Portate in salvo dai caschi bianchi le due donne di San Mango scomparse l'altro ieri..

Mamma e figlia scomparse ritrovate allo stremo delle forze in un anfratto cespuglioso dell’impervio crinale del monte Tubenna. Le hanno trovate infreddolite ed atterrite, verso le ore 10.30 di ieri mattina, Aldo Naddeo e Pasquale Cerra, del comando vigili urbani associati di San Cipriano Picentino e Castiglione del Genovesi. “Siamo arrivati sul posto – afferma Aldo Naddeo, capitano dei vigili urbani di San Cipriano Picentino - scendendo lungo il pendio roccioso della montagna servendoci di scoscesi tratturi tracciati dai cinghiali che ben conosce il maresciallo Pasquale Cerra.” Erano accovacciate, strette l’una all’altra in un abbraccio vitale, inzuppate d’acqua ed intorpidite dal freddo. I soccorritori hanno temuto il peggio per la bambina di poco meno di 10 anni che, al tasto, aveva un polso freddo. Non c’era tempo da perdere, occorreva portare subito in salvo mamma e figlia. Visto che sul luogo del ritrovamento era difficoltoso far manovrare un elicottero di soccorso per la presenza dei tralicci dell’alta tensione, Naddeo e Cerra non si sono persi d’animo, si sono caricati sulle spalle mamma e figlia, e, servendosi di ripidi e proibitivi sentieri dei caccia noti a Cerra, sono calati faticosamente verso la frazione Piedimonte di San Mango Piemonte dove attendevano ambulanze, vigili del fuoco ed altre forze dell’ordine. “E’ stata una enorme prova che ha messo a dura prova il nostro fisico – ha confessato il comandate dei caschi bianchi Naddeo – Ma abbiamo retto con sacrificio ed orgoglio allo sforzo perché la forza di camminare l’abbiamo trovata negli occhi persi alla speranza della bambina e nello sguardo smarrito della mamma provata e segnata da dolore e tormento.” La signora S.A. con la piccola figlia, entrambe residenti a San Mango Piemonte, si erano allontanate da casa nella mattinata di mercoledì. Con la macchina avevano raggiunto il panoramico pianoro del monte Tubenna, sede dell’antica abbazia della Madonna di Tobenna e di un abbandonato presidio militare, alla ricerca di un’ora di serenità ed dei momenti di gioco nel parco ludico attrezzato sottostante l’abbazia. Ma il tempo giratosi a pioggia e nebbia ha costretto a riprendere l’auto per ridiscendere verso casa. Nel fare manovra, l’auto si è avviata, forse accidentalmente, verso il ciglio della strada scivolando nel sottostante ripiano e fermandosi in bilico su uno spuntone di roccia. Le due donne sono rimaste per un bel po’ in quella posizione, ma poi sono uscite dall’abitacolo e tra la fitta nebbia del primo pomeriggio dell’altro ieri hanno tentato di risalire verso il pianoro del monte. Ma la paura, l’ansia, lo smarrimento hanno depistato l’orientamento della signora costringendola a rimanere per tutta la nottata persa tra l’inconsueta e fitta nebbia. Per tutta la notte e fino all’arrivo dei soccorsi ha continuato a gridare e chiedere aiuto. Le sue grida, echeggiate nel vallone della montagna, sono state avvertite alla sottostante frazione Piedimonte di San Mango Piemonte da Antonio B. che ha provveduto a richiedere l’intervento dei soccorsi telefonando al Comune ed a dare una certezza ai familiari delle due donne che la notte prima avevano lanciato l’allarme per la scomparsa. L’auto è stata recuperata e messo sotto sequestro per gli accertamenti del caso che il magistrato ha affidato al comando dei vigili urbani associati di San Cipriano e Castiglione. “Un vivo elogio va certamente al capitano dei vigili Aldo Naddeo ed al maresciallo dei vigili Pasquale Cerra per aver portato brillantemente in salvo mamma e figlia – dichiara Mario Camillo Sorgente, sindaco di Castiglione - La vicenda con il suo positivo epilogo fa capire l’importanza e l’opportunità per i piccoli comuni, come Castiglione, di avere servizi associati al fine di poter offrire ai cittadini un servizio migliore ed affidabile."

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