Da una indagine di Contribuenti.it il corredo scolastico è di riciclo per 9 oggetti su 10.

Con il rientro a scuola che si avvicina è il momento di pensare al «corredo scolastico». Mamme e papà sono già alla ricerca di tutto l'occorrente necessari ai loro bambini: quaderni, penne, colori, astucci e zainetti. Secondo l'indagine del Centro Studi e Ricerche Sociologiche «Antonella Di Benedetto» di KRLS Network of Business Ethics redatto per Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani, l'88% di zaini, quaderni, penne, astucci e altri oggetti di uso comune usati nei precedenti anni verranno riciclati nel nuovo anno scolastico 2014-2015.
Lo studio di Contribuenti.it ha preso in considerazione 10 oggetti tra zaini, astucci, penne, colori, quaderni, dizionari, divisa, cestini per la merenda, stivali e giubbini da pioggia.

Dall'inchiesta dell'Associazione Contribuenti Italiani, su come si comporteranno i consumatori per l'acquisto del «corredo scolastico», è emerso che gli italiani tendono sempre più a riciclare beni, anche usati, passando dal 85% dello scorso anno all' 88% di quest'anno. In pratica 9 studenti su 10 riciclano tutto quello che possono. Un aumento pari al'3% annuo.

Ma per quale ragione quest'anno si riciclera' il «corredo scolastico»? Il 62% del campione lo fa per la crisi, il 25% perchè teme il redditometro fiscale ed il 13% perche lo fa abitualmente.

Insomma, gli studenti italiani anziché conservare i beni non utilizzati nello sgabuzzino o nella propria cameretta, quest'anno hanno ben pensato di riciclarli. In Italia, Napoli, Aosta, Pescara, Rimini, Roma, Firenze, Udine, Caserta, Milano, Prato e Campobasso sono le città dove si ricicla di più, con percentuali intorno al 93%, mentre Milano, Imperia, Torino, Genova, Bologna, Terni, Rieti, Salerno, Potenza e Benevento sono tra le città dove il riciclo si attesta vicino al 82%.

«Di fronte alla crisi economica - spiega Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - gli studenti reagiscono sfoderando tutta la creatività italiana, la stessa che in altri momenti ha dato lustro al Made in Italy. A volte basta una piccola modifica per riciclare un prodotto usato - continua Carlomagno - Più volte è capitato di gettare via prodotti in ottimo stato solo per esigenze consumistiche».


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