L’archivio storico ubicato nel Complesso Monumentale
San Francesco, sarà aperto al pubblico e alle scolaresche. Sabato 16 maggio
alle ore 11:00 il taglio del nastro alla presenza del Sindaco Paolo Russomando,
e dell’Assessore alla Cultura Massimo Mele.
L’archivio storico di comune di Giffoni Valle Piana, sebbene
di piccole dimensioni, assume notevole importanza perchè in esso sono contenuti
documenti che vanno dal 1802 al 1968 che, oltre ai registri e ai documenti di
carattere tradizionale, sì impreziosisce di progetti, disegni, mappe e
fotografie tra cui, quelli relativi alla miniera di Ittiolo o alla scuola elementare
Capoluogo.
Contiene inoltre, documentazione che focalizzano la storia
di oltre tre secoli (1628 – 1976). Tale documentazione, fino al 2001, ha subito diverse collocazioni provvisorie:
fino alla fine degli anni ‘70 era conservate nei locali terranei della sede
comunale di Piazza Giovanni XXIII°, successivamente, con la costruzione della
nuova sede comunale in Via Vignadonica, tale materiale fu trasferito in un
locale a piano terra del Comune, stipato in scatole di cartone in maniera
precaria e disordinata e senza alcuna classificazione se non quella effettuata
provvisoriamente dallo storico autodidatta Riccardo Di Martino.
Nel recente passato, l’Amministrazione Comunale, poi ha
rivolto una particolare attenzione alla conservazione della propria memoria,
adottando nel 2001 l’atto deliberativo con il quale si conferiva incarico alle
dottoresse Daniela Natalino e Maria Tortoriello, per l’avvio del complesso
intervento di riorganizzazione del patrimonio documentario e un completo
riordino dell’archivio storico con la realizzazione di un inventario analitico.
A seguito di tale intervento i locali adibiti ad archivio
presso la casa comunale si sono mostrati inadeguati per cui nel 2012 l’archivio
storico è stato trasferito presso il complesso monumentale San Francesco con
l’incarico volontario ai neolaureati in
Scienze dei Beni Culturali - indirizzo archivistico-librario, Francesco Sica e Giocondo
De Mattia, di tenere aperto l’archivio in giorni prestabiliti e di compiere
tutte le operazioni necessarie per la tenuta dei documenti e l’accesso al
pubblico.
“Abbiamo avviato insieme ai volontari neolaureati un lavoro
di schedatura della documentazione e la redazione dell’inventario analitico per
mettere ordine nell’archivio storico, gravemente danneggiato da anni di
abbandono. Per questo lavoro abbiamo ricevuto anche il plauso della
Soprintendenza archivistica per la Campania -ha dichiarato il sindaco Paolo
Russomando- riteniamo che gli archivi sono un patrimonio storico, civile morale
della comunità di conservare e valorizzare, ma anche uno strumento educativo
prezioso perché conservano la documentazione essenziale per la conoscenza e la
tutela del territorio”.
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