Balconata Furitana, una serata speciale il 16 maggio: consegna chiavi della città a Siani, Pedrelli Carpi, Budetti e Invernizzi.




Sarà una serata speciale quella del 16 maggio prossimo a Furore.  Le chiavi della città consegnate a quattro protagonisti dell’arte, della cultura e del giornalismo ed una serata di musica di altissima qualità.
Si inizia alle 18 alla Chiesa di Santa Maria la Pietà a Furore. In quella sede saranno consegnate quattro cittadinanze onorarie deliberate dal consiglio comunale di Furore nella seduta del 30 aprile.
Alessandro Siani, attore e regista, Simone Pedrelli Carpi, imprenditore e politico, ideatore del progetto La Balconata Furitana, Raffaele Budetti, direttore dell’emittente Lira Tv e Guido Invernizzi, medico chirurgo, giornalista, esperto di vini a livello internazionale.
Il regista e attore napoletano ha girato alcune scene del suo ultimo film “Si accettano miracoli”, mentre per l’imprenditore e politico Simone Pedrelli Carpi viene premiato l’impegno della sua società la Furor-è per la realizzazione de La Balconata Furitana, itinerario culturale e turistico che sta riscuotendo grandissimo successo.
“E’ per me motivo di grandissimo orgoglio – dichiara Simone Pedrelli Carpi, imprenditore che ha raccolto la sfida del turismo culturale integrato – ricevere le chiavi di Furore. Un riconoscimento che premia l’impegno di questi anni volto alla valorizzazione di un’area turisticamente unica al mondo. La dimostrazione che l’interazione pubblico-privato può portare a risultati eccellenti”.
Dopo l’happy hour onorificenze che si terrà alle 18, alle ore 20 presso l’Hotel Le Rocce di Agerola, si esibirà il chitarrista napoletano Umberto Leonardo in “Le visioni della Tarantola” e nel corso di tale spettacolo il sindaco di Furore, Raffale Ferraioli consegnerà le prime due pergamene con questa motivazione: “A pubblica testimonianza di profonda gratitudine per aver contribuito alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale e alla promozione turistica di Furore”.
La serata sarà condotta da Emiliano Amato, direttore de Il Vescovado e si concluderà con un Pasta Party, a cura di Pastificio Cuomo di Gragnano e curato dallo chef Paolo Durazzo, patron della struttura alberghiera.

LA TARANTOLA. Tutto nasce da quel lontano Concerto di Natale del 1988 di Roberto De Simone, in cui vi era inserita la tarantella “il ballo della tarantola”, che Umberto Leonardo eseguì dal vivo per dieci sere consecutive al Teatro Mercadante di Napoli. Dopo alcuni anni decise di partire da quella “tarantella” per sperimentare sulla stessa base orchestrale (cioè un pizzicato d’archi), le varie possibilità tecniche, timbriche e percussive della chitarra, spinte fino al limite “esasperato”. E sono nati nove “antidoti”, ovvero nove variazioni, preceduti da nove interludi per sola chitarra su di una ossessiva tematica musicale. Una caratteristica forma di tarantella era praticata a Napoli già nel 1600 per curare gli stati di possessione causati dal morso (vero o presunto) della tarantola. Su di un “ex voto” pittorico della seconda metà del Seicento conservato al Santuario di Madonna dell’Arco presso  S. Anastasia  (Napoli), è effigiato un pescatore in stato di possessione in atto di danzare la tarantella. La vera tarantella napoletana, di fatto si articolava secondo un giro armonico di tipo rinascimentale, sul quale poggiavano i disegni melodici del violino che facevano capo ad antiche e arcaiche modalità orientali.

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