La mela annurca come spunto di emozioni d'arte.

La mela annurca è un’opera d’arte perché la sua forma, il suo colore, il suo odore, la sua storia è tutto un insieme di percezioni che ha stimolato l’inventiva artistica dell’uomo fin dai tempi più remoti. Con l’inziativa “MelArtè”, si mira ad esaltare una correlazione artistica di ancestrali elementi umani, intrecciando tra loro forme e colori dell’arte figurativa e delle tipicità territoriali. Agli oggetti prodotti dalla umana attività per esprimere fin dai primordi le proprie emozioni, si accosta un antico frutto della natura preso a modello dall’arte fin dai suoi albori. Questa solidale mescolanza artistica di due principali fattori della crescita dell’uomo vuole incoraggiare la capacità di trasmettere emozioni ad una connessione di elementi, all’apparenza eterogenea, ma permeata da tanti spunti di omogeneità espressive idonei a stabilire un nuovo linguaggio comunicativo la cui codificazione prescinde da epoche e stili ma agisce su una base di regole conoscitive ed elaborative più comprensibili e condivisibili da tutti i fruitori.
Ecco che allora la mela, antico frutto che ha accompagnato l’uomo fin dal paradiso terrestre, diventa un oggetto d’arte da gustare e scoprire. In particolare la mela annurca, tipicità tutta campana, che in ogni sua raffigurazione artistica, dai dipinti rinvenuti negli scavi della Casa dei Cervi di Ercolano alle tante iconografie fino ai nostri giorni, è una espressione sensoriale di un mondo rurale territoriale, un alimento per l’anima ed il corpo, un cibo da riscoprire e degustare. NICOLA VITOLO.

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