Due proposte per
valorizzare la Dop San Marzano: Un catasto ad hoc e un database internazionale contro i fake .
Elaborare e presentare proposte
tecniche, scientifiche, normative ed economiche in grado di tutelare e
valorizzare il settore agricolo della Valle del Sarno, a cominciare dall’oro
rosso della Dop del pomodoro San Marzano. Questo il compito della neonata Consulta Agroalimentare promossa dalla
Cia – Agricoltori Italiani di Salerno cui hanno già aderito decine di imprese,
sindaci del territorio e rappresentanti della società civile, consapevoli del
valore non solo economico ma anche culturale che in questa area del salernitano
esercita il lavoro legato alla terra.
“La
DOP San Marzano – sottolinea Donato
Fasulo, numero uno di Cia Salerno – rappresenta
una eccellenza campana che contribuisce come poche altre al primato del made in
Italy sui mercati mondiali del food. Per il rispetto che sentiamo di dovere a
questo patrimonio, a un prodotto che si distingue per il suo legame con un
territorio che dispone di elementi naturali non riscontrabili altrove, siamo
chiamati a mettere in campo azioni sempre nuove di tutela e di promozione”.
Un catasto per la Dop e un database
internazionale per la tracciabilità
Un Catasto per la tutela dei territori
destinati alla produzione DOP, un Database internazionale per la tracciabilità
degli inscatolati e, subito, la creazione di un Organizzazione
Interprofessionale per mettere insieme tutti gli attori della filiera.
Immediatamente condivise dalla Consulta Agroalimentare della Valle del Sarno,
Cia Salerno ha avanzato una serie di proposte concrete per la valorizzazione
della produzione del San Marzano.
Per rafforzare la lotta ai prodotti
contraffatti e ingannevoli, Cia Salerno propone inoltre di istituire presso le
Camere di Commercio campane, presso la Camera di Commercio di Roma quale
Sezione decentrata di quella di Parigi, un registro pubblico della produzione
trasformata ottenuta e presente sul mercato internazionale in modo da offrire
alla grande distribuzione la possibilità di accedere immediatamente alla
tracciabilità dei prodotti e averne certezza di autenticità.
“Da
circa due mesi abbiamo avviato un fitto programma di incontri con il territorio
– afferma Donato Fasulo – e così abbiamo raccolto
dagli imprenditori che vivono sul territorio suggerimenti nati proprio
dall’esigenza di combattere l’erosione di un patrimonio non riproducibile e, in
questo modo, di aumentare produttività e valore aggiunto”.
Cia Salerno e Cia Campania si sono
attivate per sollecitare iniziative congiunte tra la Regione Campania e il
Ministero dell’Agricoltura di concerto con il Consorzio di Tutela del Pomodoro
San Marzano per rendere operative al più presto misure normatiche che vadano
nella direzione di un rafforzamento della vigente legislazione protezionistica
e sanzionatoria delle DOP.
Governance, puntare sulle Organizzazioni Interprofessionali
“I
margini di miglioramento della produzione sono altissimi” conclude Fasulo.
“Basti considerare che dei 16.000 ettari
riconosciuti come area di coltivazione del San Marzano solo 250 ettari sono
attualmente utilizzati per la produzione di San Marzano Dop per una produzione
di 100mila quintali di trasformato. Si può e si deve crescere. Bisogna puntare
sempre di più sulla qualità e per questo pensiamo sia necessario utilizzare il
Psr per concordare una strategia che punti ad aumentare produzione e valore
aggiunto del San Marzano Dop”.
“In
questo senso – conclude Alessandro
Mastrocinque, presidente di Cia Campania e vicepresidente nazionale di Cia –
Agricoltori Italiani – avanziamo
infine la richiesta di creare delle Organizzazioni Interprofessionali, oggetto
di recente del Tavolo interministeriale promosso dal Ministero dell’Agricoltura
come modello attraverso cui favorire la trasformazione dei Distretti in forme
di governance in grado di coinvolgere tutte le rappresentanze, sia della parte
agricola sia delle industrie trasformatrici. Per la CIA è indispensabile
rafforzare le OI per garantire una più equa distribuzione del valore aggiunto”.
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