Presentato nella sede della Soprintendenza di Salerno, a Palazzo
Ruggi, il progetto di restauro della Tomba a camera dipinta del III
secolo a.C. di Pontecagnano. All’iniziativa sono intervenuti: Francesca
Casule, soprintendente Abap di Salerno e Avellino; Mariagiovanna
Riitano, direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale
dell’Università di Salerno; Luigina Tomay, direttore del Museo
Archeologico di Pontecagnano; Luca Cerchiai, professore di Etruscologia e
Archeologia dell’Università di Salerno; Rosa Maria Vitola, funzionario e
responsabile del progetto Art Bonus della Soprintendenza di Salerno e
Avellino; Michele Faiella, funzionario per la Promozione e Comunicazione
– responsabile dell’Ufficio Stampa della Soprintendenza di Salerno e
Avellino. Il progetto è stato inserito nella piattaforma del Mibact di
Art Bonus per il finanziamento dell’intera spesa (7.930,00 euro), chi
effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura,
come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali
sotto forma di credito di imposta. L’Università di Salerno, cosi come ha
dichiarato la professoressa Riitano, parteciperà al progetto con un
contributo pari a 4 mila euro. Il sito di Pontecagnano, posto a ca. 12
km a Sud di Salerno, è noto per la presenza di un esteso insediamento,
impiantato agli inizi del IX secolo a.C. da genti di cultura
villanoviana e frequentato senza soluzione di continuità fino alla tarda
età romana. Di eccezionale rilevanza sono le testimonianze esposte nel
Museo Archeologico Nazionale, dove spiccano in particolare i ricchi
corredi funerari delle aristocrazie etrusche risalenti al VII secolo
a.C. La città attuale insiste sulla necropoli dell’antico insediamento
etrusco-campano, che finora ha restituito quasi diecimila tombe. Nel
2017, durante uno scavo archeologico eseguito per motivi di tutela nella
parte settentrionale della città, è stata portata alla luce una
monumentale tomba a camera costruita in blocchi di travertino, databile
alla seconda metà del III secolo a.C. La sepoltura, preceduta da un
dromos di accesso costituito da una rampa, presentava un’ampia camera a
pianta quadrangolare con tre letti funebri disposti lungo le pareti.
Particolarmente ricco era il corredo dell’inumato collocato sul letto
della parete Ovest, di sesso femminile: oltre a numerosi vasi –
soprattutto unguentari acromi e decorati a fasce -, sono stati
recuperati molti listelli ed elementi in osso pertinenti ad una cassetta
lignea, al cui interno erano racchiusi uno specchio in bronzo, una
piccola pisside con coperchio a vernice nera contenente polvere da
trucco di colore rosa, un pettine e un fuso in osso. Le pareti laterali
sono decorate da bende e velari in rosso e in nero, sopra ai quali corre
un motivo ad onde in rosso, mentre la parete posta di fronte
all’ingresso presenta una scena figurata: al centro due personaggi
affrontati, uno maschile a sinistra e l’altro femminile a destra,
entrambi con volto di prospetto e braccio destro proteso. Dietro la
donna un’altra figura femminile di dimensioni minori, probabilmente
un’ancella, incede verso sinistra reggendo un ombrellino parasole.
Dietro la figura maschile, invece, è rappresentato un altro uomo di
dimensioni minori. Il piano su cui poggiano le figure è reso con una
fascia ondulata nera, il che lascia ipotizzare l’ambientazione nell’Ade
della scena, che rappresenterebbe dunque l’accoglimento della defunta
nell’aldilà da parte di un membro della famiglia. Le pareti della tomba
sono sormontate da una cornice aggettante decorata da ovuli alternati in
bianco e in nero, conservata solo parzialmente in situ. Grazie alla
collaborazione tra la Soprintendenza Abap di Salerno e il Polo Museale
della Campania, la sepoltura, dopo lo scavo e il consolidamento
preliminare delle pitture eseguito in cantiere, è stata trasportata
presso il Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano, dove è stata
rimontata in un apposito spazio in attesa del restauro definitivo.
Intervento in quattro fasi
Sarà condotto un restauro conservativo volto al recupero della tomba nel
rispetto dei materiali costitutivi e al miglioramento della leggibilità
del manufatto, in tutte le sue parti, strutturali e pittoriche. Il
progetto prevede i seguenti interventi progressivi: saggi diagnostici di
laboratorio (stratigrafia sottile e diffrattometria) al fine di
verificare la tecnica pittorica impiegata; consolidamento dei frammenti
distaccati della decorazione e riancoraggio ai blocchi di travertino
attraverso l’uso di resina acrilica in soluzione (Primal AC33) e
successiva stabilizzazione con stuccature di grassello di calce e sabbia
di fiume. Nel caso in cui la malta si rivelasse decoesa e molto
pulverulenta saranno eseguite infiltrazioni locali di silicato di etile
OH al fine di ridare consistenza alla malta e consentire la successiva
stuccatura; pulitura con impacchi di carta giapponese ed acetone e,
previa verifica attraverso saggi localizzati, pulitura ad umido delle
decorazioni pittoriche; reintegrazione pittorica delle abrasioni senza
l’uso di colore, consistente nell’abbassare le parti chiare
dell’intonaco con acquerello scuro per ridurre l’interferenza visiva
della superficie. Tale procedimento consente di lasciare inalterate le
pitture originali intervenendo sul supporto e non sulla decorazione vera
e propria. In accordo con il Polo Museale della Campania, a cui
attualmente afferisce il Museo di Pontecagnano, la tomba 9890 è stata
già trasportata e rimontata all’interno del Museo, in uno spazio posto
al piano interrato dell’edificio, precedentemente adibito a deposito.
Una volta eseguito il restauro della decorazione pittorica, si procederà
alla musealizzazione definitiva dell’importante monumento con la
ricollocazione dei letti funerari e dei rispettivi corredi. Saranno
inoltre installati apparati didattici e audiovisivi che consentiranno di
avere tutte le informazioni riguardanti la sepoltura: dallo scavo al
recupero degli oggetti di corredo, allo smontaggio e al trasporto in
Museo, fino al restauro e all’allestimento definitivo. Particolare
rilievo sarà dato all’apporto che il monumento fornisce alla conoscenza
delle prime fasi romane dell’insediamento di Pontecagnano, finora poco
documentate.
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