La Fondazione Decathlon Italia organizza per domenica 4 settembre un
momento di integrazione tra tutti coloro che vogliono sentire l'emozione
e la gioia di provare nuovi sport.
L'area della spiaggia di Santa Teresa sarà strutturata per poli:
sarà possibile andare in Kayak con l'associazione Azimut e Ondalunga
Kayak, sarà possibile provare le maschere Easybreath accessibili a
tutti perchè facilitano la coordinazione del respiro bocca/naso, ci
saranno più partenze dal Porto per fare
giri in barca a vela grazie all'Associazione Divertivento che metterà a
disposizione la loro imbarcazione "Violetta" e sarà possibile fare il
battesimo del mare con gli erogatori e l'attrezzatura subacquea grazie
al Diving Yoghi, abilitato a didattica HSA (Handicapped Scuba
Association).
In più si potrà giocare a calcio, Badminton e Beach volley sulla spiaggia coi gonfiabili !
La Barca a vela "Violetta" dell' associazione "Divertivento" farà 5
partenze dalla sua banchina del porto vicino, rispettivamente: 10.00,
11.00, 12.00, 13.00 e 14.00.
Per partecipare all'iniziativa basta portare in borsa asciugamano e costume.
"Il pilastro fondamentale di Decathlon e' proprio rendere accessibile A
TUTTI i benefici e i piaceri della pratica sportiva - dichiara Marlene
Cracas dell'equipe nazionale del consiglio Fondazione Decathlon Italia -
L'evento del 4 settembre vuole far approcciare allo sport davvero
tutti, soprattutto coloro che non ne hanno la possibilità a causa di
problemi fisici, mentali e sociali."
Giovedì 25 agosto è nato il Gal Irno-Cavese "Terra è Vita"
Ne fanno
parte i comuni di Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Cava de’ Tirreni,
Fisciano, Mercato S. Severino, Pellezzano, Siano e Vietri sul mare. L’ingresso
dei comuni di Cava de’ Tirreni e Vietri sul mare, famosi non solo in Italia, il
GAL Irno-Cavese ha dimensioni competitive vaste ed in grado di concorrere con
altri contesti regionali che sino ad oggi hanno ricevuto maggiore attenzione.
La
popolazione del GAL “Terra è Vita”, è pari a 142.127 abitanti, si tratta del
più grande in Provincia di Salerno ed ha adottato strategie di cooperazione per
far compiere un passo in avanti ai territori anche in prospettive
interterritoriali e transnazionali, aderendo a partenariati transnazionali ed
uno interterritoriale.
Grazie
alla regia di CIA e Confagricoltura e di tante associazioni di categoria
locali, si è lavorato ad una Strategia di Sviluppo Locale in grande di dare
risposte ad un territorio che sino ad oggi non ha mai avuto l’opportunità di
accedere a fondi del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Campania.
L’apporto
delle associazioni di categoria e di alcune del terzo settore è stato
determinante ed oggi anche la Valle dell’Irno può contare su una propria
“Agenzia di Sviluppo Locale” che intende rilanciare i propri territori partendo
dal basso.
La sede
del GAL, scelta di comune accordo, sarà ubicata presso il Palazzo De Simone di
Bracigliano.
“La
logica che ha accompagnato il gruppo tecnico e politico del GAL è stata sempre
quella di seguire un’idea ambiziosa per far sì che anche questi territori
potessero fornire il proprio contributo alla crescita di una regione che sta mostrando
segnali di ripresa continui e costanti”, ha detto Franco Gioia, Presidente del
GAL Irno-Cavese e Assessore del Comune di Fisciano. “Il lavoro è stato lungo ed
a volte estenuante, ma siamo riusciti a mettere insieme nove comuni che hanno
lavorato in accordo per e per un importante
obiettivo”.
