TRIBUTATO L'ULTIMO SALUTO AD ANGELO GRAZIANO DA UNA SAN MANGO ANCORA SCONVOLTA PER IL TRAGICO INCIDENTE IN VIA CANNETO.


Una San Mango ancora attonita ha partecipato ai funerali di Angelo Graziano, deceduto domenica pomeriggio dopo una disastrosa carambola della sua auto mentre, con la sorella Filomena, si recava al cimitero. Il feretro dello sfortunato compaesano, proveniente dall’obitorio del San Leonardo, è stato atteso in piazza e seguito nella chiesa di Sant’Antonio dove il parroco don Luigi Pierri ha celebrato il rito funebre. Tributato l’ultimo saluto ed espresse le condoglianze alle famiglie del fratello Antonio e della sorella Elisa, la salma del settantreenne pensionato è stata tumulata nel locale cimitero, nella tomba di famiglia che custodisce i resti dei suoi genitori a cui, domenica pomeriggio, Angelo Graziano si accingeva a portare fiori. Purtroppo il terribile schianto della sua Fiat 500 sul muro di cinta della ripida via Canneto gli è costata la vita, mentre alla sorella Filomena ha causato vari ematomi su tutto il corpo di cui uno al capo molto vistoso e preoccupante da trattenerla ricoverata al Ruggi di Salerno ancora per molti giorni. Il Sindaco di San Mango Piemonte, avvocato Alessandro Rizzo, scosso dalla sinistra tragedia che ha colpito la famiglia Graziano ed impossibilitato ad essere presente al rito funebre, in quanto fuori sede per impegni professionali, ha pubblicamente espresso il proprio cordoglio ai parenti di Angelo, riservandosi, al rientro in sede, di presentare personalmente ed in forma privata, al fratello Antonio, alle sorelle Elisa e Filomena ed ai nipoti, le proprie condoglianze.
Angelo Graziano era una persona semplice e riservata. Non era sposato, viveva con la sorella Filomena, nubile, nella casa che fu dei genitori in via Piedimonte. Dopo una lunga attività di rinomato ciabattino svolta a Salerno e nella frazione Giovi di Salerno, con la maturazione della pensione si era ritirato dall’attività di artigiano, dedicandosi prettamente alla cura del suo terreno. Di rado si vedeva in paese e nelle pubbliche manifestazioni. Qualche volta lo si vedeva in giro con la sua Fiat 500 degli anni settanta sempre in perfetto stato, come se fosse uscita da pochi giorni dal concessionario. L’uscita della domenica pomeriggio era, ormai, una consuetudine. Il percorso sempre lo stesso. E così anche nell’ultima domenica pomeriggio quando insieme alla settantaseienne sorella Filomena si stava recando a portare omaggio alle spoglie dei genitori custodite nel locale camposanto, dove, purtroppo, vi è giunto cadavere tre giorni dopo.

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