COMUNITA' RELIGIOSA IN LUTTO PER LA MORTE DI DON ANGELO MARIA CUOZZO.

E' tornato alla Casa del Padre don Angelo Maria Cuozzo, parroco per oltre trentasei anni nella parrocchia di San Mango Piemonte. Il suo cuore ha cessato di battere nella mattinata di ieri all’età di 70 anni nella sua casa di via Relli, da dove da qualche mese il suo stato di salute non gli consentiva di allontanarsi per adempiere al suo impegno di sacerdote. Le esequie saranno celebrate dall’Arcivescovo di Salerno, Mons. Luigi Moretti, alle ore 15.30 di domenica 6 maggio nella Chiesa S. Maria di San Mango Piemonte dove, dalle ore 11.00 dello stesso giorno, sarà possibile rendere omaggio alla salma di don Angelo e partecipare alla veglia di preghiera. Dopo il rito funebre, le spoglie del sacerdote intraprenderanno l’ultimo viaggio terreno per essere tumulate nella cappella di famiglia sita nel cimitero di Acerno. Angelo Maria Cuozzo era nato ad Acerno il 17 dicembre del 1941, entrato in seminario giovanissimo, ordinato sacerdote nel 1967, canonico, è stato docente di religione cattolica e direttore diocesano della consulta della pastorale sociale del lavoro e assistente spirituale ACLI e MLAC. A San Mango Piemonte giunse nel febbraio del 1968 per guidare la comunità religiosa e per rimanervi a vivere con la sua famiglia. Per oltre 36 anni è stato il parroco della parrocchia SS.Nicola e Matteo. Nel 2004 la immatura morte del fratello Ciro, a cui era molto legato e col quale conviveva insieme alla famiglia della sorella Olimpia, lo colpì profondamente che in lui crebbe il desiderio di incamminarsi verso un’esistenza di preghiera e riflessione spirituale. Ultimante svolgeva il suo servizio pastorale nella parrocchia di San Pietro Apostolo Aiello-Acquamela. La generosità senza riguardi per la propria salute ha caratterizzato la figura e il ministero di Don Angelo. Davvero ha saputo dedicarsi agli altri senza riservare tempo a se stesso. Sempre pronto con una vivace battuta ad avviare un dialogo e a sdrammatizzare le difficoltà. Spiccava la sua vivacità e la capacità di dialogo e di amicizia. Particolare attenzione ha riservato alla pastorale giovanile e alle persone in difficoltà. In un suo scritto pubblicato su un giornalino locale ebbe a dire ”Qualsiasi comunità civile o religiosa che si rispetti ha bisogno ogni tanto di qualche idea nuova, originale che la rinnovi, la vivacizzi, la spinga in attività più impegnate e responsabili, utili e incoraggianti. Credo che è un dovere di ogni uomo di buona volontà ma soprattutto di ogni battezzato, credente e ministro del vangelo, oltre che un servizio all’uomo e alla comunità, suggerire, indicare itinerari e strade percorribili per un cammino ordinato e corretto della società civile, ecclesiale o religiosa che sia.”, Arrivederci Don Angelo.

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