Contribuenti.it
- Associazione Contribuenti Italiani ricorda che l'abbonamento annuale
alla televisione pubblica è una tassa e come tale deve essere pagata da
tutti coloro che possiedono apparecchi atti o adattabili alla ricezione
delle trasmissioni radio televisive. La tassa per il 2014 e' di 113,50
euro ed è rimasta invariata rispetto al 2013.. In caso di omesso
pagamento è prevista una sanzione fino a 619 euro da parte delle Agenzia
delle Entrate e la riscossione coattiva da parte di Equitalia.
Da
un'analisi condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella
Di Benedetto" di Krls Network of Business Ethics per conto di
Contribuenti.it Magazine dell'Associazione Contribuenti Italiani il
canone Rai è la tassa più evasa dagli italiani con punte che hanno
raggiunto, nel 2013, il 91,3% i
n alcune regioni del Sud d'Italia. Un dato in forte ascesa che solo nel
2005 si attestava al 22% e nel corso degli anni è salito
vertiginosamente fino a diventare un vero problema per le casse
dell'azienda: alla fine del 2013, secondo i dati di Contribuenti.it,
l'evasione delle famiglie è del 47%, mentre per le imprese si attesta al
96%.
In termini di imposta evasa, si stima che ogni anno le famiglie
italiane "risparmino" qualcosa come 550 milioni di euro, mentre le
imprese 1,3 miliardi di euro l'anno. Soldi con i quali la Rai potrebbe
rimettere in sesto i propri conti.
"Il problema vero - afferma
Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione
Contribuenti Italiani - è che non tutti sanno che in Italia esistono due
canoni: quello ordinario, dovuto dalle famiglie, e quello speciale,
dovuto da imprese, lavoratori autonomi, enti pubblici, enti pubblici non
economici ed enti privati. Se il canone ordinario è dovuto per il
possesso di «apparecchi atti o adattabili a
lla ricezione delle radioaudizioni» - continua Carlomagno - il canone
speciale si paga anche per il possesso di computer, monitor e altri
apparecchi multimediali (videofonino, videoregistratore, iPod, sistemi
di videosorveglianza e via di questo passo) posseduti dalle imprese o
enti pubblici o privati".
Tra i maggiori evasori del canone Rai
figurano i residenti nelle province di Caserta, Imperia, Foggia e
Bolzano, dove l'evasione sfiora il 91% delle famiglie.
All'opposto, le province più virtuose sono quelle di Aosta, Siena, Pescara e Campobasso dove l'evasione si attesta al 14%.
Ma l'evasione maggiore si riscontra nelle imprese.
Secondo
i dati del 2013 di Contribuenti.it - Associazione Contribuenti
Italiani, in Italia esistono circa 5 milioni di imprese di cui il 98%
con almeno un computer collegato a internet, per cui almeno 4,5 milioni
di imprese dovrebbero pagare il canone speciale.
Ma dai dati pubblicati dalla Rai, risulta che i canoni speciali riscossi ogni ann
o sono meno di 180 mila, per cui almeno 4,4 milioni di imprese non pagano il canone con dato che raggiunge il 96% di evasione.
Stando
all'analisi, la motivazione principale che ha portato a questa
situazione riguarda in modo particolare come il canone viene percepito
dalle famiglie e dalle imprese più come un abbonamento che come un
tributo. A questo si aggiungono naturalmente le numerose contestazioni
sulla qualità delle trasmissioni piuttosto che sull'obbligo di pagare
per un servizio, a tutti gli effetti, non richiesto e in alcuni casi
anche non utilizzato.
Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani
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