Gal Colline Salernitane: è Salvatore Loffreda, 60 anni, direttore della Coldiretti Campania, il nuovo presidente eletto in sostituzione di Russomando.



Via dal Gal Colline Salernitane, Paolo Russomando. Messo alla porta dai sindaci Picentini. 
A promuovere l’iniziativa di “sfratto” è stato il sindaco di Giffoni Valle Piana Antonio Giuliano, il quale, già durante la campagna elettorale, aveva assunto l’impegno di risollevare le sorti dell’Ente facendo ripartire le attività e voltando decisamente pagina rispetto alla gestione Russomando. Gestione condotta a livello familiare tanto da giungere a definire ironicamente il G.A.L. “Gruppo Azione Familiare”.

Con l’elezione a Sindaco di Antonio Giuliano i colleghi della zona dei monti Picentini avevano chiesto a gran voce le dimissioni di Russomando, con l’obiettivo di recuperare ritardi ed inefficienze rispetto al Bando della Misura 19 in scadenza il 30 agosto p.v., che rappresenta un’occasione importante per l’intero territorio e che l’inerzia della vecchia gestione rischiava di compromettere

Con il Consiglio di Amministrazione tenuto ieri sera al GAL Colline Salernitane e le dimissioni del Consigliere e Presidente Paolo Russomando, si sono riportate le Istituzioni locali nel ruolo di soggetto attivo nella programmazione e gestione dello sviluppo locale, ruolo che, con artifici, era stato, negli ultimi anni, completamente negato.

All’esito del consiglio di amministrazione e alla presa d’atto della volontà di Russomando di lasciare il proprio incarico, si è insediato il nuovo direttivo di cui fa parte anche il Sindaco Giuliano. E’ stato eletto, alla carica di presidente Salvatore Loffreda, 60 anni, direttore della Coldiretti Campania.

“Ci attende un lavoro importante – le prime parole del neo presidente – è ora di cogliere la sfida del nuovo Piano di Sviluppo Rurale, per sostenere lo sviluppo economico del territorio e delle aziende che vi operano, la valorizzazione dei prodotti tipici, la promozione delle risorse agricole e turistiche. E’ un incarico di responsabilità che mi onora e che assumo con grande entusiasmo, consapevole di poter contribuire, con idee e progetti nuovi, allo sviluppo dell’economia del territorio”.

Arte, cultura e gusto giovedì 28 luglio in piazza Sannazaro con la presentazione del libro “158. Comuni. Salerno una provincia da gustare” di Enzo Landolfi.



L’iniziativa avrà inizio alle ore 20.30 ed è curata dalla locale Pro Loco con il patrocinio del Comune di San Mango Piemonte, dell’UNPLI Salerno e dal Consorzio delle Pro Loco Picentini Irno Sele.  

Il libro “158. Comuni. Ricette. Filmati. Salerno una Provincia da gustare”, edito dalla Printart Edizioni, prende spunto dalla rubrica televisiva “Provincia da Gustare” condotta per quattordici anni da Enzo Landolfi, ed è una raccolta di storie, ricette, curiosità e stili di vita dei 158 comuni salernitani; è un viaggio turistico-gastronomico attraverso testimonianze dirette di uomini di cultura, giornalisti, intellettuali ma anche di donne del popolo, casalinghe, nonne e zie depositarie dei più succulenti segreti culinari dei 158 comuni di una “provincia da gustare”; è un compendio di usi, costumi, tipicità, eccellenze, tradizioni e genuinità di una terra speciale, quella salernitana, patria della “dieta mediterranea” e di tante tipicità agroalimentari di eccellenza, dalla nocciola tonda di Giffoni alla mela annurca picentina.    

Alla presentazione, moderata da Milva Carrozza, conduttrice radiotelevisiva,  narrata con la voce  di Azzurra Liliano, prenderanno parte Alessandro Rizzo, sindaco di San Mango Piemonte, Mario De Iuliis, presidente UNPLI Salerno, e Nicola Vitolo, presidente Pro Loco e vicepresidente del Consorzio Pro Loco Salerno, Picentini, Irno, Sele. 

Interverranno i coautori Michele Carucci, Milena Carducci, Barbara Cussino, Josè Elia, Raissa Pergola, la scrittrice  Angela Furcas,  la direttrice Museo della Ceramica Ogliara, Gabriella Taddeo,  ed Antonio Vacca, cibista tirrenico.   



