DIECI MINUTI DI RITARDO VALGONO 38 EURO E 3 PUNTI DI PENALIZZAZIONE SULLA PATENTE

Dieci minuti di ritardo nell’esibizione del certificato di assicurazione costano 38,00 euro di sanzione e 3 punti sulla patente di guida. E’ quanto contestato ad un esterrefatto automobilista picentino, C.V. residente a San Mango Piemonte, che nel giugno scorso, al rientro dal lavoro, fermatosi km.49.700 della autostrada Napoli Salerno, carreggiata sud, veniva accertato da una pattuglia della polizia stradale in servizio sulla panoramica arteria stradale. Alla richiesta dei documenti di accompagnamento dell’auto, il guidatore, dirigente provinciale di una nota azienda internazionale di distribuzione di prodotti casalinghi, forniva la propria patente agli agenti e si adoperava a cercare all’interno dell’auto aziendale il certificato di assicurazione che rinveniva dopo una decina di muniti. Nel frattempo gli uomini della stradale avevano stilato il verbale di contestazione in cui precisavano che "... alle ore 00.10 l’accertato non aveva esibito il certificato richiesto e pertanto gli si intimava di esibirlo entro 30 giorni ad un comando di polizia nonché a pagare la sanzione di 38 euro ed alla decurtazione di 3 punti dalla patente". Ad operazioni di accertamento ancora in corso C.V. rinveniva il documento e prontamente lo esibiva ai poliziotti che si limitavano ad annotare sul verbale di contestazione la presentazione del certificato alle ore 00.20 senza depenalizzare le sanzioni.
Per chiarire la sua incolpevolezza, messa in dubbio da 10 minuti di ritardo, il fiducioso automobilista picentino si è dovuto rivolgere al giudice di pace di San Cipriano Picentino. In questo caso la norma non ammette ritardi. Per un altro caso la norma prevede, invece, un doppio senso o una interpretazione di pensiero. Difatti mesi addietro, sempre al Giudice di Pace di San Cipriano Picentino, è stato presentato ricorso contro i vigili urbani che avevano sanzionato un’automobilista che, a loro dire, nell’incrociare un’altra auto aveva usato gli abbaglianti non come cenno di saluto verso un amico, come specificato dal guidatore sanzionato, bensì come segno convenzionale stradale, non scritto, per segnalare la presenza di autovelox lungo la carreggiata.

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