"Il fisco sta incrementando l'uso di Facebook per controllare e
monitorare i contribuenti italiani". La denuncia arriva da Vittorio
Carlomagno Presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti
Italiani a seguito delle numerose segnalazioni pervenute nel corso del
2014 a Lo Sportello del Contribuente da parte di cittadini, informazioni
che sono state raccolte ed elaborate dal Centro Studi e Ricerche
Sociologiche di Krls Network of Business Ethics per conto di
Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani.
Secondo la
ricerca di Contribuenti.it, l'Amministrazione
finanziaria per controllare se le dichiarazioni dei redditi dei
contribuenti italiani corrispondono al loro tenore di vita e per stanare
eventuali trasgressori, ha incrementato del 132% nel 2014 l'uso delle
informazioni raccolte attraverso Facebook, Twitte
r e Linkelin.
Una foto di una vacanza in barca o in un albergo di
lusso in un posto incantevole, messa su Facebook, può non solo ottenere
l'effetto di far morir d'invidia gli amici, ma essere utilizzata anche
dai funzionari dell'Agenzia delle Entrate o dai militari della Guardia
di Finanza per elevare un accertamento induttivo utilizzando lo
spesometro o il nuovo redditometro.
«Certo, avremmo preferito -
afferma Vittorio Carlomagno - che l'amministrazione finanziaria
utilizzasse Facebook, Twitter o Linkelin per instaurare un dialogo con i
contribuenti, utilizzando strumenti d'avanguardia per rendere un degno
servizio di assistenza al cittadino, migliorando la tax compliance,
riservando per gli accertamenti, strumenti più efficaci quali l'analisi
dei flussi finanziari».
Per tutti gli utenti di Facebook, Twitter o
Linkelin che vogliono difendersi dalle intrusioni ed evitare un uso
improprio delle informazioni, Lo Sportello del Contribuente ricorda che è
possibile di innalzar
e i livelli di privacy nella gestione dei profili personali degli
utenti ed escludere la visualizzare di dati personali.
Nessun commento:
Posta un commento