Salgono le sofferenze bancarie. Salgono anche i prestiti ma non alle famiglie e alle PMI

Tornano a salire le sofferenze bancarie. Federcontribuenti, ''prestati 157 miliardi di euro in più rispetto alla raccolta della clientela, eppure non si finanziano né le imprese e né le famiglie, a chi vanno questi soldi?''.

C'era da aspettarselo, i crediti deteriorati sono tornati a salire toccando la soglia degli 85 miliardi di euro e rispetto a luglio 2015 sono aumentati di circa 1,5 miliardi. ''Il dato più sconcertante, - dice Marco Paccagnella di Federcontribuenti -, è che le banche italiane hanno concesso credito ben oltre l'ammontare in loro possesso, vale a dire 157 miliardi di euro che non posseggono e che creano rossi in bilancio e pericolose bolle finanziarie pronte ad esplodere e la cosa che fa rabbia è che non si finanziano le imprese ''. Altro paradosso riguarda i tassi di interesse diversificati per settore, ''alle multinazionali concediamo prestiti milionari ad un tasso bassissimo, 2,52%, mentre per famiglie e piccole imprese il tasso di interesse applicato è pari al 5,64%''. Secondo Federcontribuenti è quindi in ''atto un imponente spostamento delle ricchezze dal 2007. Molte le indagini cadute nel vuoto perchè, ad un certo punto, si perde il tracciamento dei soldi e ogni tentativo di fare luce e giustizia rimane vano''.

Se per gli economisti può sembrare normale che una banca non abbia in deposito la somma che risulta sul contabile, per Federcontribuenti non lo è ''abbiamo banche che si sono fatte prestare denaro da terzi per concedere prestiti milionari, privi delle dovute coperture a garanzia e in pieno abuso del credito''. Resta sempre più valida la necessità di tornare a discutere a livello mondiale, ora europeo, sulla separazione obbligatoria tra banche d'affari e banche tradizionali''.

Secondo i dati stimati dall’ABI, a giugno 2016 il portafoglio titoli del totale delle banche si è collocato a 735,8 miliardi di euro.

A Castellabate in mostra Vittorio Sgarbi ripreso da artisti e fotografi.

