Secondo uno studio dell'Associazione Contribuenti.it su 10 giocatori d'azzardo 8 sono nullatenenti.

Il 55% dei giocatori è nullatenente mentre un ulteriore 29% dichiara al fisco di guadagnare meno di 10mila euro all'anno. In pratica l'84% dei giocatori sono poveri e molti di loro hanno la social card. Un dato che strida con le giocate effettuate ogni anno di migliaia di euro dai "poveri possidenti" confrontate con le dichiarazione dei redditi presentate.
A rivelarlo è la nuova indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di Krls Network of Business Ethics per Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani.
"L'Italia ha il primato, in Europa, per la maggior cifra giocata al tavoli da gioco, una media quasi 2.430 euro a persona, che vengono sottratti all'economia reale, minorenni inclusi, il cui numero è passato in soli 3 anni da 86 0 mila unità a 4,2 milioni - afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani. - L'erario si preoccupa più di fare cassa che combattere l'evasione fiscale accertando i giocatori nullatenenti".
I giocatori in Italia sono 33,2 milioni, di cui 8,4 milioni giocano con frequenza settimanale. Il giro di affari nel 2014 potrebbe superare i 115miliardi di euro all'anno, in forte crescita rispetto ai 100 miliardi di euro del 2013, ai 85 del 2012 e agli appena 16 del 2003.
Anche il coinvolgimento di giocatori di età inferiore ai diciotto anni ha subito nel 2014 un forte incremento pari al 12,1%, ed in soli 3 anni sono passati da 860 mila unità a 4,8 milioni: a questa fascia è attribuibile il 37% di tutte le giocate.
I giocatori più incalliti sono quelli residenti in Molise con il 57%, segue la Campania con il 51% e dalla Sicilia 50,7%. In ultimo posto troviamo quelli del Trentino Alto Adige con il 31,9%.
L'Associazione Contribuenti Italiani propone che vengano introdotte serie misure per combattere il gioco d'azzardo, l'evasione fiscale ed il riciclaggio come quella di vietare il gioco in tutti i luoghi pubblici e applicare il redditometro a tutti i giocatori, previa identificazione degli stessi tramite la tessera sanitaria, al fine di evitare non solo l'approccio dei minorenni al gioco, quanto il diffondersi del riciclaggio, l'usura e l'evasione fiscale.
Un'ulteriore proposta avanzata per combattere l'evasione fiscale e rilanciare l'economia del paese è quella di applicare sulle vincite derivanti dal gioco d'azzardo un'imposta unica sostitutiva (IUG) pari al 50% o quantomeno di tassarle in dichiarazione dei redditi con l'aliquota ordinaria come avviene per i redditi da lavoro dipendente.
"Lo scopo delle istituzioni è quello di combattere l'evasione fiscale, il riciclaggio e l'usura - afferma Vittorio Carlomagno, presidente dell'Associazione Contribuenti Italiani - non di certo quello d far cassa ad ogni costo chiudendo tutte e due gli occhi".
 

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