Festa del fico bianco di Ortodonico, piccolo borgo collinare di Montecorice, dal 25 al 27 agosto. La festa è gemellata con "gustannurca" con l'iniziativa "MelaFico"
Accattivante, come sempre, il programma della manifestazione
organizzata dalla locale Pro Loco del presidente Paolo Menza. All’ombra della possente torre medioevale che caratterizza il caratteristico
borgo medioevale ben ristrutturato nel suo centro storico, è attiva una tre
giorni di cibo, artigianato e tradizione dedicata ad un prodotto di eccellenza
cilentano in un contesto di area rurale. Non solo. E’ in programma anche la gara
di cucina “A tavola col fico” a cui partecipano ristoratori, chef in erba ed
appassionati di cucina. Tutti i partecipanti e le ricette proposte saranno oggetto
di pubblicazione di ricettario. Dalle
17.30 alle 19.30 il laboratorio D.lli De Luccia terrà attività sperimentali
aperte al fine di far conoscere e rendere vive le preziose tradizioni
artigianali che hanno sempre caratterizzato l’area cilentana, un tempo
vivissime e produttive ed oggi praticamente estinte.
Nella
piazza antistante l’antico palazzo Amoresano è allestita la mostra “FESTA
FARINA FORMA - Storie di Cibo”, una esposizione di trenta oggetti della cultura
alimentare raccontati da trenta Autori, attraverso cui si vuole appassionare il visitatore, ricordando e
sottolineando la sacralità del grano e di quanto ruota attorno al cardine
acqua-farina, dal gesto quotidiano della panificazione a quello eccezionale del
rito e della festa, momento magico in cui la farina diviene prima forma e poi
sostanza.
Nei
tre giorni di festa v’è spazio anche peril progetto “Cylentum Design”, nato nel
2015 con il supporto del designer
Francesco Morfini , ripropone l’idea di
riciclare vecchi oggetti della tradizione contadina trasformandoli in
complementi d’arredo.
Ma
la festa del fico bianco di Ortodonico per Paolo Menza ed i suoi collaboratori
della Pro Loco Ortodonico, è anche una richiesta di attenzione verso un territorio
svantaggiato oltreché penalizzato dai progetti di modernizzazione e sviluppo
socio economico.
“Abbiamo
in noi forti motivazioni che ci danno le necessarie energie per portare avanti
questo progetto – afferma il presidente della Pro Loco Ortodonico – Crediamo nelle
risorse di eccellenza del nostro territorio e miriamo a farne volano di sviluppo
socio-economico. Ai giovani vogliamo trasmettere le antiche tradizioni di
quest’area del Cilento Antico, che spaziano dal cibo all’artigianato. Ma non tralasciamo
innovazione e creatività, perché crediamo
nella rinascita territoriale solo attraverso la valutazione e promozione delle
attività tradizionali in chiave moderna. Le risorse agroalimentari e l’artigianato
possono riaccendere il motore dell’economia
locale, legando il turismo costiero al turismo rurale dei borghi
dell’entroterra .”
In
questa ottica e con l’intesa di costruire una rete di manifestazioni
d’eccellenza che siano vetrine di promozione e valorizzazione delle tipicità salernitane,
nei tre giorni di festa si propone anche l’iniziativa “MelFico” nata dal gemellaggio
tra la “festa del fico bianco” della Pro Loco di Ortodonico con “gustannurca” della Pro Loco di San Mango
Piemonte, attraverso la quale si intende dare impulso creativo
ed innovativo ad una cucina povera, sostenibile e stagionale.
Come
raggiungere Ortodonico.
Il
luogo dell’evento, Ortodonico, è una delle sette frazioni del comune di
Montecorice sito nel vasto territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo
di Diano. E’ raggiungibile in auto da Agropoli mediante la Strada Statale
n.267. Ortodonico è situato a pochi km dalla frazione marina Agnone, ed è
situato sul versante di una collina che fa da corona al massiccio conico del
Monte Stella. Lungo la strada che si inerpica dal capoluogo Montecorice verso
la collina è possibile notare un vecchio mulino a vento ben conservato, con
annesso il rudere di una vecchia casa colonica e poco discosta la settecentesca
cappella di Santa Maria delle Grazie. Proseguendo sulla panoramica strada
provinciale, che si imbocca sulla ss267 al bivio di Agnone, verso le frazioni
collinari, nel territorio della antica socia longobarda, tra il verde delle
alture ed il blu del mare che tra esse si incastra, si giunge ad Ortodonico,
uno dei borghi più caratteristici del Cilento, uno splendido scrigno che
riporta al passato. Sorge arroccato attorno alla bella ed imponente torre del
palazzo marchesale, palazzo Amoresano del XVI secolo, ed alla chiesa di
Sant'Antuono che da sempre hanno costituito il centro culturale del piccolo
centro abitato, un tempo capoluogo del Comune. L’edificio costruito in pietra
locale, è suddiviso con ampie stanze ricche di ornamenti architettonici con
volte a botte. La torre, sei metri base e quasi 20 di altezza, è divisa in tre
piani da cornici di pietra.
