Tra le misure principali restano gli scatti fondati sull’anzianità, ma
viene inserita una cifra aggiuntiva sul merito pari a 200 milioni dal
2016. Le modalità su cui ciascuna scuola premierà i docenti saranno
decise dal preside: «Ogni scuola vivrà la propria autonomia», ha detto
Renzi.
INSEGNANTI SCELTI IN UN ALBO. Resta, ma solo
in parte, la detrazione fiscale per coloro che manderanno i figli nelle
scuole paritarie «fino alle medie, le secondarie di primo livello». E
compare anche la 'chiamata diretta' degli insegnanti da parte dei
presidi, che potranno scegliere gli insegnanti in un Albo. Per
trasparenza, le scuole metteranno online i curricula dei professori e i
bilanci delle scuole.
BASTA CLASSI POLLAIO. «Grazie
all'organico funzionale non ci saranno mai più classi pollaio», ha detto
Renzi, che ha aggiunto: «Ora la palla passa al parlamento, è un testo
realizzabile abbastanza rapidamente se l'Aula lavorerà con il senso
dell'urgenza».
500 EURO PER LE SPESE DI OGNI PROF.
Per la Carta del professore «abbiamo deciso 500 euro per le spese
culturali, ogni anno un professore potrà spendere 500 euro solo per
spese di natura culturale, un libro per approfondire o andare a teatro».
MAI PIÙ SUPPLENTI, TORNANO ARTE E MUSICA.
Inoltre con la riforma «non ci saranno più i supplenti» e 100 mila
precari saranno assunti «alla fine del percorso, non all'inizio». Ma
Renzi ha precisato: «Tutti coloro che sono nelle Gae (graduatorie a
esaurimento) e i vincitori di concorso 2012 saranno assunti e dunque
inseriti nell'organico funzionale ma gli idonei che stanno dentro le
graduatorie di istituto no: loro dovranno fare un concorso».
Vengono rafforzate le ore di storia dell'arte, musica, lingue ed educazione motoria.
SCHOOL BONUS.
Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha sottolineato anche la
presenza del 5 per mille e dello School bonus «per chi intenda investire
sulle scuole».
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