Il
cammino fatto durante questo ultimo anno di preparazione alla festa di San
Matteo Apostolo, svolto all’insegna dell’ascolto e del dialogo da parte
dell’arcivescovo S.E. Mons. Luigi Moretti e della chiesa salernitana, è partito
da un interrogativo che ha coinvolto tutti: che conoscenza reale si ha del
Santo Apostolo ed Evangelista, del suo Vangelo, del suo legame con la città, e
in che modo la sua presenza incide nella vita dei salernitani fino a far sì che
il motto presente nel panno “Salerno è mia e io la difendo” sia un fatto
concreto per tutti?
La
celebrazione della festa del Santo Patrono è vista come l’occasione per aiutare
la comunità salernitana a qualificare il suo rapporto con il santo. Da qui la
decisione di celebrare in tutte le parrocchie la novena, di vivere momenti
significativi specifici in luoghi e contesti importanti e particolari della
cittá come l’ospedale, il carcere e il Comando della Guardia di Finanza, Corpo
dello Stato ad ordinamento militare, che riconosce anch’esso in San Matteo il
proprio patrono.
Per lo
stesso motivo si è voluto che il momento dell’omaggio floreale a San Matteo
Apostolo esplicitasse sempre più il riconoscimento della città al Santo come
proprio intercessore e patrono.
Lo
stesso triduo di preparazione ha come fine l’approfondimento della conoscenza del
santo e del suo Vangelo. Ovviamente il momento culminante della festa sarà la
Celebrazione Eucaristica fonte e culmine della vita cristiana.
La
processione, che è un momento della festa e non tutta la festa, richiede
l’impegno a che sia percepita per quello che realmente è: un atto religioso.
Infatti la natura degli atti religiosi, come la processione, non è il risultato
di accordi, di trattative o soluzioni improvvisate, ma risiede nel volere della
Chiesa universale di offrirli ai fedeli affinchè trovino, vivendoli nella
verità, il modo di esprimere e qualificare la propria fede.
Per
favorire la piena partecipazione di tutti i fedeli con la preghiera durante
tutto il percorso si anche ritenuto utile, con uno sforzo non indifferente, di
provvedere all’insonorizzazione di tutto il centro storico e delle vie che
attraverserà la processione.
In
riferimento alle varie discussioni esistenti e che spesso hanno assunto i
tratti della polemica pare utile precisare che la processione, proprio in virtù
della sua natura, prevede delle soste e non delle “entrate”. Le soste, di
fatti, sono momenti di preghiera che favoriscono la partecipazione di tutti i
fedeli al gesto religioso che si sta compiendo.
È ovvio
che tali atti religiosi vanno incarnati nella sensibilitá e nella cultura dei
popoli senza esserne snaturati, ed è proprio per rispondere a questa
sensibilità che si è cercato di recuperare gesti presenti nella tradizione per fargli
esprimere un significato che arricchisca l’esperienza di fede e devozione
popolare, così per esempio quelle che erano le giravolte diventano opportunitá
per esporre i santi alla venerazione.
In
riferimento alla nota questione dell’ingresso nel comune, oltre la sosta da
sempre prevista e durante la quale si prega per le Istituzioni e tutti i
cittadini, si è valutata l’opportunità che l’Arcivescovo e la reliquia entrino
nell’atrio del palazzo comunale insieme alle autorità. In tal modo il Pastore
della Chiesa che è in Salerno-Campagna-Acerno per l’intercessione di San Matteo
presente nella reliquia del braccio, impartirà la benedizione del Signore per
tutte le famiglie salernitane, benedicendo la Casa comunale che rappresenta le
case di tutti i salernitani.
A
proposito di questo è utile e importante riconoscere il significato della
presenza della Reliquia che è molto piú dell’immagine e dell’effige di un santo,
contenendo ossa appartenute al corpo del santo. Inoltre nella nostra città la
reliquia di San Matteo caratterizza, con la sua presenza, tutti i momenti
celebrativi che qualificano, attraverso gli appuntamenti dedicati, tutto il mese
di preparazione alla festa.
Si è
pensato ancora che oltre ai momenti specificamente religiosi ci potessero
essere opportunità comunitarie che aiutino a vivere l’esperienza della festa,
per cui sono previste iniziative di carattere musicale e culturale che si
terranno nell’atrio del duomo nelle sere precedenti la festa.
Con la collaborazione
delle Istituzioni cittadine si potranno trovare altre occasioni e modalità per
solennizzare la festa. Di rilievo sarà l’iniziativa già programmata per il 12
settembre 2015 presso il Palazzo Comunale nella quale si presenterà l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì. Sulla cura della
casa comune”.
La
processione sarà così organizzata:
preparazione
delle statue dei Santi in Duomo
i
portatori spostano le statue dei Santi nell'atrio del Duomo
preghiera
comunitaria e avvio della processione
sulla
balaustra del Duomo i Santi ricevono il saluto e la venerazione dei fedeli
Piazza
Portanova: i santi ricevono la
venerazione dei fedeli Prima sosta di
preghiera per gli ammalati e il mondo del volontariato
Incrocio
tra corso Garibaldi e Via dei principati:
Seconda sosta di preghiera i Santi ricevono
la venerazione dei fedeli
Incrocio
tra Corso Garibaldi e via Roma i santi ricevono la venerazione dei fedeli
Piazza
Cavour: tutta la processione che precede e segue i Santi "passa"
davanti al mare.
Terza
sosta di preghiera per la gente del mare, per il mondo del lavoro e per i
profughi che hanno
perso la vita in mare.
La
processione riparte senza tornare indietro.
Davanti
al Comune: Quarta sosta di preghiera per le istituzioni e per tutti i
salernitani.
I Santi sono
rivolti verso il Comune, l’Arcivescovo, il Sindaco e le autorità sono
all'ingresso del Comune
Dopo la
preghiera l’Arcivescovo con la reliquia di San Matteo e con l'acqua santa
benedice l'atrio
del Comune casa di tutti i salernitani
Davanti
alla chiesa dell'Annunziata breve sosta e incensazione della Reliquia da parte
del
parroco
Piazza
Campo i Santi ricevono la venerazione dei fedeli.
Duomo al
rientro i Santi ricevono il saluto e la venerazione dei fedeli ed entrano
nell'atrio
S.
Matteo ricevuto il saluto e la venerazione dei fedeli rimane sulla balaustra
del Duomo
Si
conclude con la preghiera e la benedizione e San Matteo rientra in Duomo.
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