Castiglione del Genovesi il 25 aprile si è svolto il 1° Memorial Don Cesare, in ricordo di Don Cesare Anzalone, personaggio che ha caratterizzato per anni l’attività calcistica in paese e che è scomparso da alcuni mesi. L’umiltà, l’impegno e la volontà profusi da Don Cesare in tanti anni a Castiglione hanno fatto sì che i suoi insegnamenti non restassero vuoti. Infatti fu proprio nel 1972 che queste qualità spinsero il compianto Don Cesare a dare vita al primo Vivaio Calcistico, che si chiamò Giuseppe Meazza, per bambini e. già allora, gratuitamente. Questa sana passione è andata avanti per anni e la riconoscenza dei bambini di allora, adesso adulti, sarà un ricordo difficilmente che si scalfirà con gli anni. Angelo Vitolo, responsabile della locale scuola calcio per bambini, ha voluto onorare la memoria di Don Cesare dedicando a Lui e alla sua famiglia un momento di aggregazione e di sport e denominando la scuola calcio appunto Vivaio Calcistico Giuseppe Meazza. La giornata è iniziata con una partitella tra “reduci” del Vivaio Meazza fondato appunto nel 1972 da Don Cesare Anzalone, che si sono affrontati nonostante non fossero, per la maggior parte, in tenera età ; questi i componenti : Buonocore Giovanni e Genovese Giovambattista (classe 1952), Angelo Vitolo e Leone Pasquale (classe 1959), Buonocore Giulio 1960), Peluso Lorenzo, Baldi Giuseppe e Sica Armando (1962), Siano Giuseppe (1966), vera icona del calcio castiglionese e non solo, poi gli omonimi Plaitano Vittorio (uno del 1966 e l’altro del 1969), fino ad arrivare a Plaitano Bruno (1972), Cerra Vittorio, Barra Ennio , Plaitano Antonio e Bottigliero Antonio ( questi ultimi giovani e tutt’ora in attività). Arbitro dell’incontro l’amico Carmine De Luca. Presenti anche altre due bandiere del calcio Genovese Ferdinando e Coppola Michele che hanno assistito dai bordi del campo alla partita. Presente alla manifestazione il Sindaco Mario Camillo Sorgente. Dopo l’incontro ci sono state delle parole toccanti lette dalla figlia Silvana presente alla cerimonia insieme al marito e alla figlia Angela “… dite ai piccoli di oggi che lo sport non ha colori politici, la sua unica bandiera ha il colore della passione, della vita, della cultura, dell’entusiasmo, perché lo sport è passione è vita è cultura, è entusiasmo..” queste le parole che sicuramente avrebbe pronunciate il suo papà. Presente anche l’altra figlia di Don Cesare Maria con i figli Cesare e Iolanda e il fidanzato di quest’ultima, Luca. Poi c’è stato un triangolare di calcetto con la Scuola Calcio Maria Rosa e la Nuova Salerno, per bambini nati negli anni dal 1997 al 2000. Lancio di palloncini con uno striscione che è andato verso l’alto con la scritta “Grazie Don Cesare”. Una singolare idea messa in atto da Angelo Vitolo è stata quella di esporre delle foto su dei pannelli che raffiguravano tutte le squadre di calcio dal 1972 ai giorni nostri, che ripercorrevano la storia del Vivaio calcistico Giuseppe Meazza. Rivedersi in quelle immagini è stato qualcosa di veramente emozionante che ha fatto tornare un po’ tutti indietro nel tempo. Tantissime persone presenti al campo oltre a 70 bambini a testimonianza di una manifestazione organizzata alla grande e curata nei minimi particolari imperniata sullo spirito di attività pura e sana senza lo stress da competizione o la spasmodica angoscia di dimostrare a tutti i costi di essere i più forti. Questo è lo spirito che anima il vivaio e questo è l’obiettivo che esso si pone : tenere insieme, gratuitamente, tanti bambini del nostro paese insegnando loro che stare insieme e crescere vale molto di più che avere tanto oro nel forziere. Questo, insieme a tanti altri, è uno degli insegnamenti che Don Cesare ci ha lasciato : Riuscire a trasmettere il messaggio che le cose si possono anche fare solo per passione e disinteressatamente.

IL MAESTRO LERO' IN MOSTRA A VALLO DELLA LUCANIA.

Inaugurata sabato 18 aprile presso l’ex Convento Domenicano di Vallo della Lucania una mostra di pittura del maestro Lerò denominata “Terra Mia”. In mostra fino al 27 aprile prossimo ventitre opere inedite dell’artista salernitano tutte dedicate alla sua terra natia, il Cilento. Attraverso la pittura Romeo Lembo, nome anagrafico di Lerò, racconta la sua terra natia da cui è emigrato in giovane età verso un freddo nord che, oltre ad inserirlo nel mondo del lavoro, gli ha dato i necessari stimoli a rappresentare le sue inquietudini di emigrante con l’arte figurativa. L’ansia dei ricordi, le emozioni di un passato, le passioni di un ritorno trovano così forma sulle tele dei suoi quadri ravvivate dai colori dei suoi travagli di cuore emigrante, dei suoi sopiti amori, delle sue passioni cimentane. La critica d’arte Angela Furcas ha definito Lerò pittore edenico perché “Tutte le sue opere sono pervase da atmosfere pacate, emerse dalla lievità interiore dell’artista, dove ha origine l’impulso cromatico terso ed assorto, da prima ora del mondo. Una visione serena della natura gli concede di formulare ogni progetto artistico all’insegna del palpito primigenio che mosse la terra a germinare erbe e fiori stellati, sotto volte aurorali. La sua pittura è un forte richiamo a disseppellire quel senso di innocenza, finito tra gli orpelli di una vita sempre caotica, ma inestinguibile per la sua origine divina.”
Avvicinatosi al mondo della pittura come autodidatta, Romeo Lembo ha affinato la tecnica e perfezionato lo stile attraverso continui confronti con artisti di fama nazionale. Ha partecipato a numerose mostre e collettive d’arte, raccogliendo ovunque consensi e premi, da Pordenone a Trani, da San Mango Piemonte a Vatolla, dalla terra cilentana a quella friulana.
Il numerosissimo e qualificatissimo pubblico affluito alla inaugurazione della personale a Vallo della Lucania, annuncia l’ennesimo consenso per l’arte del maestro Lerò che con i suoi inediti oli su tela, permeati da richiami al Cilento, suscita piacevoli e pacate emozioni nel corpo e nell’anima.

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