Incontro d’autore a San Mango Piemonte di spessore e di gusto con la presentazione del libro Terro(m)nia e la degustazione di prodotti all’annurca. L’iniziativa culturale ed enogastronomica, si è tenuta sabato 9 settembre nell’aula consiliare del comune di San Mango Piemonte con la partecipazione dell’autore Gerardo Magliacano, docente di Storia e Letteratura, salernitano di origine e formazione, trasferitosi subito dopo la laurea nelle floride terre del Nord con una piccola valigia piena zeppa di sogni e la speranza di un lavoro che nobilitasse il suo forzato esilio. Terro(m)nia è un romanzo autobiografico che vuole essere anche un omaggio alle proprie origini, alla propria terra, scritto a tratti forti e significati, profondo ed ironici. Il protagonista è un ragazzo determinato, cresciuto nei paesi di provincia della valle dell'Irno, che tra il finire degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, è interprete di eventi, episodi, ricordi, note di vita riconoscibili nel vissuto di tanti. Un giovane che dopo dieci anni di vita da immigrato, da mente in fuga, dopo incontri, esperienze e riflessioni, ritorna al sud spinto dall'orgoglio radicato e viscerale per la sua terra, i suoi colori, i suoi sapori. Come quello della mela annurca, un frutto di sudore con sapore di fatica, che alla sua famiglia, come a tante altre famiglie della Campania Felix che la coltivavano, riempiva la vita cadenzando il tempo e le stagioni, colorava il paesaggio e forniva lavoro.
“Mi chiamo Umberto e sono di San Mango Piemonte” questo l’incipit di uno dei primi capitoli del romanzo. Gerardo racconta di un suo amico, nato a Salerno e cresciuto nel piccolo comune di San Mango Piemonte. Umberto, incredulo, approfondisce grandi interrogativi pertinenti le sue origini, la radice del nome del paese in cui vive. Un amico di corso ai tempi dell’Università che, incontrato dopo tanti anni, è alle prese con una petizione, attraverso una raccolta di firme vuole cambiare il nome del suo paese: da San Mango Piemonte a San Mango Campano. Umberto è come rapito dal rivoluzionario intento di cambiarsi persino il nome, da Umberto a Libero, cancellando così non il riferimento a suo nonno, bensì il richiamo al re Umberto I, imposto al nonno.
All'incontro, introdotto e moderato da Nicola Vitolo, presidente della Proloco organizzatrice, sono interventuti il Sindaco di San Mango Piemonte, Alessandro Rizzo, il segretario del Consorzio Pro Loco Picentini Irno Sele, Claudio Mancino, il presidente UNPLI Salerno, il sindaco di Castiglione del Genovesi, Generoso Matteo Bottigliero, il sindaco di San Cipriano Picentino, Gennaro Aievoli, il dirigenete scolastico del ProfAgri Salerno, Alessandro Turchi, ed il vicepresidente Commissione Ambiente e Territorio alla Camera dei Deputati, Tino Iannuzzi.
“Questa come altre è una iniziativa di nicchia perché genuina e pregevole, perché di cultura e di prospettiva, perché di valorizzazione e promozione. – ha precisato il responsabile della Pro Loco di San Mango Piemonte - Di nicchia perchè sono iniziative che hanno prima, ma soprattutto dopo, un eco senza limiti e confini. Basta pensare ai circa 10mila contatti registrati sulle notizie diffuse su sociale e blog, alle tante telefonate di congratulazioni ricevute, ai tanti attestati di stima per il lavoro di promozione sociale svolto per contribuire a consegnare ai nostri figli e nipoti un territorio non depauperato nel suo patrimonio materiale ed immateriale, alle tante offerte di condivisione delle iniziative di sviluppo socio economico, al puntuale e crescente successo degustativo dei prodotti di "gustannurca" divenuti simbolo di qualità e genuinità della pro loco e del territorio locale, all'apertura di sempre nuove e variegate possibilità di partenariati con enti ed imprese, a tutto quanto di bene e di buono si racconta di noi al di fuori delle casalinghe mura...a tutto ciò, però, va sempre ricordato che la gioia di un successo non si gusta coi titoli o le ricchezze, ma col sacrificio, la caparbietà, l'umiltà, la fede ed il rispetto.”
