Domenica 19 e 22 luglio alla rassegna cinematografica internazionale
per ragazzi, il regista pugliese insieme e l’Ente Premio Sele d’Oro
Mezzogiorno presentano l’interessante cortometraggio. “Il fiume giovane”
è un racconto dedicato alle acque e ai paesaggi del Sele che con le sue
sorgenti tributa l’Acquedotto Pugliese riscoprendo panorami mozzafiato e
percorsi del fiume.
Il Sud continua a confermarsi terreno fertile per l’immaginario
cinematografico e tra gli interpreti del Mediterraneo, a ogni sua
latitudine, c’è Carlos Solito, scrittore, fotografo e regista pugliese
(37 anni, nato a Grottaglie). E uno dei suoi ultimi lavori, Il fiume
giovane (prodotto dall’Ente Premio Sele d’Oro Mezzogiorno e la pugliese
Oz Film di Francesco Lopez), dopo le tappe dei festival di Ischia e
Civitavecchia, domenica 19 luglio (in sala Sordi alle 19.15) e mercoledì
22 luglio (al Parco Hollywood alle 21.15) è in concorso
all’importantissimo Giffoni Film Festival, la rassegna cinematografica
internazionale per ragazzi giunta alla sua 45° edizione. Il fiume
giovane è in concorso nella sezione +10 (in sala ci saranno circa 800
ragazzi tra i 10 e i 12 anni), nel piccolo centro di Giffoni Valle Piana
(in provincia di Salerno), con la seguente motivazione del fondatore e
direttore artistico del festival Claudio Gubitosi: “Ai territori
dell’entroterra campano il cinema fa bene perché accende i riflettori
sull’unicità dei luoghi e di chi li popola. Il fiume giovane di Carlos
Solito è un bel cortometraggio che bene interpreta la magia umana e
naturale delle montagne che fanno da cornice anche a Giffoni”.
Il progetto filmico, fortemente voluto dal Premio Sele d’Oro
Mezzogiorno (il riconoscimento nato a Oliveto Citra, in provincia di
Salerno, a seguito del tragico terremoto in Irpinia del 1980, che mira a
valorizzare i percorsi di sviluppo, delle giovani generazioni) marca la
mission dello stesso Ente promuovendo la cultura e lo sviluppo del
Meridione con il dibattito, il confronto, la ricerca, la promozione dei
territori attraverso il linguaggio delle arti visive e del giornalismo.
L’idea nasce dall’incontro del regista Carlos con Carmine Pignata
(fondatore del Sele d’Oro) in pieno Appennino campano a Oliveto Citra.
“Noto per le sue transumanze creative in ogni posto del mondo – afferma
Pignata – abbiamo chiesto a Carlos di raccontare il nostro territorio
con il lirismo della cinepresa attraverso un cortometraggio. Lui conosce
la valle del Sele, l’ha fotografata e descritta diverse volte e
volevamo una sua personale interpretazione in chiave video”. È nato così
Il fiume giovane: “Un viaggio” – continua Pignata – “che ha condotto
nei nostri borghi, nelle nostre case, la magia del cinema, il fascino
del set. Scoprire miei piccoli concittadini attori è stato una vera e
propria scoperta che inorgoglisce tutta la nostra comunità”.
Con l’inseparabile Valentina Strada (pure lei di Grottaglie), già
premio Mattador al Festival del Cinema di Venezia nel 2011, il film è un
intimo ritratto dei paesaggi, dei luoghi, dalla realtà locale,
attraverso il punto di vista di quattro ragazzi che marca il filo
conduttore infantile-adolescenziale del regista, in un personale
racconto del nostro Sud. Nuccio, Gerardo, Frida e Adelmo sono quattro
adolescenti che vivono di scoperte tra i vicoli del loro paesino alle
falde dei monti Picentini, poco sopra la spaziosa e verdissima valle del
Sele. I protagonisti, scritturati attraverso un casting sul posto
(Francesco Russo, Vincenzo Nigro, Antonia Lullo e Giovanni Salsano,
tutti di Oliveto Citra), riempiono d’immaginazione e avventura i loro
pomeriggi d’estate con vista sui suggestivi panorami sull’Appennino
campano. Quando il caldo nella valle del Sele si fa sentire, i quattro
ragazzi scendono sulle rive del fiume (che tributa con le sue sorgenti
l’Acquedotto Pugliese) per officiare il rito dei tuffi. Qui incontrano
Macario (interpretato da un toccante Mario Donatone già consacrato al
cinema da Visconti, Monicelli e Francis Ford Coppola ne Il padrino –
Parte 3) un anziano personaggio sui generis, ritenuto pazzo in paese,
che invita loro a scoprire la valle e il percorso che il fiume, metafora
di vita, da quando nasce – dalle sorgenti Sanità a Caposele – al suo
terminale, sul Tirreno, nei pressi di Paestum. Spinti dalla loro
fortissima curiosità scopriranno i luoghi del Sele e soprattutto se
stessi in un vivace, giocoso e personale rituale di formazione.