Si svolgerà nelle sale del Castello dell’Abate, a Castellabate (SA), dal 23 luglio al 31 agosto 2016 la mostra “Oltre il limite” a cura di Sabrina Colle, dedicata ai molti ritratti e alle opere che nel tempo numerosi artisti e fotografi hanno voluto dedicare a Vittorio Sgarbi.
La rassegna, composta da 74 opere di 56 artisti, promossa dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito è fra le iniziative proposte nell’ambito della quinta edizione del “Premio Pio Alferano”, il cui Direttore Artistico è Vittorio Sgarbi e che vedrà premiati, nell’attuale edizione, in una serata condotta dal giornalista Nicola Porro, le seguenti personalità e istituzioni: Città di Castelsardo, in rappresentanza della sua città il Sindaco Franco Cuccureddu; Michele Ainis, giurista e costituzionalista; Bianca Berlinguer, giornalista e direttrice del TG3; Pasquale d’Amicis, Generale dei Carabinieri; Arnauld Brejon de Lavergnée, storico dell’arte; Moni Ovadia, attore e cantante; Giuseppe Pagano, imprenditore cilentano; Tony Renis, cantante e produttore.
Il “Premio Pio Alferano” è patrocinato da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Comune di Castellabate, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Associazione “I Borghi più belli d’Italia”.
LA MOSTRA
“Oltre il limite”, quale titolo più adatto per raccontare Vittorio Sgarbi? E’ la curatrice stessa, Sabrina Colle, a spiegare, innanzitutto, il titolo stesso della mostra, dedicata al suo Vittorio. Nel chiedere ai molti artisti di dare un’immagine dello studioso e del critico d’arte più famoso d’Italia, ha chiesto di “andare oltre il limite”, poiché Vittorio si rappresenta quotidianamente in modo illimitato.
E’ una mostra certamente singolare. Gli artisti hanno scelto liberamente come raffigurare uno degli uomini più visti e rivisti d’Italia. In principio furono il settimanale l’Espresso, nel 1993, con un Vittorio Sgarbi nudo in copertina, poi vennero i ritratti di Helmut Newton e di Tullio Pericoli, fra i tanti.
Oggi, l’ultimo nato è il duplice ritratto di Rocco Normanno, che ritrae Vittorio Sgarbi con l’immancabile smartphone in mano, la sua appendice fisica, il mezzo che gli consente di comunicare direttamente con il mondo, di lanciare proclami, di essere reporter di se stesso, di compiacersi sui social media del rumore che ogni sua dichiarazione o presenza provocano.
Volgendo l’occhio al passato appare quel ragazzo elegante, pallido, che sembrava uscito da un romanzo di Stendhal, poco confidenziale e facile allo scatto d’ira, finito per caso dentro il piccolo
schermo dove, in un confronto esplosivo con un Federico Zeri, che comunicava il vecchio, l’elitario, il paludato, egli rappresentava il nuovo: il giovane intellettuale al passo con tempi che sapeva comunicare. Il successo televisivo e la popolarità, un crescendo rossiniano, uniti ad una cultura sconfinata e ad un carattere non semplice, ridondante, barocco, generoso, hanno creato il Vittorio Nazionale, amato, ammirato, discusso ma che, per certo, non ha mai suscitato indifferenza.
Famoso in ogni angolo d’Italia, famoso proprio perché ha visitato ogni angolo d’Italia, conosciuto per i suoi proclami, per le sue provocazioni, le sue lotte, i suoi credo, Vittorio Sgarbi può essere raffigurato secondo molteplici visioni: presente o assente, ritratto fedele o ritratto d’uomo, simbolo di se stesso e delle sue parole, alcune di queste diventate, decisamente, i tormentoni più conosciuti, e valga su tutti il “capra, capra, capra!”.
Con queste premesse è facile immaginare quante forme ha Vittorio Sgarbi in questa bella mostra curata da Sabrina Colle, un omaggio, possiamo dirlo, alla loro lunghissima relazione.
Antonio Pasquale Prima raffigura un interno deserto e asettico, una camicia di Vittorio, reliquia di un infortunio stradale. Altri, quali: Lino Frongia, Gaetano Giuffré, Agostino Arrivabene, Fernando Botero, Stefano Mosena, Riccardo Mannelli, Wainer Vaccari, Livio Scarpella, Tullio Cattaneo, Bertozzi & Casoni, Gaetano Pesce, Filippo Dobrilla, Aron Demetz, Anna Gardu, Carmelo Giallo, Antonio Nocera, Giuseppe Ducrot, Roberto Ferri, Alessandro Kokocinski, Cesare Inzerillo, Ivan Theimer, Enzo Cucchi, Brancaleone Cugusi da Romana, Gino De Dominicis, hanno preferito rappresentare indirettamente Sgarbi.
Aurelio Bulzatti, Nicolò Morales e Cristina Ghergo hanno ritratto Sabrina Colle, nel pensare a Vittorio, hanno omaggiato colei che gli è accanto.
Maurizio Bottoni e Fatima Messana hanno dato figurazione e perfino personificazione al termine più identificativo fra quelli usciti dalla bocca del Nostro, l’ormai celeberrimo “capra”.
C’è chi ha preso il toro per le corna, come Luciano Ventrone, che ha trattato Vittorio come una delle sue celebri nature morte, dandogli l’effetto di una statua di cera, tutto il contrario della simultanea vitalità concentrata da Giancarlo Vitali. E ancora, il metafisico distacco di Carlo Guarienti, Sandra Brunetti, Giampaolo Talani, la visione dall’alto di Enrico Robusti, con l’antico e il moderno in complicata convivenza, l’allegoria di Giovanni Gasparro, nella quale le opere d’arte sembrano risucchiare il loro proprietario, illusionista, impenitente giocatore di prestigio, in mezzo a tante mani volanti; gli spunti di vita raccolti da Helmut Newton, Natalia Tsarkova, Antonio Ciccone, Rinaldo Geleng, il realismo modernizzato di Emanuele Facchiano Santagata, Andrea Facchini, Giorgio Balboni, i toni fra lo scherzoso e l’incantato di Dante Carpigiani, Giuseppe Bergomi, Pino Navedoro, Luigi Serafini, Andrea Martinelli, Marco Lodola – Giovanna Fra, Raimondo Lorenzetti, Riccardo Adelchi Mantovani, Tullio Pericoli, Franco Dugo, Sante Ghinassi.
“Oltre il limite” ma dentro uno schema, quello del personaggio, singolare e plurale di se stesso: Vittorio Sgarbi. Una mostra da vedere per conoscere l’iconografia di un uomo nell’arte contemporanea.
Il catalogo di “Oltre il limite” contiene l’introduzione del Presidente della Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, Santino Carta, e i testi di Vittorio Sgarbi, Sabrina Colle e Camillo Langone.
Il Castello dell’Abate resterà aperto nei seguenti orari: dal lunedì alla domenica, 9.30-12.30, 18.30-24.00.

