Ne ha sentore Magdi Cristiano Allam, giornalista, politico e scrittore egiziano naturalizzato italiano. Secondo il quale, a dare credito a
tale ipotesi, vi è un comunicato video diffuso dall’ISIS in cui si paventa la conquista
di Roma dopo la conquistata della Libia, uno dei paesi di partenza dei barconi
di migranti. Proprio l’altro ieri 2500 clandestini provenienti con 15 barconi
dalle coste libiche sono sbarcati a Salerno ed in altri porti italiani. E’ una
continua invasione che, purtroppo si annota, cresce con l’aumento di risorse e
personale rese disponibili dalla comunità europea. Tanto che il fenomeno non fa
più sensazione. Non sono più definiti clandestini, bensì descritti come
"migranti", "profughi", "richiedenti asilo",
disperati in fuga dalla guerra e dalla miseria. Eppure quando sbarcano sul
suolo italico sono sprovvisti di qualsiasi documento d'identità e di regolare
visto d'ingresso. Sono, come annota Magdi Allam, per la maggior parte giovani maschi in buone
condizioni fisiche salvo le malattie croniche dei loro paesi che ci diffondono
(scabbia, tubercolosi, malaria). Molti di loro hanno il cellulare di ultima
generazione e pretendono, oltre al vitto e alloggio preferibilmente in alberghi
cittadini, abbigliamento lavato e stirato, sigarette, ricarica telefonica,
anche il wi-fi. E in ultimo, particolare tutt'altro che trascurabile, sono in
stragrande maggioranza musulmani. Guarda caso musulmani praticanti e ferventi,
che pregano cinque volte al giorno, chiedono la presenza di un imam nostrano
per ricevere conforto spirituale e orientamento ideologico, digiunano nel
Ramadan che è appena iniziato e si fanno immortalare mentre sono assorti nella
lettura del Corano.
Tutto ciò
alimenta la certezza nell’avviso di Magdi Cristiano Allam. E mentre i nostri
governanti rimangono ancora muti sul comunicato dell’Isis, l’Unione Europea
continua a prenderci in giro approvando la nuova operazione navale nel
Mediterraneo, in sigla EUNavfor Med, che ha l’obiettivo di attaccare il modello
di affari dei responsabili del traffico di clandestini. Quindi, nel mentre si
spendono risorse ed uomini in scambi di informazioni e pattugliamenti in alto
mare per trovare gli scafisti, le coste italiane sono mete di sbarco non più di
clandestini ma di migranti, profughi, richiedenti asilo, disperati in fuga da
guerre e miserie. Disperati a cui l’Italia deve offrire asilo ed assistenza, e
gli altri paesi europei rifiutano anche in quota parte.
NICOLA VITOLO
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