IL CIRCOLO DELLA LIBERTA' DI SAN MANGO PIEMONTE BOCCIA L'AMMINISTRAZIONE RIZZO


Contestazioni pubbliche del Circolo della Libertà all’operato dell’Amministrazione di San Mango Piemonte capeggiata dal Sindaco Alessandro Rizzo. Secondo l’associazione politica, presieduta da Bruno Gennatiempo, dopo diciotto mesi di guida il gruppo consiliare della lista “Futuro Possibile” non ha prodotto alcun risultato. “Chi riceve il mandato dal popolo ha il dovere di onorarlo e se ciò non fosse possibile deve avere il coraggio e l’onestà di dimettersi” è il messaggio finale lanciato dal manifesto affisso sui muri del paese.
“Difatti, finora questa Amministrazione non ha creato nessuna condizione per rendere il paese più visibile e accogliente o con prospettive concrete per quel futuro possibile che Rizzo ha promesso, usandolo da slogan, nella sua campagna elettorale” ribadisce anche a voce Ugo Ronga, vicepresidente del circolo, il quale, a prova di quanto asserito, sciorina una lunga serie di cose ancora da fare e di cui il CDL di San Mango Piemonte fornirà elenco ai cittadini affiggendo un prossimo manifesto pubblico.
“L’attività politico amministrativa è ferma – rincara l’ex assessore Ronga – Da troppo tempo rimane bloccato l’iter procedurale di adozione del Piano Urbanistico Comunale. A breve il Comune deve fornire alla Regione Campania i dati per l’approvazione della valutazione ambientale strategica, pena l’archiviazione della pratica che significa mandare in fumo i centocinquatamila euro fin qui spesi per la redazione del PUC.”
Nel manifesto il Circolo della Libertà denunzia, altresì, l’immobilismo dell’amministrazione per le politiche di sostegno all’agricoltura, alla sanità, alla cultura, allo sport, alle classi meno abbienti.
“La maggior parte dei punti all’ordine del giorno dei consigli comunali riguarda essenzialmente variazioni di bilancio – sottolinea ancora Ugo Ronga – Di programmazione neanche l’ombra. Intanto la tassa sui rifiuti aumenta, i parchi sono abbandonati a se stessi, il randagismo prolifera, e cresce la disaffezione per chi intendeva investire nel nostro territorio.”

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