Le
ampie ed forti mura della torre sono sormontate da merli con fori per la
sistemazione di cannoncini. Nei locali del vecchio frantoio all’interno del
settecentesco palazzo Amoresano è allestito il museo della civiltà contadina in
cui si possono ripercorrere le tradizioni rurali cilentane ed, in particolare,
i sistemi di produzione legati al fico ed all’ulivo. La parte vecchia di
Ortodonico, conservatasi molto bene nelle sue caratteristiche architettoniche,
è elemento caratterizzante ed essenziale per la valorizzazione dei centri
storici fruibili turisticamente attraverso manifestazioni di un certo gusto
realizzate nell'ambito di un proposta culturale creata attorno al Museo della
Civiltá Contadina.
NICOLA VITOLO
Ritmi di festa in piazza Spirito: una conferenza spettacolo con l'antropologo a domicilio.
Giovedì 25 agosto in piazza Francesco Spirito, ore 20.30, “Antropologo a domicilio” con il prof. Paolo Apolito, docente di Antropologia Culturale presso l'Università ROMA TRE e UNISA, che terrà un monologo teatrale sui temi dell'ultima sua pubblicazione "Ritmi di festa. Corpo, danza, società".
Come un antico cantastorie, "l’antropologo a domicilio” va raccontando in giro storie che mostrano che i nostri corpi hanno una specialità che altri animali non hanno: sono in grado di “andare a tempo”, come fanno i musicisti quando suonano insieme, i ballerini quando danzano. Come fa l’attore di teatro, in genere, che mette il suo corpo in gioco, davanti alla platea di spettatori.
San Mango si prepapra alle celebrazioni in onore del suo Patrono San Magno, ricorrenza del 19 agosto.
San
Mango si abbellisce per i festeggiamenti religiosi e civili in onore del Santo
Patrono. Quattro giorni intensi di festa dal 18 al 21 agosto per rinnovare il
tributo di fede a San Magno, vescovo e martire. La devozione di San Mango
Piemonte verso il vescovo di Trani martirizzato durante le persecuzioni di
Decio nel 252 d.C., ha radici antiche che si perdono nei secoli lontani.
Di
certo il culto di San Magno nell’antica Terra Sancti Magni et Pedemontis,
primitiva denominazione del piccolo comune picentino, era già vivo nel XI
secolo in quanto, come scrive lo storico Antonio Roma, la devozione locale ebbe
in dono, in quel periodo, da San Pietro
da Salerno (nato a Salerno nel 1030 e morto ad Anagni nel 1105) una “particola”
del corpo del Vescovo Martire Tranense, conservato dal lontano 871 nella città
di Anagni dove San Pietro fu vescovo dal 1062 al 1105.
Una radicata
tradizione vuole, tra l’altro, che San Magno (185 ca. – 251 ca.), nel suo
peregrinare per evangelizzare le genti del meridione, abbia compiuto la sua
missione pastorale tra gli abitanti dell’attuale territorio di San Mango e, per
non cadere nelle mani dei suoi persecutori, si sia rifugiato in una grotta
naturale sul monte che ora prende proprio il nome di San Magno. Alla sua morte,
tramanda ancora la leggenda popolare, il Santo indicò, in una apparizione ai
fedeli del posto, la grotta ove dimorò in vita, per farvi erigere un eremo a
sua devozione.
Ed a questo eremo
i fedeli ascendono processionalmente ogni 19 agosto, festa del Santo, e si
prostrano davanti alla miracolosa immagine del loro Patrono affrescata, nel
1541, sulla parete della roccia
soprastante l’altare. Partono di buon mattino in processione con la lignea statua
di San Magno dalla chiesa madre, nel centro del paese, per ascendere alla
sommità del monte a lui consacrato. S’inerpicano, cantando e salmodiando, lungo
l’irto sentiero che sale fino alla rocciosa cima che, da secoli, custodisce
l’antico romitaggio. Quivi, nel piccolo e fresco santuario incavato nella
roccia della superba rupe, la devozione per il Santo taumaturgo raggiunge il
suo apice con la celebrazione della Santa Messa. Inni e canti religiosi di
antica memoria, ritmati dai festosi rintocchi della veneranda campanella
dell’eremo echeggianti nella rigogliosa forra sottostante, accompagnano
l’ascesa e la discesa del popolo salmodiante che ritorna ogni anno a venerare
il suo santo Benefattore nel luogo ove la tradizione vuole che egli abbia
dimorato e predicato.
