Siccità, agricoltori campani in ginocchio. Bene richiesta di stato di calamità, ma occorrono anche interventi strutturali per ottimizzare risorse.



Un atto doveroso e tempestivo da parte della Regione che fa sentire meno soli gli agricoltori sottoposti in queste ore a difficoltà gravissime”. Così Alessandro Mastrocinque, presidente di Cia Campania e vicepresidente nazionale di Cia, commenta la richiesta da parte della Regione Campania del riconoscimento dello stato di calamità per le aree colpite da siccità. “Facciamo presente che la razionalizzazione dell'acqua per le colture proveniente dai consorzi di bonifica rende ancora più problematica l'irrigazione. Ripercussioni sensibili ci sono anche sugli allevamenti bufalini con un calo di produzione del 20 per cento. E gli oliveti subiscono una ulteriore riduzione di produzione”.

Nei giorni scorsi Cia Campania ha avuto modo di confrontarsi su queste problematiche con Franco Alfieri, consigliere del Presidente De Luca all’Agricoltura. “Alle promesse sono seguiti i fatti. Ora occhi puntati su Roma, attendiamo risposte immediate, fermo restando che alla fase di emergenza dovrà necessariamente far seguito quella di programmazione e di pianificazione di interventi strutturali per ottimizzare la raccolta e il consumo delle risorse idriche”, conclude Mastrocinque. 

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