Presentato all’EPT di Salerno, nel corso dell’incontro del comitato provinciale UNPLI Salerno, il premio al miglior orto familiare.



L’iniziativa è della Pro Loco di San Mango Piemonte in condivisione con il Consorzio delle Pro Loco del comprensorio Picentini Irno Sele Salerno. Gode del patrocinio del comune di San Mango Piemonte, del PROFAGRI di Salerno e del Comitato UNPLI Salerno. 
L'iniziativa si pone l’obiettivo di contribuire a valorizzare la tradizione della gestione degli orti ed il rapporto degli abitanti con la natura, promuovere stili di vita rispettosi dell'equilibrio uomo-ambiente-cibo, apprezzare pratiche sostenibili che  rivestono grande utilità sociale e generano benessere psico-fisico, sensibilizzare al recupero ed alla riqualificazione di spazi incrementandone l’efficienza e  migliorandone l’estetica. 
Gli orti rappresentano la storia degli uomini ed il cuore pulsante dell’identità territoriale. Sono  luoghi di condivisione, socializzazione ed integrazione intergenerazionale. Aiutano a migliorare la qualità della vita, a stimolare i sensi ed a favorire una alimentazione più sana ed equilibrata.  
La partecipazione al premio è gratuita ed è aperta a tutti  i cittadini maggiorenni che coltivano un orto.  L’iscrizione al concorso  potrà essere effettuata fino al 31 agosto 2016,  dal conduttore, oppure da parte di terzi, a mezzo fotografia (fino a un massimo di 3) da allegare all’apposito modulo di partecipazione, reperibile sul sito www.gustannurca.it  o da richiedere agli organizzatori.     
Saranno premiati i primi tre migliori orti. In palio premi consistenti in buoni acquisto di prodotti per l’orto spendibili presso aziende convenzionate: 1° classificato 100,00 euro;  2° classificato 70,00 euro; 3° classificato 50,00 euro.  Premi speciali al conduttore d’orto più anziano ed a quello più giovane. A tutti i conduttori partecipanti verrà consegnata pergamena ricordo e buono sconto di partecipazione ad un viaggio con la pro loco.
La premiazione si terrà in occasione dell’evento “Gustannurca” prevista per il mese di ottobre 2016.

Per ulteriori informazioni, visionare il regolamento e scaricare modulo di partecipazione -->  clicca qui

nicolavitolo

Antonio Malangone convocato nella rappresentativa italiana che parteciperà ai prossimi campionati europei cadetti di lotta greco-romana in Svezia.



L’atleta di punta della dell’ATHLON Club di San Mango Piemonte sta partecipando ai Collegiali di lotta presso il Centro Olimpico di Ostia, raduno di preparazione atletica e tecnica in vista degli europei che si terranno a Stoccolma dal 21 al 23 luglio prossimi.
La scelta dei tecnici federali è stata accolta con grande soddisfazione dallo staff dell’Athlon Club, dal maestro dottor Camillo Alfinito agli allenatori Valerio Vitale, Stefano Giannattasio e Gianluca Marrone.
“Antonio è un ragazzone di 17 anni, fisicamente molto dotato – presenta il dottor Alfinito – in circa tre anni ha fatto passi da gigante a livello tecnico, classificandosi sempre ai primi posti nelle gare di Campionati Nazionali di Categoria e di Coppa Italia”.
La settimana scorsa, dopo aver superato una prima selezione a Catania, il giovane lottatore ha subito un infortunio all’ultima costola a destra, che gli aveva impedito di partecipare agli incontri di controllo. Ciò nondimeno, è stato scelto dai tecnici federali per l’ottima preparazione atletica e tecnica, oltre che per la sua elevata potenza fisica.
Ai duri allenamenti giornalieri di preparazione ai campionati europei, Antonio Malangone si sta sottoponendo anche ad una dieta ferrea per rientrare nella categoria dei 76 Kg. senza perdere potenza, ed a sedute di fisioterapia, per recuperare la costola.
L’Athlon Club, ma anche tutti gli sportivi sanmanghesi, confida nella forza di volontà di Antonio Malangone per una partecipazione ai campionati di Stoccolma di grande soddisfazione.  

nicolavitolo

Arte, Cultura e Gusto a San Mango Piemonte giovedì 28 luglio con "158 Comuni di una provincia da gustare" presentato dall'autore Enzo Landolfi.