Domenica 7 maggio “Gran Ballo” in onore di Antonio Genovesi, grande economista dell’illuminismo napoletano.


 Dalle ore 17.00 nella chiesa di San Michele Arcangelo in Castiglione del Genovesi, i danzatori dell’associazione “Il Contrapasso” di Salerno, in costumi d’epoca del ‘700 ed ‘800, faranno rivivere con musiche e danze l’atmosfera dei Gran Balli che si svolsero, tra il 1859 e il 1861, in tutta Italia per celebrare i processi di unificazione dell’Italia intera. L’iniziativa è a preludio e presentazione delle celebrazioni commemorative dell’illustre concittadino che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Matteo Bottiglieri, ha in programma nel prossimo mese di settembre, in concomitanza con il 155° anniversario del toponimo di Castiglione del Genovesi. Difatti, con deliberazione di Consiglio Comunale del 20/09/1862, all’allora “Castiglione” fu aggiunta la denominazione “del Genovesi” in onore di questo suo figlio inserito tra i grandi innovatori dell’Illuminismo Settecentesco.
Antonio Genovesi nacque a “Castiglione in Picentinis” da Salvatore Genovese e Adriana Alfinito (di San Mango). Primo di quattro figli fu destinato dal padre al sacerdozio. A 14 anni, dopo aver terminato gli studi di Lettere Umane e di Retorica, iniziò gli studi filosofici. A circa 25 anni giunse all’Ordinazione Sacerdotale ed a 28 Mons. Celestino Galliani lo chiamerà come Professore Straordinario alla Cattedra di Metafisica. Era molto critico verso le impostazioni scolastiche dell’epoca e degli stessi modi clericali, tanto che ebbe la scomunica dall’Arcivescovo di Conza per aver preso parte ad una rappresentazione teatrale. Nel 1754 un matematico toscano, Bartolomeo Intieri, che amministrava i beni delle Casate Corsini e Medici, offrì all’Università “Federico II” di Napoli una rendita annuale di 300 Ducati affinché si istituisse una “Cattedra di Commercio e Meccanica”, a condizione che fosse assegnata al quarantunenne Antonio Genovesi e che le lezioni fossero impartite in Italiano e non in Latino, ed alla morte di lui che fosse data ad un laico.
Antonio Genovesi, tra i grandi innovatori delll’Illuminismo Settecentesco, era dotato di vivo ingegno e sorprendente memoria. Contribuì alla formazione di buona parte delle generazioni che nel ’99 si unirono alla Repubblica Partenopea, nel sogno di italianità e libertà, dove diritti e doveri fossero regolati, abbattuti i privilegi e i pregiudizi, liberalizzati i traffici, i capitali e il lavoro, disprezzati l’ignavia e l’ozio, amato il lavoro. Idee che diedero all’Università napoletana gli impulsi giusti per l’evoluzione civile e politica.

nicolavitolo

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