San Cipriano Picentino: Colto da improvviso malore perde la vita nell'auto che si schianta contro un muro.

Mortale incidente intorno all’una di ieri in località Taverna di San Cipriano di Picentino, lungo il tratto di strada che collega il capoluogo picentino alla frazione Filetta. Mentre il sessantenne Luigi Pappalardo alla guida della sua Fiat Punto rientrava a casa per il pranzo, è stato colto da un improvviso malore che gli ha fatto perdere il controllo dell’auto. L’utilitaria priva di guida ha sbandato terminando la sua traiettoria di corso contro il muro al margine della strada. Richiamati dal forte impatto sono subito accorsi i residenti della zona che insieme agli altri automobilisti sopraggiunti in località Taverna hanno tentato di dare i primi soccorsi allo sfortunato compaesano, il cui stato di salute è subito apparso gravissimo. Immediatamente sono giunti sul posto i sanitari della Guardia Medica di San Cipriano Picentino che non hanno potuto fare altro che constatare la morte dello sventurato autista. Interventi sul luogo anche le forze dell’ordine che hanno eseguiti gli opportuni rilievi utili a stabilire l’esatta dinamica del tragico sinistro automobilistico. La salma di Luigi Pappalardo è stata trasferita presso l’obitorio del cimitero di San Cipriano, dove nel primo pomeriggio di domenica si sono portati il magistrato di turno ed il medico legale che, dopo attento esame esterno, ha stabilito che la morte è stato causata da un infarto fulminante.
“Siamo letteralmente sconvolti – ha detto il comandante dei vigili urbani Aldo Naddeo - Neanche una mezz’oretta prima ho scambiato alcune battute con lui davanti al bar in piazza. Era, come sempre, sereno e sorridente. Poi, la chiamata, la corsa e lo ritrovo cadavere. E’ assurdo. Il destino non gli è stato per niente favorevole.”
Tutta la comunità di San Cipriano è rimasta scossa dalla tragica fine di Luigi, a cui il destino volle togliere proprio due anni fa la giovane vita del figlio sedicenne investito a bordo del suo scooter. Una perdita a cui Luigi non si era mai rassegnato. Un figlio che per Luigi e sua moglie era ancora presente nella loro casa. Aspettava di andare in pensione. Da tempo era in servizio quale lavoratore socialmente utile presso l’istituto comprensivo statale del comune picentino, dove colleghi di lavoro, docenti e personale ne hanno sempre apprezzato la disponibilità e l’impegno.

Nessun commento: