Dopo il riconoscimento da parte della Regione Campania della
castanicoltura da frutta distinta da bosco occorre fare in modo che imprese e
coltivatori possano quanto prima accedere ai finanziamenti previsti dalla
legge, a cominciare da tutte le tipologie di intervento previste dal Piano di
Sviluppo Rurale. Per questo Cia Campania sollecita in una lettera inviata a
Franco Alfieri, Delegato all’Agricoltura del Presidente della Regione Campania Vincenzo
De Luca, a mettere in campo nel più breve tempo possibile tutti gli interventi
normativi necessari. “Vinta la battaglia storica della riclassificazione dei castagneti
come alberi da frutto – scrive Alessandro Mastrocinque, presidente di Cia
Campania e vicepresidente nazionale Cia – serve ora fornire agli agricoltori
tutti gli strumenti per accedere ai benefici che ne conseguono”.
“Grazie al suo impegno – continua Mastrocinque – è stato
possibile ottenere un risultato storico per la castanicoltura campana. Per dare
seguito e per permettere a tutti i castanicoltori di ottenere i benefici
conseguenti dal riconoscimento di frutteto bisogna tuttavia subito mappare i
castagneti da frutto. Insomma, bisogna perimetrare tutti i territori a
castagneti da frutto”. A tal proposito Cia Campania fa presente alla Regione di
mettere a disposizione in modo volontario la piena disponibilità di mezzi e
tecnici agronomi. “Abbiamo al nostro interno – conclude Mastrocinque – staff
che utilizzano droni e software per rilevare i territori, e tecnici adeguati in
grado di sviluppare mappature con programmi avanzati. Cia Campania c’è”.
Il riconoscimento
della castanicoltura da frutta
Con il collegato alla Legge di Stabilità 2017 il Consiglio regionale della Campania ha introdotto una norma che riclassifica la castanicoltura da frutto distinguendola dal bosco, semplificando così le disposizioni amministrative in materia. Almeno dal 2014 Cia Campania chiedeva a gran voce un cambiamento che portasse a una soluzione per la crisi del settore e il riconoscimento dei castagneti da frutto “in attualità di coltura” permette di assimilare i castagneti alle superfici agricole utilizzate (Sau), aree destinate a coltivazioni arboree permanenti per lo sviluppo rurale. Aspetto ancora più importante è che le imprese che manutengono i castagneti ottengono così la possibilità di accedere a tutte le tipologie di intervento previste dal Piano di Sviluppo Rurale della Campania.
Con il collegato alla Legge di Stabilità 2017 il Consiglio regionale della Campania ha introdotto una norma che riclassifica la castanicoltura da frutto distinguendola dal bosco, semplificando così le disposizioni amministrative in materia. Almeno dal 2014 Cia Campania chiedeva a gran voce un cambiamento che portasse a una soluzione per la crisi del settore e il riconoscimento dei castagneti da frutto “in attualità di coltura” permette di assimilare i castagneti alle superfici agricole utilizzate (Sau), aree destinate a coltivazioni arboree permanenti per lo sviluppo rurale. Aspetto ancora più importante è che le imprese che manutengono i castagneti ottengono così la possibilità di accedere a tutte le tipologie di intervento previste dal Piano di Sviluppo Rurale della Campania.
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