IL SINDACO RIZZO REPLICA AL VOLANTINAGGIO DEI CONSIGLIERI DI MINORANZA INVITANDOLI A DENUNZIARE CHI VIOLA IL REGOLAMENTO SMALTIMENTO RIFIUTI.

A San Mango la questione rifiuti urbani viene resa pubblica con aggravio del peso economico amministrativo e del lavoro di smaltimento. La diatriba tra maggiorana ed opposizione su organizzazione e problematiche sulla raccolta differenziata non si è dissolta nell’ultimo consiglio comunale convocato su richiesta dei consiglieri di minoranza della lista “Intesa per San Mango”. I contenuti portati in discussione in aula consiliare sono stati divulgati alla opinione pubblica dal gruppo di opposizione, capeggiato dall’ex sindaco Gaetano Napoletano, con la diffusione nei luoghi pubblici di nutriti volantini. Alle accuse di mancato controllo e carente organizzazione del servizio di raccolta, avanzate dai tre consiglieri di minoranza per l’indecoroso spettacolo dei rifiuti accumulati in ogni angolo del paese, il sindaco Alessandro Rizzo ribadisce che il disservizio, verificatosi nel periodo a cavallo tra il vecchio e nuovo anno, e non in ogni angolo del paese, è stato causato dal consorzio che, senza alcun preavviso, ebbe a sospendere il servizio di raccolta in alcuni giorni creando dei disagi alla collettività.
“Posto, altresì – puntualizza ancora il primo cittadino Rizzo – che non esistono agli atti provvedimenti e/o accertamenti che dimostrino la violazione del regolamento, il disagio non è imputabile di certo all’amministrazione che, anzi, è puntuale nel controllo ed organizzazione del servizio locale di raccolta, avvalendosi, tra l’altro, di operatori che hanno sempre ben operato per mantenere il paese libero dai fenomeni di sversamento indecoroso ed antigienico dei rifiuti, anche nei momenti di maggiore crisi del settore.”
L’avvocato Alessandro Rizzo, infine, trova irriguardoso e scorretto far riunire un consiglio comunale praticamente per sentirsi dire che è stato visto qualcuno buttare la spazzatura fuori orario, invece di chiamare i vigili urbani: ”La teoria generale del diritto ci insegna che quando una comunità ha necessità di fermarsi e ricordarsi la valenza di una propria legge , sta squalificando la legge. Per cui se i consiglieri di opposizione hanno accertato, riscontrato, non la disapplicazione, ma il mancato rispetto del regolamento, non da parte della comunità, ma di alcuni cittadini, li esorto a denunziare il fatto agli organi di controllo. E per fare questo non c’è bisogno di scomodare un consiglio comunale e di farsi pagare il gettone di presenza, gravando ulteriormente sulla già depauperate risorse comunali.”

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