Un norma introduce il baratto amministrativo: i tributi da versare al Comune si potranno barattare ripulendo strade, potando alberi e aiuole, taccogliendo immondizia al parco.
La misura è introdotta dall'art. 24 del
decreto "Sblocca Italia" avente ad oggetto "Misure di agevolazione della
partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del
territorio".
Con il "baratto amministrativo" si consente al cittadino di approfittare di agevolazioni fiscali sui debiti contratti con l'amministrazione comunale, ad esempio multe, tributi e tasse non pagate, in cambio di lavoretti utili per il proprio territorio.
Lo scopo è quello di alleggerire il carico fiscale accumulato negli anni dall'Ente, chiedendo al cittadino moroso, a titolo di controprestazione, lo svolgimento di quei lavori di pubblica utilità che la municipalità deve intraprendere costantemente per presrvare il benessere della comunità e del territorio.
Sono sempre di più, infatti, le persone gravate da una spesso elevata morosità (anche non colpevole) nei confronti del Comune ed è per questo che il cittadino volenteroso deve essere ritenuto meritevole di ottenere un'agevolazione per poter estinguere il proprio debito.
In molti comuni, il baratto amministrativo è già una realtà consolidata e funzionante: spetta alle singole comunità locali definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare.
Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.
Sempre i comuni, in relazione agli interventi, possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L’esenzione e’ concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere.
L'accesso al baratto amministrativo non è sempre aperto a tutti: spetta ai singoli Enti locali stabilire o meno un indicatore Isee oppure specificare altri criteri reddituali legati alle difficoltà economiche dei concittadini.
Il decreto si limita a precisare che tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute.
Con il "baratto amministrativo" si consente al cittadino di approfittare di agevolazioni fiscali sui debiti contratti con l'amministrazione comunale, ad esempio multe, tributi e tasse non pagate, in cambio di lavoretti utili per il proprio territorio.
Lo scopo è quello di alleggerire il carico fiscale accumulato negli anni dall'Ente, chiedendo al cittadino moroso, a titolo di controprestazione, lo svolgimento di quei lavori di pubblica utilità che la municipalità deve intraprendere costantemente per presrvare il benessere della comunità e del territorio.
Sono sempre di più, infatti, le persone gravate da una spesso elevata morosità (anche non colpevole) nei confronti del Comune ed è per questo che il cittadino volenteroso deve essere ritenuto meritevole di ottenere un'agevolazione per poter estinguere il proprio debito.
In molti comuni, il baratto amministrativo è già una realtà consolidata e funzionante: spetta alle singole comunità locali definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare.
Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.
Sempre i comuni, in relazione agli interventi, possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L’esenzione e’ concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere.
L'accesso al baratto amministrativo non è sempre aperto a tutti: spetta ai singoli Enti locali stabilire o meno un indicatore Isee oppure specificare altri criteri reddituali legati alle difficoltà economiche dei concittadini.
Il decreto si limita a precisare che tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute.
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