Avviamento gratuito allo sport per ragazzi delle fasce più deboli della società con “Insieme con il KIAI”.



Il progetto di Marlène Cracas che permetterà a ragazzi e bambini di fare fitness e karate è stato presentato la scorsa settimana nella palestra “GSK Ciro Bracciante” al quartiere Mercatello. Alla cerimonia inaugurale tenuta nella scuola del maestro Antonio Bracciante, hanno partecipato anche il sindaco Vincenzo De Luca e l’assessore Nino Savastano. 
L’iniziativa si è concretizzata grazie alle risorse rese disponibili dalla Fondazione  Decathlon che, ogni anno, approva e finanzia progetti tesi ad indirizzare allo sport persone con difficoltà economiche e sociali, ragazzi con disabilità mentale e fisica, e qualsiasi persona delle fasce deboli della società.“E’ doveroso ringraziare in primis la fondazione Decathlon ha creduto nel nostro sogno – esordisce Marlène Cracas, ideatrice del progetto -  Come è d’obbligo ricordare anche il Maestro Bracciante e il direttore di Decathlon Montecorvino Pugliano, Mattia Russo,  per avermi dato la possibilità di realizzare il progetto”. 
La palestra “GSK Ciro Bracciante” sarà protagonista del progetto “Insieme con il KIAI” e sarà aperta gratuitamente alle fasce più deboli della città di Salerno. I beneficiari di questa iniziativa potranno praticare sport  nella scuola del maestro Bracciante dove coi fondi Decathlon è stata allestita una struttura completa ed equipaggiata con tatami, tappetini che permettono di fare karate in sicurezza, kimoni, cinture per ogni livello conseguito,  una sala attrezzi composta da tapis roulant, cyclette, sacchi da allenamento, corde per saltare e tanti altri strumenti che consentono di avvicinare allo sport chiunque lo desideri. 
“Il nostro obiettivo – rimarca Marlène Cracas -  è incalanare l’energia dei bambini, dei ragazzi e di tutti coloro che provengono da situazioni familiari o sociali disagiate, per ricostruire la loro identità con l’aiuto dello sport attraverso la conoscenza e l’educazione del corpo e della mente. Attuare una vera e propria terapia sportiva instradandoli verso discipline che uniscono con arte corpo e mente,  per dare loro un’opportunità ed una speranza per il futuro.”
Difatti il termine “kiai” deriva dal giapponese, è composta da KI, “spirito” e AI “unione”, e significa:  unire la menre e le energie psichiche con il corpo. 
Il “kiai” è il grido che accompagna i momenti di un incontro di karate, culmine di rilascio massimo di energia. E’ un’ energia trasformatrice del nagativo in positivo che ognuno di noi possiede. Basta solo sapere di averla, riconoscerla e tirarla fuori.


NICOLA VITOLO

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