Progetti italiani di ricerca e innovazione attirano finanziamenti europei per circa 32milioni di euro.



Secondo il Rapporto di ASTER sulla partecipazione allo SME Instrument (Horizon 2020), nel nostro Paese sono 13 i progetti d’impresa hanno raccolto più di 2 milioni di euro finanziamenti durante la “Fase 2” del programma europeo per il sostegno delle PMI europee.

Per sviluppare un progetto sul riciclo degli pneumatici industriali, la Electronics System di Momo (Novara) si è aggiudicata il finanziamento più elevato (oltre 3,5 milioni di euro) tra le aziende italiane partecipanti allo SME Instrument, che finanzia i progetti innovativi delle PMI europee (programma Horizon 2020). A rilevarlo è un Rapporto di Aster, società della Regione Emilia-Romagna per l’innovazione e la ricerca industriale, che ha elaborato i dati sulla partecipazione al programma negli ultimi 3 anni (2014-2016).

Lo SME Instrument prevede 3 fasi: valutazione della fattibilità tecnico-commerciale dell’idea innovativa (fase 1, con contributo forfettario di 50 mila euro); sviluppo del prototipo su scala industriale e prima applicazione sul mercato (fase 2, con finanziamento variabile superiore ai 500 mila euro); commercializzazione (fase 3, nessun finanziamento diretto).

“In Italia – spiega Paolo Bonaretti, direttore generale di ASTER – abbiamo imprese in grado di fare buoni progetti innovativi e ottenere i finanziamenti per portarli avanti. Un dato sicuramente positivo sono le buone performance delle start up innovative, che rappresentano il 21% delle PMI beneficiarie dello SME Instrument, segno che il fenomeno start up è rappresentato da imprese con concrete capacità progettuali e in grado di affrontare le sfida del mercato e la competitività europea. Aster, attraverso lo sportello APRE, è in prima linea nell’offrire alle aziende del territorio servizi di orientamento e accompagnamento per accedere ai finanziamenti europei”.

A ricevere in Italia finanziamenti per più di 2 milioni di euro durante la Fase 2 dello SME Instrument sono state complessivamente 13 aziende. Al secondo posto, dopo Electronics System, c’è Glomeria Therapeutics di Chieti, che ha ricevuto 2,8 milioni di euro per sviluppare un sensore intelligente e bio-compatibile per la dialisi peritoneale. La Prophos Chemicals di San Giovanni in Croce (Cremona) ha ottenuto 2,7 milioni di euro per realizzare un progetto innovativo per il recupero di fosfato da polveri estinguenti esauste.
Nella top 10 delle PMI italiane che hanno avuto più finanziamenti ci sono anche la romana Poggipolini (2,6 milioni di euro), attiva nel settore della meccanica di precisione, e la Società Agricola Serenissima di Conselve (Padova), che con circa 2,5 milioni di euro sta avviando una coltivazione intensiva di microalghe in acqua dolce/mare per l'alimentazione biologica di galline e maiali.

La PLC System di Acerra (Napoli) è il coordinatore del progetto Progeo, che sarà sviluppato con la romana LA.ME.P. Al progetto sono stati assegnati nell’ambito della Fase2 dello Sme Instrument 2,4 milioni di euro per realizzare un sistema di accumulo di energia da fonti rinnovabili.

Ha raccolto circa 2,3 milioni di euro la startup romana Greenrail, che intende produrre traversine ferroviarie ecologiche.

La comasca Coelux ha ricevuto circa 2,2 milioni di euro per un progetto, nell’ambito della nanotecnologie. Quella di Coelux è la prima tecnologia al mondo in grado di riprodurre nell’architettura indoor i meccanismi e i fenomeni ottici che regolano la luce nella natura, portando i benefici della luce solare anche dove il sole non splende. 

Al nono posto la startup milanese Dianax (2,2 milioni), che opera in ambito biomedicale, mentre è decima Civitanavi Systems, startup di Civitanova Marche (Macerata), che con i 2,1 milioni di euro svilupperà un progetto innovativo per il trasporto aereo.
Poco più di  2 milioni di euro hanno raccolto l’azienda romana Solergy Italia (tecnologia basata sulle pompe di calore), la startup torinese Phidrive (attuatori rotativi) e l’azienda  di  Gambettola (Forlì-Cesena), Soltigua, che sta lavorando allo sviluppo e diffusione di sistemi energetici a basse emissioni.

A livello europeo le aziende che hanno ricevuto i finanziamenti di maggior importo (5 milioni di euro ciascuna)sono le francesi Tcland Expression e Amoneta Diagnostic, entrambe attive nel settore della ricerca clinica.

Nel triennio preso in esame da Aster i fondi complessivamente erogati (Fase 1+ fase 2) dall’Europa per le piccole e medie imprese, sono stati circa 800 milioni di euro, di cui il circa il 10% in Italia. La Spagna primeggia sia per numero di progetti approvati (432) sia per numero di beneficiari (451). Al secondo posto l’Italia che con 326 progetti (e 378 beneficiari) supera l’Inghilterra (282 progetti, 298 beneficiari) e la Germania (157-171). A dividersi il piatto più ricco (Fase 2) dei finanziamenti sono stati 529 beneficiari, nel 19% dei casi imprese spagnole. Il 12% delle imprese che hanno ricevuto i finanziamenti della fase 2 dello SME instrument è inglese, l’11% italiano e solo il 7% tedesco.

Cos’è lo SME Instrument: è uno schema di finanziamento del programma Horizon 2020 dedicato esclusivamente alle piccole e medie imprese e gestito dall’Agenzia EASME (Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises). E’ pensato per le Pmi innovative che intendono sviluppare delle innovazioni (di prodotto, di servizio, di processo e di business model) per accrescerne la competitività sui mercati internazionali.

Lo strumento, che parte delle esigenze delle stesse imprese e ha un’applicazione trasversale in 13 ambiti specifici, ha una dotazione di circa 3 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, rispetto agli 80 miliardi complessivi di Horizon 2020. Per il biennio attuale (2016-2017) sono stati stanziati circa 740 milioni di euro (353.4 milioni di euro per il 2016 e 385.91 milioni per il 2017). Lo SME Instrument prevede tre fasi che ricalcano l’intero ciclo innovativo: valutazione della fattibilità tecnico-commerciale dell’idea innovativa (fase 1, contributo forfettario di 50 mila euro); sviluppo del prototipo su scala industriale e prima applicazione sul mercato (fase 2, finanziamento tra 0,5 e 2,5 milioni di euro); commercializzazione (fase 3, nessun finanziamento diretto).


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