Un
vasto incendio sta distruggendo dall’altro giorno la verde vegetazione del
monte Tubenna. Il fuoco sta divorando la montagna tra il silenzio dei motori
dei soccorsi, l’andirivieni di canadair ed elicotteri antincendio.
Diverse le richieste di interventi partite dal
comune e da privati cittadini per domarne
la furia distruttrice. Fiamme e fumo, ben visibili dalla trafficata autostrada
del mediterraneo, hanno avvolto tutto il versante sanmanghese della montagna. Hanno
lambito oliveti e castagneti sopra l’abitato del rione Piedimonte e si sono
propagate fin sul panoramico pianoro sede dell’antica abbazia benedettina
dedicata alla Madonna di Tobenna.
Per la vastità del territorio colpito, la
facilità di propagazione e la voracità del fuoco il Tubenna ha subito, ancora
una volta, un enorme danno al suo sistema ambientale. Bruciati ettari ed ettari
di flora appena ricostituitasi dopo il rovinoso incendio di due anni orsono: lecci,
querce, cerri, aceri, castagni ed un ricco sottobosco di erbe spontanee della
macchia mediterranea, in particolare mirto e ginestre. Un danno che potrebbe
avere ripercussioni gravissime per le aree residenziali sottostanti.
Il fuoco, difatti, ha rimesso a nudo la stabilità delle rocce di una montagna già nota per scivolamento massi. La distruzione di alberi e arbusti può causare smottamenti di pietre e terreno, anche rovinosi come già verificatisi qualche anno addietro.
Una pericolosa conseguenza della devastazione della vegetazione è rappresentata dall'incremento del rischio idrogeologico per le aree a valle che possono essere interessate da scorrimento di flussi fangoso-detritici se i versanti verranno interessati da nubifragi nei prossimi mesi.
Medesima sorte sta subendo il vicino Monte Stella.
Il fuoco, difatti, ha rimesso a nudo la stabilità delle rocce di una montagna già nota per scivolamento massi. La distruzione di alberi e arbusti può causare smottamenti di pietre e terreno, anche rovinosi come già verificatisi qualche anno addietro.
Una pericolosa conseguenza della devastazione della vegetazione è rappresentata dall'incremento del rischio idrogeologico per le aree a valle che possono essere interessate da scorrimento di flussi fangoso-detritici se i versanti verranno interessati da nubifragi nei prossimi mesi.
Medesima sorte sta subendo il vicino Monte Stella.
nicolavitolo
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