Le celebrazioni
religiose, avviate dal 10 agosto con la novena al Santo, saranno solenni
venerdì 19
agosto con il pellegrinaggio mattutino all’eremo, la celebrazione della Santa Messa officiata dal parroco don Antonio Romano, e la rituale benedizione sul sottostante paese dai piedi della Croce. Proseguiranno, quindi per lo stesso giorno, in paese con la Messa Solenne, ore 11, nella chiesa madre di Santa Maria delle Grazie, ed in serata, dalle ore 19.00, con la recita del Rosario e la Santa Messa. I festeggiamenti si concluderanno domenica pomeriggio, 21 agosto, con la solenne processione del Santo Patrono per le strade di San Mango Piemonte.
agosto con il pellegrinaggio mattutino all’eremo, la celebrazione della Santa Messa officiata dal parroco don Antonio Romano, e la rituale benedizione sul sottostante paese dai piedi della Croce. Proseguiranno, quindi per lo stesso giorno, in paese con la Messa Solenne, ore 11, nella chiesa madre di Santa Maria delle Grazie, ed in serata, dalle ore 19.00, con la recita del Rosario e la Santa Messa. I festeggiamenti si concluderanno domenica pomeriggio, 21 agosto, con la solenne processione del Santo Patrono per le strade di San Mango Piemonte.
Intenso anche il
programma delle iniziative civili per i festeggiamenti in onore di San Magno dal
18 al 21 agosto in piazza Sannazaro. Si apre giovedì con l’esibizione della
scuola di danza “Movimento Danza” e dei ragazzi del “Gruppo Giovani San Mango”.
Seguiranno, da venerdì a domenica, sempre a cura del “Gruppo Giovani San Mango”,
le tre serate de “La Corrida”.
Per ogni serata
saranno presenti stand gastronomici con panini, salsicce, soffritto e buon
vino.
Nicola
Vitolo
Magica notte di San Lorenzo all’insegna del bel canto sotto le stelle del panoramico monte Tubenna.
Un
pubblico entusiasta ha partecipato mercoledì 10 agosto alla sesta edizione del
concerto di San Lorenzo andato in scena tra le mura dell’antica abbazia
benedettina di Santa Maria a Tobenna. Gli
applauditissimi maestri dell’Ensemble
vocale e strumentale “Salerno Classica”, diretta da Luciano D’Elia, hanno
proposto un viaggio musicale tra armonie
di suoni e canti che hanno ben suscitato speranzose emozioni in attesa di
scorgere nel cielo stellato la luminosa scia di una
stella cadente a cui affidare la realizzazione di un sogno.
E’ stata una eccezionale rassegna strumentale
e vocale di celebri brani del patrimonio musicale internazionale interpretata
con assoli di fagotto del maestro Pellegrino Armellino e di sassofono della
giovanissima Filomena Cilento, con gli acuti della graziosa e virtuosistica
voce della soprano Anna Pietrafesa, i caldi toni del pianoforte elettronico del
maestro accompagnatore Stefania Cucciniello, e dall’insieme delle melodiche
voci corali di Mimma Cerrato, Carmela D’Amato, Rosa Del Galdo, Giovanna De
Santis, Annamaria Pierri e Giuliana Tortora.
L’overtura è stato un omaggio al 400° anniversario della morte di William Shakespeare con brani di “Giulietta e Romeo” musicati da Ciaikovskij, Prokofiev, Rota e Bellini. Il concerto è, poi, proseguito con musiche tratte da sceneggiati Rai degli anni 70 (brani di Pisano e Simonetti) e da grandi colonne sonore (come La Califfa, Braveheart, Evita, Il Postino, La vita è bella), terminando con il “Magnificat anima mea” dedicato alla Vergine Maria.
