E’ illegittimo l’accertamento delle violazioni al codice della strada eseguito dalla Polizia Municipale con dispositivi di controllo elettronico della velocità sulle strade provinciali senza autorizzazione dell’ente proprietario.
L’ha stabilito il Giudice di Pace di Vallo della Lucania, Dott.ssa Adele Totoli con sentenza 372/12 con la quale ha accolto il ricorso presentato da Francesco Plaitano annullando l’ingiunzione del 28/11/2011 emessa dalla Prefettura di Salerno.
L’ordinanza era stata emanata dall’Ufficio Territoriale del Governo della Prefettura a seguito del rigetto del ricorso avverso il verbale elevato dalla Polizia Municipale di Ceraso in data 29/05/2011 per violazione dell’art.142 del codice della strada, accertate con dispositivi di controllo elettronico posizionato sulla strada provinciale 430, al km.140 del tratto svincolo Vallo Scalo-Futani.
La sentenza finale del Giudice di Pace di Vallo della Lucania è stata accolta con viva soddisfazione da Franco Plaitano che sulla illegittimità dei rilevamenti dei limiti di velocità eseguiti dai vigili urbani con postazioni di autovelox sulle strade provinciale ha, in passato, già promosso ricorsi ed interrogazioni.
Difatti, nella sua veste di consigliere comunale di San Mango Piemonte e consigliere nazionale del PRI, Franco Plaitano contestò i verbali per infrazione ai limiti di velocità emessi dalla Polizia Municipale di San Mango Piemonte a seguito di rilevamenti eseguiti con dispositivi automatici sulle strade provinciale n.26 e n.333, senza alcuna delega rilasciata da parte dell’Amministrazione Provinciale di Salerno.
Una querelle innescata dalle centinaia di verbali per infrazione ai limiti di velocità elevati dai caschi bianchi di San Mango Piemonte che portò, il già vice sindaco della giunta Sguazzo, a contestare vivamente l’operato del Sindaco pro tempore Gaetano Napoletano, tanto da richiedere l’intervento del Prefetto di Salerno sulla questione, ed a presentare interrogazione, per il tramite del senatore Gaetano Fasolino, all’allora Ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu.
“Non solo – chiarisce Franco Plaitano – Ma evidenziando più volte l’eventuale illegittimità contabile connessa alla elevazione di tali verbali per l’iscrizione in bilancio di entrate fittizie pari a 125mila euro, utili all’assestamento del bilancio comunale 2005, approvato dal Consiglio Comunale presieduto dal sindaco Napoletano, si riteneva opportuno, considerato l’illegittimità contabile connessa all’elevazione di centinaia di infrazioni inesigibili, che tutta la materia fosse trasmessa alla Procura della Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica per individuare responsabilità e risarcimento danni causati.”
NICOLA VITOLO
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