Girato tra le province di Salerno e Avellino – tra Caposele,
Calabritto, Oliveto Citra, Senerchia, Valva, Contursi, Paestum e le
grotte di Pertosa-Auletta – il film ha visto anche l’interesse della
Fondazione Film Commision Regione Campania. Lo stesso direttore Maurizio
Gemma, da anni impegnato nella promozione di tutto il territorio
regionale annuncia che: “Opere come questa, forte del valore narrativo
di Carlos Solito, hanno come utilità quella di far sdoganare l’industria
del cinema fuori dalle solite location ponendo un attenzione sui temi
del paesaggio, della tutela dell’ambiente e delle comunità locali”.
Al Giffoni Film Festival, con Claudio Gubitosi interverranno il
regista, Carmine Pignata i giovani protagonisti con l’attore Mario
Donatone e il produttore Francesco Lopez della OZ Film al cui attivo, da
circa un ventennio, ha numerose collaborazioni con Gabriele Salvatores,
Sergio Rubini, Paolo Sassanelli, Nanni Moretti, varie film commision
italiane ed estere, produzioni Rai come Volare, la storia di Domenico
Modugno e Braccialetti rossi.
BIOGRAFIA CARLOS SOLITO
Carlos Solito, 37 anni, collabora per La Repubblica, Il Messaggero,
Rolling Stone, Credere, Bell’Italia, In Viaggio, Marcopolo, Partiamo,
Viaggi de Il Sole 24 Ore, Traveller, Sport Week de La Gazzetta dello
Sport, Oggi, Dove, Sette e Style de Il Corriere della Sera, Luoghi
dell’Infinito dell’Avvenire e altri. Già autore del docufilm “ALL’ANM” –
per il mensile Rolling Stone – e del videoclip “Che ci vado a fare a
Londra” del nuovo album del rocker italiano Omar Pedrini (Universal
Music dis.), per il suo “tachicardico” andirivieni cura per la rivista
Vanity Fair il blog di viaggi e incontri umani Tachicardia
(http://tachicardia.vanityfair.it). Insignito di vari riconoscimenti
giornalistici e fotografici – tra gli ultimi il Mare Nostrum Awards, il
Premio Viaggiautore, il Premio Oliofficina – con la sua fotografia,
scrittura e video racconta, tra transumanze creative, un Sud Italia
lontano dalle rotte e dalle logiche comuni ai più. Nel 2011 ha esposto a
Lecce e a Venezia presso la 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della
Biennale di Venezia nel Padiglione Italia, e ancora sue mostre
fotografiche sono state esposte ad Amsterdam, Parigi, Montréal, New
York, Bogotá, Praga, Milano, Roma, Napoli e altri luoghi d’Italia. Già
“scovato” anni fa da Franco Dragone (tra i padri de Le Cirque du Soleil e
produttore del suo docufilm Québec, my version nel 2012), Carlos Solito
è interpellato anche da enti governativi (come i Ministeri per il
Turismo) per documentare le emergenze turistiche dei rispettivi
territori. Tra i vari incarichi quello del Québec, della Giordania e,
nel 2013, in occasione dell’Anno della Cultura Italiana in USA, quello
dell’agenzia NYCGO per raccontare le realtà delle Little Italy tra il
Lower Manhattan, Brooklyn e Bronx. Diversi sono i libri (narrativa,
fotografici e guide) pubblicati in Italia e all’estero per White Star,
National Geographic, Mondadori, Elliot, Touring Club Italiano, Versante
Sud, Giunti, Skira, Rizzoli, Sitcom/Marcopolo, San Paolo/Famiglia
Cristiana, Editoriale Domus, Carsa, Massa, Adda, Besa e altri. Tra gli
ultimi libri ci sono Montagne (Elliot) curato e scritto insieme a Dacia
Maraini, Paolo Rumiz, Maurizio Maggiani, Andrea Bocconi e Andrea
Gobetti; Atlante degli oli italiani (scritto da Luigi Caricato) di
Mondadori; Basilicata, narrazioni di paesaggi (insieme alla Società
Geografica Italiana) di Touring Club Italiano; Nel blu (di Oscar
Farinetti) di Feltrinelli per i quali ha curato l’apparato fotografico.
In occasione di Expo Milano 2015 sta curando la direzione artistica del
progetto (da lui stesso ideato) Nel nome del Padre, storie di grano e di
terra nel Cluster Cereali e Tuberi per la holding Casillo Group e ha
firmato le fotografie dello spazio Eataly di Oscar Farinetti.
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