L’overtura è stato un omaggio al 400° anniversario della morte di William Shakespeare con brani di “Giulietta e Romeo” musicati da Ciaikovskij, Prokofiev, Rota e Bellini. Il concerto è, poi, proseguito con musiche tratte da sceneggiati Rai degli anni 70 (brani di Pisano e Simonetti) e da grandi colonne sonore (come La Califfa, Braveheart, Evita, Il Postino, La vita è bella), terminando con il “Magnificat anima mea” dedicato alla Vergine Maria.
Il
folto pubblico presente nella navata dell’antica chiesa abbaziale ha applaudito
numerose volte durante gli intermezzi musicali, fino a tributare alla fine, in
piedi, un lungo applauso ai maestri dell’Ensemble “Salerno Classica” per i
tanti stimoli emozionali e sentimentali destati in una magica notte di stelle
cadenti.
Parole
di elogio espresse anche da parte del Sindaco di Castiglione del Genovesi,
Generoso Bottigliero, e dei soddisfattissimi organizzatori Francesca Rega, presidente della Pro Loco di
Castiglione del Genovesi, e Nicola Vitolo, presidente della Pro Loco di San
Mango Piemonte.
Con l’emozionante canto sacro “Dolce sentire” ed un brindisi finale con calici di stelle, nell'antistante pronao medioevale ombrato dalla massiccia torre campanaria, è calato il sipario sulla sesta edizione del concerto tra le stelle, lasciando al silenzio della notte ed al buio delle tenebre di impadronirsi del panoramico pianoro del monte Tubenna per regalare ai tanti innamorati delle stelle seducenti ed esaudenti esplorazioni del firmamento.
Concerto sul monte Tubenna aspettando le stelle cadenti della notte di San Lorenzo.
Magica atmosfera di astri ed armonie di suoni mercoledì 10
agosto sul panoramico pianoro del monte Tubenna con l’annuale concerto sotto le
stelle dell’Ensemble “Salerno Classica”. Appuntamento alle ore 21.30 nel
cortile interno dell’antica abbazia benedettina per una eccezionale rassegna di
celebri brani del patrimonio musicale internazionale eseguiti dal gruppo vocale
strumentale diretto dal maestro Luciano D’Elia.
In attesa delle luminose scie delle “lacrime di San
Lorenzo”, la splendida voce del soprano Anna Pietrafesa, unita a quelle dei
coristi ed alle note dolci e profonde dell’organo di Stefania Cucciniello e del
fagotto di Pellegrino Armellino, diffonderanno un armonia di suoni e canti tra le
millenarie mura dell’antico monastero facendovi risvegliare arcaiche memorie di
un passato di orazioni, canti e suppliche che il pio popolo vi ha impresse nei
secoli scorsi per chiedere alla Madonna di Tubenna la sua intercessione dai
mali del mondo terreno.
L’iniziativa delle Pro Loco di Castiglione del Genovesi e di
San Mango Piemonte, patrocinata dal Comune di Castiglione del Genovesi e dal
Consorzio Pro Loco Picentini Irno Sele, è tesa a contribuire a promozionare e valorizzare
le attrattive ambientali e naturali di una risorsa intercomunale dotata di
notevole interesse turistico.
Il concerto di San Lorenzo sul Tubenna è ormai un
appuntamento fisso ed imperdibile per amanti di armonie terrene e celesti. Il
naturale belvedere di un monte simbolo di storia e fede per tanti picentini spazia
sul golfo di Salerno, dai monti Lattari della divina costiera fino ai contrafforti
montuosi degli Alburni. E’ continua meta di appassionati della montagna ed è
frequentatissimo per le osservazioni astronomiche con o senza ausilio di
telescopi.
Il fenomeno delle “lacrime di San Lorenzo” o “Perseidi”
riguarda l’impatto in atmosfera di minuscoli frammenti di comete o asteroidi
che per un periodo di circa 10 giorni precipitano, incendiandosi nella nostra
atmosfera realizzando delle scie luminose. Sostando sul panoramico pianoro del
monte Tubenna in attesa di poter cogliere l’attimo luminoso di una stella
cadente a cui chiedere l’avverarsi di un sogno, si potrà seguire il fenomeno
delle Perseidi guardando in direzione Nord-Est sotto la famosa costellazione di
Cassiopea.
nicolavitolo
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