San Mango si prepapra alle celebrazioni in onore del suo Patrono San Magno, ricorrenza del 19 agosto.


San Mango si abbellisce per i festeggiamenti religiosi e civili in onore del Santo Patrono. Quattro giorni intensi di festa dal 18 al 21 agosto per rinnovare il tributo di fede a San Magno, vescovo e martire. La devozione di San Mango Piemonte verso il vescovo di Trani martirizzato durante le persecuzioni di Decio nel 252 d.C., ha radici antiche che si perdono nei secoli lontani. 

Di certo il culto di San Magno nell’antica Terra Sancti Magni et Pedemontis, primitiva denominazione del piccolo comune picentino, era già vivo nel XI secolo in quanto, come scrive lo storico Antonio Roma, la devozione locale ebbe in dono,  in quel periodo, da San Pietro da Salerno (nato a Salerno nel 1030 e morto ad Anagni nel 1105) una “particola” del corpo del Vescovo Martire Tranense, conservato dal lontano 871 nella città di Anagni dove San Pietro fu vescovo dal 1062 al 1105.
Una radicata tradizione vuole, tra l’altro, che San Magno (185 ca. – 251 ca.), nel suo peregrinare per evangelizzare le genti del meridione, abbia compiuto la sua missione pastorale tra gli abitanti dell’attuale territorio di San Mango e, per non cadere nelle mani dei suoi persecutori, si sia rifugiato in una grotta naturale sul monte che ora prende proprio il nome di San Magno. Alla sua morte, tramanda ancora la leggenda popolare, il Santo indicò, in una apparizione ai fedeli del posto, la grotta ove dimorò in vita, per farvi erigere un eremo a sua devozione.  

Ed a questo eremo i fedeli ascendono processionalmente ogni 19 agosto, festa del Santo, e si prostrano davanti alla miracolosa immagine del loro Patrono affrescata, nel 1541,  sulla parete della roccia soprastante l’altare. Partono di buon mattino in processione con la lignea statua di San Magno dalla chiesa madre, nel centro del paese, per ascendere alla sommità del monte a lui consacrato. S’inerpicano, cantando e salmodiando, lungo l’irto sentiero che sale fino alla rocciosa cima che, da secoli, custodisce l’antico romitaggio. Quivi, nel piccolo e fresco santuario incavato nella roccia della superba rupe, la devozione per il Santo taumaturgo raggiunge il suo apice con la celebrazione della Santa Messa. Inni e canti religiosi di antica memoria, ritmati dai festosi rintocchi della veneranda campanella dell’eremo echeggianti nella rigogliosa forra sottostante, accompagnano l’ascesa e la discesa del popolo salmodiante che ritorna ogni anno a venerare il suo santo Benefattore nel luogo ove la tradizione vuole che egli abbia dimorato e predicato.

Le celebrazioni religiose, avviate dal 10 agosto con la novena al Santo, saranno solenni venerdì 19
agosto con il pellegrinaggio mattutino all’eremo, la celebrazione della Santa Messa officiata dal parroco don Antonio Romano, e la rituale benedizione sul sottostante paese dai piedi della Croce. Proseguiranno, quindi per lo stesso giorno, in paese con la Messa Solenne, ore 11, nella chiesa madre di Santa Maria delle Grazie, ed in serata, dalle ore 19.00, con la recita del Rosario e la Santa Messa. I festeggiamenti si concluderanno domenica pomeriggio, 21 agosto, con la solenne processione del Santo Patrono per le strade di San Mango Piemonte.

Intenso anche il programma delle iniziative civili per i festeggiamenti in onore di San Magno dal 18 al 21 agosto in piazza Sannazaro. Si apre giovedì con l’esibizione della scuola di danza “Movimento Danza” e dei ragazzi del “Gruppo Giovani San Mango”. Seguiranno, da venerdì a domenica, sempre a cura del “Gruppo Giovani San Mango”, le tre serate de “La Corrida”.
Per ogni serata saranno presenti stand gastronomici con panini, salsicce, soffritto e buon vino.  

Nicola Vitolo


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