Sconcerto e indignazione nella comunità parrocchiale di San Mango Piemonte dopo il furto del settecentesco manto rosso della Madonna del Rosario.



Questi i sentimenti che traspaiono dalle parole dei cittadini per l’ignobile razzia compiuta all’interno della sacrestia della Chiesa di Santa Maria, in pieno centro urbano del caratteristico comune picentino.
 «È un episodio che ci ha colpito molto – afferma don Gerardo Lepre – un atto sacrilego che ci lascia davvero sconcertati». Il giovane parroco, giunto ad amministrare la parrocchia dei Santi Nicola e Matteo da poco più di due mesi, ha notato anche che i ladri hanno sottratto la palma ricoperta d’argento dalla mano della statua lignea di San Magno.  
La notizia della ruberia ha fatto aumentare in paese rabbia e frustrazione per il susseguirsi degli atti delinquenziali che minano la sicurezza della popolazione e toccano la gente nei loro valori più cari. I sanmanghesi, già  segnati dalle recenti scorrerie nel locale cimitero con profanazione di tombe e loculi, chiedono rispetto e sicurezza. Chiedono controlli e argini a questo fenomeno malavitoso che rischia di andare oltre misura.
Non credono a motivazioni strane o imputabili a sette sataniche, ritengono questi ladrocini il segno del tempo che stiamo vivendo, della crisi e del bisogno. Di fronte alle difficoltà di dover sopravvivere, alcuni si arrangiano come possono, anche con la delinquenza. Le profanazione cimiteriali e degli oggetti sacri è indice di degrado e immoralità a cui bisogna rispondere con energia e risolutezza. 
«La sicurezza dei ns. concittadini ci sta a cuore – ribadisce il sindaco Alessandro Rizzo – abbiamo già predisposto la progettazione di  un sistema integrato di sorveglianza nei punti sensibili del paese. Siamo in attesa delle risorse necessarie alla sua attuazione.” 

NICOLA VITOLO

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