La violenza come memoria indelebile di accordi tra le persone.



Nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, vengono in mente le tante violenze fatte contro tutti gli esseri umani. Una volta, però, c'erano forme di violenze che venivano accettate e promosse dagli uomini medesimi. Noi esseri ciberneteci dobbiamo ritenerci fortunati che abbiamo ogni forma di notizia sempre a disposizione e perennemente archiviata in memorie digitali indistruttibili e consultabili da chiunque. Prima di noi, grazie all'invenzione della tipografia, le notizie venivano trasmesse attraverso la stampa ed archiviate per la disponibilità di tutti. L'invenzione delle carta permise la trasmissione delle informazioni attraverso la scrittura con penne d'oca su fogli di papiro bianco da stipare in rarissime biblioteche consultabili solo da chi sapeva leggere e decifrare le scritture. Ma ancor prima dell'informatica e della tipografia oppure con la organizzazione delle prime comunità sociali, come ci si ricordava degli accordi stipulati tra i membri della polis? Come si trasmettevano i diritti di proprietà su terreni e case? Come si pretendeva il rispetto di compravendite e cessione di beni? Con quali prove le autorità del tempo giudicavano le liti tra le persone? Ebbene si usava la violenza come memoria indelebile dei diritti acquisiti dalle persone. Difatti, nel caso ad esempio che tra due persone ci si accordava sulla compravendita di un bene immobile, per mantenere memoria dell'accordo i protagonisti del contratto si recavano in pubblica piazza insieme ad un fanciullo, di età compresa compresa i 10 ed 12 anni, e lì, davanti ai testimoni convenuti, conducevano la trattativa e stabilivano il negoziato. Concluso l'accordo, a suggello di quanto stabilito le parti prendevano un bastone ciascuno e riempivano di botte il malacapitato giovincello che veniva bastonato a più non posso. Tale pratica era consentita per mantenere memoria del patto convenuto e dei protagonisti del contratto "sottobastonato". La bastonatura era una forma di elezione a notaio del fanciullo/a che avendo una aspettativa di vita sicuramente più lunga degli attori del negoziato veniva investito della responsabilità tramandare il contratto avvenuto e darne buona memoria. L'indelebile ricordo della caterva di legnate ricevute, induceva di certo il non più ragazzo a tener viva memoria del giorno, dei protagonisti e dei termini dell'accordo stipulato.

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