TUTTO E' PRONTO PER Il VAMPALORIO NEI RIONI DI SAN MANGO PIEMONTE.


Fervono i preparativi delle attività programmate per la promozione e la tutela dei “Falò della Vigilia”, atavica tradizione di San Mango Piemonte che si perpetua la sera del 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata. Nel piccolo comune picentino, dalla Associazione Pro Loco a gruppi spontanei di giovani e meno giovani, tutti stanno lavorando all’allestimento del nutrito programma di iniziative e manifestazioni messe in cartellone per lunedì prossimo.
I ragazzi dei rioni Piedimonte, centro storico e centro urbano sono impegnati ad erigere il falò più alto, andando in cerca degli ultimi fasci per completare le pila di legna. Tradizione vuole che tale operazione venga fatta andando in giro per le case e le masserie invitando la gente a dare i fasci di legna cantando “’a fascina p’a’ ‘mmaculata” (La Fascina per l’Immacolata).
La Pro Loco è impegnata nell’organizzazione del convegno sul tema “I Falò della Vigilia dell’Immacolata: tra leggenda, storia, folclore e gastronomia” che si terrà alle ore 18,30 nell’Aula Consiliare del Comune di San Mango Piemonte. Relatore sarà il Prof. Enzo Esposito, antropologo dell’Università agli di Studi di Salerno. All’incontro, presentato da Nicola Vitolo presidente della Pro Loco, parteciperanno i Sindaci di San Mango Piemonte Alessandro Rizzo, di Castiglione del Genovesi Mario Camillo Sorgente, di San Cipriano Picentino Gennaro Aievoli, ed il presidente di Picentia Turismo, coordinamento Pro Loco Picentine, Pietro D’Aniello. Seguirà, per il premio d’arte e cultura “Città del Tubenna”, la consegna di attestati ad artisti e poeti che hanno posto la loro arte al servizio del territorio.
Con l’accensione dei fuochi nei vari rioni si darà inizio ai tradizionali riti propiziatori intorno ai “Vampalori”, il fuoco che purifica e fertilizza. Le strade ed i rioni del paese risuoneranno di canti e balli tradizionali che inviteranno la gente a raccogliersi intorno al grande fuoco in una serata di invocazione e magia. Musicisti, cantori e ballerini porteranno allegria e vivacità intorno ai vampolori col ritmo delle tammorre e delle tarantelle. Non appena caleranno le alte fiamme dei falò, per lasciare ardere i grossi ceppi, nella brace ardente saranno cotte castagne, patate e mele annurche. Ad accalorare la partecipazione ai balli ed ai canti ci penserà il frizzante vino novello paesano che tanto lustro e pene ha dato nei secoli ai nostri terrazzani. L’ospitalità dei sanmanghesi sarà lieta di avere il sette dicembre quanti intendono trascorrere una giornata all’insegna delle tradizioni e del buon vivere.

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