Il Museo Città Creativa di Ogliara promuove per SALERNO PORTE APERTE una serie di iniziative che si svolgeranno a partire dall’11 Maggio fino al 7 Giugno 2013.

La prima in termini di tempo coincide con una mostra di grande rilevanza per la storia della Ceramica vietrese “La negritude” da Richard Dolker a Salvatore Procida, che si inaugurerà il giorno 11 maggio alle ore 11.00. Vedrà in esposizione pezzi unici e molto rari dei due famosi artisti dello storico gruppo tedesco vissuto a Vietri dagli anni venti alla seconda guerra mondiale e di cui lo stesso Dolker fu il leader indiscusso. Sarà illustrata nei suoi dettagli da Matilde Romito che è certamente la più qualificata in quanto studiosa della Ceramica Storica Vietrese nonchè direttrice per un trentennio dei Musei Provinciali ed in particolare del Museo di Raito – che ha raccolto grazie a varie donazioni i pezzi del Gruppo tedesco(Irene Kowaliska, R. Dolker, Margarete Hannasch, Marianne Amos, Guido Gambone, Giovannino ed i fratelli Procida). “Il desiderio di conoscenza, il confronto con culture completamente diverse, l’esplorazione di un quotidiano inusuale, spingono Riccardo Dolker nel 1925 ad incontrare l’Africa della cultura dell’animismo, del non ancora coinvolgimento della modernità e delle sue meccanizzazioni. Dolker ci presenta, attraverso la sua sensibilità, una dimensione umana che ha ancora rispetto della natura ed è immersa in una sorta di panteismo originario. La sua indagine iconografica di quel mondo è lontana da risvolti folcloristici; egli lega le sue figure, con sapere intuitivo, a quella condizione vitale di fusione tra uomo, natura e divinità. I codici di riferimento di questa realtà si traducono in immagini coincise; le attività primigenie, la caccia, la pesca, la pastorizia, il trasporto raccontano queste identità segniche. Il concetto di negritude nasce alla fine degli anni Quaranta del Novecento ed uno dei suoi propugnatori è Senghor: “il Negro è l’uomo della natura” e l’emozione è il suo modo di conoscenza; la negritude è tensione dell’anima, è il progetto dell’essere – mondo – del negro. Recita Diop…Ascolta più spesso le cose che gli esseri…La Voce del fuoco si sente, ascolta la voce dell’acqua…ascolta nel vento i cespugli in singhiozzo. E’il respiro degli antenati… Alla stessa fonte originaria di condizione umana si alimentano le forme espressive ceramiche di Salvatore Procida. Le sue figurazioni nascono dalla necessità di esprimere le vicende, i miti, le ritualità, in questo senso Procida ha una modalità sacro – religiosa di avvicinarsi agli uomini ed alla natura. Egli trova linee di affinità con l’espansione che avveniva, in quel tempo, del concetto di negritude sia artistico – citiamo Picasso – che antropologico. La forza plastica di Procida travalica i limiti formali, si tinge di atmosfere oniriche, di rituali arcaici, ponendo la sua ricerca estetica distante dalle usuali letture. Essa comunica la sofferta sensibilità dell’artista ed il disancoramento da una pratica ceramica ornamentale non più rispondente alla sua istintiva intelligenza. Le sue forme ceramiche d’Africa vanno oltre il senso decorativo e comunicano valenze primordiali ed archetipiche. L’immaginario di Procida di una condizione espressiva di autenticità coinvolge i ceramisti vietresi suoi contemporanei; essi per circa un decennio, fino ai primi anni Sessanta, realizzeranno ceramiche fantastiche “negroidi” in cui le ragioni antropomorfiche fanno affiorare un linguaggio neo – cubista. Sulle loro ceramiche aleggia l’atmosfera della maschera e la potenza dell’idolo, si agita un mondo di forze ancestrali tese tra divino e natura. Perfettamente aderente a tali significatività è l’uso dello smalto vetroso o fermentato dal fuoco; esso si screpola o si addensa, avanza ad imprigionare forme indicibili individuando una ceramica vietrese dalle motivazioni surreali”. (presentazione della mostra di Giorgio Napolitano e Maria Grazia Gargiulo) In concomitanza alla mostra “Negritude” verrà presentato il libro dello studioso e collezionista della ceramica vietrese Giorgio Napolitano “Nuove identità”. La Ceramica Vietrese Protagonista del Novecento” edizioni Fioranna – Napoli che illustra oltre alla Negritude l’espansione in America, il linguaggio architettonico e le ambientazioni nonché l’attrazione per la ceramica salernitana del famoso architetto Giò Ponti, l’architettura di Segeria. La mostra che si chiuderà presso il Museo il 31 maggio sarà subito dopo allestita dal 3 al 30 giugno 2013 presso la Galleria Arti Decorative di Napoli vicoletto Ischitella, 8 gestita da Maria Grazia Gargiulo che è anche la curatrice di entrambe le mostre. Iniziative Museo “Città creativa” Porte Aperte 2013 11 maggio ore 11.00 Presentazione del libro di Giorgio Napolitano “Nuove identità :la ceramica vietrese del ‘900” edizioni Fioranna. Mostra “ La negritude vietrese” a cura di Maria Grazia Gargiulo. 25 maggio ore 1030 e ore 18.30. Mostra monografica di sculture in argilla di Pier Francesco Mastroberti. Mostra didattica di ceramica e proposta di arredo urbano del Museo del Liceo artistico Andrea Sabatini a cura di Anna Sessa. 1 Giugno Presentazione libro di Rita Lupo Occidente “ A te che leggi dopo mezzanotte” 7 giugno ore 18.30 Mostra “La valle delle rane: una fornace ed i suoi artisti” a cura di Giada Caliendo. In ricordo di Ugo Marano primo direttore artistico del Museo Città creativa.

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