Il
via libero definitivo della Comunità Europea al reimpianto degli ulivi resistenti
alla Xylella in Puglia è il primo passo fondamentale verso l’attuazione di
nuove misure atte a contrastare la diffusione del batterio fastidioso nel
territorio dell’Unione Europea. Ma rappresenta anche un punto di partenza
importante per guardare al futuro con un’attenzione maggiore verso la
salvaguardia dell’ambiente e la protezione fitosanitaria dell’ecosistema.
Il
problema dei parassiti e degli insetti killer è infatti comune a molti Stati membri dell’UE che ogni anno
registrano complessivamente 12,5 miliardi di danni. Inoltre, secondo il Segretariato della Convenzione
Internazionale per la Protezione Fitosanitaria ospitato dalla FAO, le rese produttive si riducono tra il 20 e
il 40% ogni anno a causa di parassiti e malattie introdotte tramite il
commercio internazionale. Da qui la decisione in molti Paesi di procedere
all’adozione, in seno alla Convenzione
Internazionale per la Protezione delle Piante della FAO, dello standard ISPM 15 che impone alle nazioni di
utilizzare legno sottoposto a specifici trattamenti approvati e contraddistinti
dal marchio IPPC/FAO di cui Conlegno (Consorzio Servizi Legno
Sughero), con il suo Comitato Tecnico
FITOK, è stato riconosciuto dal Ministero
delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali come soggetto gestore
per l’Italia dal 2005.
“Prevenire o
quantomeno ridurre al minimo il rischio di diffusione di parassiti dannosi è molto più vantaggioso, in termini
economici, che cercare di debellare o arginare un'epidemia in un secondo tempo.
È proprio partendo da questa consapevolezza che si è lavorato negli anni in
stretta collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e
Forestali, i Servizi Fitosanitari ed il settore industriale/artigianale per
approfondire e migliorare, giorno dopo giorno, le tematiche tecniche inerenti
lo standard ISPM-15 – afferma Daniela Frattoloni, Coordinatore
del Comitato Tecnico FITOK – Potenziare
la ricerca e la prevenzione, intensificare i controlli alle frontiere e formare
gli operatori sulle norme sono i passi necessari per sviluppare un atteggiamento corretto e consapevole per
tutelare l’ambiente, in generale, e il sistema produttivo, in particolare.
Un
trend evidenziato anche dai dati italiani sui trattamenti fitosanitari degli imballaggi
in legno per l’export, che hanno registrato un +9% nel primo semestre 2017.
L’Italia, inoltre, è l’unico
paese dotato di un sistema di controllo nella commercializzazione di
imballaggi ponendosi come esempio virtuoso a livello globale.”
Al marchio IPPC/FAO infatti è obbligatorio abbinare un Riferimento di Rintracciabilità
Fitosanitaria (RRF) in grado di creare un collegamento univoco tra trattamenti fitosanitari e imballaggi in legno
trattati, o prodotti con materia prima già trattata, essenziale alle aziende per
dimostrare, in caso di contestazione, l’esecuzione del trattamento, la sua
efficacia e, in caso di contraffazione del marchio, l’estraneità della ditta a
quanto accaduto.
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