Cestari: “L’Italia apra un tavolo di trattativa con l’Unione africana, subito un vertice a Roma.Nostri investimenti per milioni di dollari a rischio in Maghreb ed Africa sub sahariana”
“L’Italia deve incontrare rapidamente i rappresentanti dell’Unione Africana, deve confrontarsi con i Capi di Stato di quel continente e deve cerare la via d’uscita meno dannosa da questa delicatissima situazione: complessivamente ci sono milioni di dollari di investimenti da salvare fatti nel Maghreb e nella vastissima fascia sub sahariana da centinaia di grandi, piccole e medie imprese. A tutela degli interessi di questi imprenditori ed industriali chiederò ufficialmente al Presidente del Consiglio ed al Ministro degli Esteri un incontro: con il consenso del governo Italiano, la Camera di Commercio ItalAfrica Centrale è in grado di organizzare a Roma, a breve, un vertice con i maggiori rappresentanti dell’Unione Africana. Il tavolo di trattativa è assolutamente necessario per delineare una via d’uscita comune in questa fase di pericolosa regressione nei rapporti internazionali. Di contro si materializzerebbe il concretissimo rischio della definitiva chiusura di ogni rapporto tra Italia e l’Africa”.
L’ing. Alfredo Cestari, Presidente della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale – Unioncamere e Console in Italia della Repubblica Democratica del Congo è in costante contatto con i governi dei 19 Paesi sub sahariani su cui l’ente ha competenza e con le rispettive delegazioni diplomatiche in Europa. Delinea un quadro preoccupante: “Da tutti i governi africani – spiega - emerge una ferma condanna delle operazioni belligeranti in atto da parte degli Stati occidentali. Tutti vogliono la fine delle ostilità sul territorio libico esclusivamente attraverso la diplomazia. Altre strade sono percepite come strategie di parte, tese al raggiungimento di obiettivi diversi dalla seppur complessa pacificazione tra libici. Tutti sono quindi sorpresi dal comportamento del governo Italiano storicamente visto, invece, come il necessario cuscinetto diplomatico tra interessi contrapposti nei rapporti tra Africa ed occidente”.
Sulle ripercussioni della scelta militarista sulle imprese italiane presenti in Africa: “Da Presidente della Camera di Commercio ItalAfrica centrale raccolgo continuamente le preoccupazioni di grossi ma anche piccoli e medi imprenditori che in quel continente hanno investito. L’irrigidimento in atto nei rapporti tra Stati sta loro creando seri problemi. Alcuni Stati africani hanno già chiuso rapporti con imprese italiane, altri lo stanno per fare. Un esempio? Ho sentito nelle scorse ore il Presidente della Repubblica Democratica del Congo e quelli di altri Paesi sub sahariani: sono davvero molto preoccupati per la posizione assunta dall’Italia che non condividono. Il consolidarsi di una crisi nei rapporti metterebbe probabilmente a rischio ambite commesse per l’estrazione delle materie prime, contratti per la realizzazione di importanti infrastrutture e quelli per forniture. Il Governo italiano deve muoversi per proteggere gli interessi dei suoi imprenditori. Il sistema delle imprese italiane in nord e centro Africa regge su fragilissimi rapporti politico-istituzionali. Quel tessuto, oggi dinamico ma non protetto, non troverebbe in sé la forza di superare una crisi politica tra gli Stati in cui opera e l’Italia. Il tutto a vantaggio di imprese provenienti da altri Paesi, già pronte a rimpiazzare le nostre”.
Cestari conclude: “Per il bene delle nostre imprese mi auguro che il Governo italiano accetti la mia proposta del vertice romano con l’Unione Europea”.
Nessun commento:
Posta un commento