“Mi chiamo Umberto e sono di San Mango Piemonte” questo l’incipit di uno dei primi capitoli del romanzo. Gerardo racconta di un suo amico, nato a Salerno e cresciuto nel piccolo comune di San Mango Piemonte. Umberto, incredulo, approfondisce grandi interrogativi pertinenti le sue origini, la radice del nome del paese in cui vive. Un amico di corso ai tempi dell’Università che, incontrato dopo tanti anni, è alle prese con una petizione, attraverso una raccolta di firme vuole cambiare il nome del suo paese: da San Mango Piemonte a San Mango Campano. Umberto è come rapito dal rivoluzionario intento di cambiarsi persino il nome, da Umberto a Libero, cancellando così non il riferimento a suo nonno, bensì il richiamo al re Umberto I, imposto al nonno.
All'incontro, introdotto e moderato da Nicola Vitolo, presidente della Proloco organizzatrice, sono interventuti il Sindaco di San Mango Piemonte, Alessandro Rizzo, il segretario del Consorzio Pro Loco Picentini Irno Sele, Claudio Mancino, il presidente UNPLI Salerno, il sindaco di Castiglione del Genovesi, Generoso Matteo Bottigliero, il sindaco di San Cipriano Picentino, Gennaro Aievoli, il dirigenete scolastico del ProfAgri Salerno, Alessandro Turchi, ed il vicepresidente Commissione Ambiente e Territorio alla Camera dei Deputati, Tino Iannuzzi.
La presentazione del libro “Terro(m)nia: ritorno alla mia terra” è stata anche occasione di omaggiare la regine delle mele, l’Annurca, simbolo e ricchezza di una terra umile e fertile, con (as)saggi di prodotti a base di mela annurca e vino Falanghina Selva Lacandona, prodotto su un bene confiscato alla camorra.
Un'altra iniziativa culturale della Pro Loco di San Mango Piemonte è andata in archivio, un altra testimonianza di impegno civile e sociale ha visto l'epilogo tra soddisfazioni non pari agli oneri profusi, un'altra serata di emozioni è stata portata a compimento, un'altra occasione di conoscenza dell'umano convivere ha palesato modelli di sapere e voler essere, un altra esperienza ha dato conferma di un semplice insegnamento: non saranno le lauree, le medaglie, le monete bensì le cicatrici a dare la felicità della conquista.
E’
stata anche occasione per i tre sindaci (Rizzo, Aievoli, Bottigliero) ed
il vicepresidente della Commissione
Ambiente alla Camera, Tino Iannuzzi, ragionare sulla presentazione di una
proposta di legge utile e necessaria ad arginare il grave fenomeno degli
incendi che questa estate ha distrutto il Tubenna, il San Magno, il Montestella
ed altri verdi colli dei Monti Picentini.
Un'altra iniziativa culturale della Pro Loco di San Mango Piemonte è andata in archivio, un altra testimonianza di impegno civile e sociale ha visto l'epilogo tra soddisfazioni non pari agli oneri profusi, un'altra serata di emozioni è stata portata a compimento, un'altra occasione di conoscenza dell'umano convivere ha palesato modelli di sapere e voler essere, un altra esperienza ha dato conferma di un semplice insegnamento: non saranno le lauree, le medaglie, le monete bensì le cicatrici a dare la felicità della conquista.
“Questa come altre è una iniziativa di nicchia perché genuina e pregevole, perché di cultura e di prospettiva, perché di valorizzazione e promozione. – ha precisato il responsabile della Pro Loco di San Mango Piemonte - Di nicchia perchè sono iniziative che hanno prima, ma soprattutto dopo, un eco senza limiti e confini. Basta pensare ai circa 10mila contatti registrati sulle notizie diffuse su sociale e blog, alle tante telefonate di congratulazioni ricevute, ai tanti attestati di stima per il lavoro di promozione sociale svolto per contribuire a consegnare ai nostri figli e nipoti un territorio non depauperato nel suo patrimonio materiale ed immateriale, alle tante offerte di condivisione delle iniziative di sviluppo socio economico, al puntuale e crescente successo degustativo dei prodotti di "gustannurca" divenuti simbolo di qualità e genuinità della pro loco e del territorio locale, all'apertura di sempre nuove e variegate possibilità di partenariati con enti ed imprese, a tutto quanto di bene e di buono si racconta di noi al di fuori delle casalinghe mura...a tutto ciò, però, va sempre ricordato che la gioia di un successo non si gusta coi titoli o le ricchezze, ma col sacrificio, la caparbietà, l'umiltà, la fede ed il rispetto.”
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